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Mio caro Kawabata

"Sono qui per prenderti per mano e mostrarti la mia patria": con questo intento Daif decide di raccontare la quotidianità libanese anni cinquanta e sessanta e per farlo sceglie di indirizzare una lunga lettera a Kawabata Yasunari, premio Nobel 1968 per la letteratura.
Sulla scia di Kawabata, l’autore, partendo da eventi normali, si sofferma sull’incontro- scontro tra modernità e tradizione.

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Lasciamo che parli il vento

Onetti inventa la città immaginaria di Santa Maria, situata in un luogo tra l'Argentina e l'Uruguay. In essa si muovono i personaggi, perdenti in partenza, ma che fingono di non rendersene conto. Una saga di frustrazioni, di ricerca di senso, in un mondo che è sordo a ogni richiamo di valori.

Attualmente il libro non è in commercio.

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Leone l’africano

Autore di romanzi per lo più storici di grande successo – insignito del premio Goncourt 1993 Maalouf scrive qui l’immaginaria autobiografia di Hassan al-Wazzan, dapprima viaggiatore e ambasciatore di sovrani maghrebini, quindi geografo presso il pontefice Leone X sotto il nome di Leone l’Africano, a cui si deve una celebre descrizione dell’Africa, ampiamente utilizzata fino al secolo scorso.

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Samarcanda

'In fondo all'Atlantico c'è un libro. Io ne racconterò la storia'.
Il libro di cui si parla è l’unico manoscritto delle quartine di Omar Khayyam, saggio persiano filosofo e poeta vissuto intorno al 1072.
Tutta la seconda parte del romanzo racconta infatti la storia del manoscritto e dell’uomo che lo inseguì a rischio della vita nella Persia di fine Ottocento.

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Giardini di luce

Con gli scarsissimi frammenti sulla vita e l'opera del profeta Mani pervenuti fino a noi, Maalouf ha pazientemente ricomposto un affresco della sua vita.
Forse la verità poetica del suo racconto ha avuto la meglio sulla verità storica, peraltro ignota, ma quello che conta è aver recuperato il suo messaggio di fratellanza tra i popoli, di una fede universale che abbraccia tutte le credenze.

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Uomini sotto il sole

Uomini sotto il sole è forse una delle più belle e tristi storie dell’emigrazione. È la storia della diaspora palestinese vista, vissuta, sofferta e raccontata da tre protagonisti che cercano di fuggire dai campi profughi della Cisgiordania, allestiti all’indomani della perdita della Palestina nel 1948, per arrivare in Kuwait, meta, allora, di tanti disperati in cerca di fortuna. Quando il romanzo fu scritto, l’Italia e il resto dell’Europa non erano ancora diventate l’approdo di tutti coloro che fuggono dalle guerre, dai regimi dittatoriali del Vicino Oriente e dall’Africa.

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I pozzi di Betlemme

I pozzi di Betlemme è un libro autobiografico che insieme ai ricordi d’infanzia rievoca la società della Betlemme degli anni Venti del secolo scorso e quella della Gerusalemme nel decennio successivo. Dai ricordi sono estratti come da un archetipo i molteplici significati di cui “il primo pozzo” è investito, a contenuto e tema centrale del racconto.

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Il profeta

Per esprimere la sua visione del mondo come unità perfetta e la vita come armonia eterna, Gibran ha scelto un interprete illuminato, un profeta di nome Almustafà.
Attraverso di lui il Gibran-profeta pronuncia ventisei sermoni sui vari aspetti della vita terrena indicando le sorgenti alle quali chi ha sete può dissetarsi.

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Le ninfe della valle

Quattro racconti che sono ”un inno all’amore, un dipinto dell’artista Gibran nel quale gli amanti passeggiano tra i salici, e l’unità di ciascuno era un linguaggio che parlava dell’unione di entrambi; e un orecchio che ascoltava in silenzio l’ispirazione d’amore; e un occhio che vedeva la gloria della felicità”.

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Le ali spezzate

'Avevo diciotto anni quando per la prima volta l'amore dischiuse i miei occhi con la sua luce magica e colse la mia anima con le sue dita'.
Così comincia questo romanzo giovanile di Kahlil Gibran che è il racconto di una storia d’amore in parte autobiografica.

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Teresa Batista stanca di guerra

Un romanzo popolare, una saga che Amado immagina di aver raccolto qua e là dalla bocca della gente che ha veramente conosciuto la ragazza Teresa, simbolo della forza misteriosa che appartiene solo alle donne. Vita e miracoli di Teresa Batista venduta tredicenne dai parenti a un turpe orco stupratore, giustiziera del suo tiranno, prostituta capace di ridiventar vergine a ogni nuovo amore, sambista inarrivabile, irriducibile debellatrice del diavolo nero, indomita sindacalista dei bordelli, generosa animatrice di ogni rivolta contro l'ingiustizia terrena; santa, probabilmente figlia della divinità guerriera Iansã, o addirittura, Iansã stessa, eternata con divertimento e golosità inesauribili dal piú popolare narratore brasiliano.

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La neve dell’ammiraglio

Primo romanzo della trilogia che racconta le imprese di Maqroll il Gabbiere, protagonista di un naufragio interminabile.
Qui si muove nell’oscurità della selva amazzonica: risale fiumi tra indios misteriosi e commercianti senza scrupoli...

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Il bacio della donna ragno

Nella cella di una prigione di Buenos Aires, ai tempi della dittatura, il militante di un movimento clandestino si ritrova con un omosessuale condannato per corruzione di minori. Due personaggi radicalmente diversi: l'uno ha tutti i modi di pensare dell'intellettuale politicizzato, l'altro si identifica con il mondo sentimentale dei film hollywoodiani. Così, per distrarre il compagno, prende a raccontargli i film che ama, scena per scena, con il linguaggio di chi crede assolutamente vere quelle storie. La convivenza porterà a cambiamenti inaspettati in entrambi i prigionieri.

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