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Noureddine Fatty

Musicista, cantante e coreografo dalle antiche origini berbere è una delle realtà di riferimento più significative della musica nordafricana a Roma.
Autore di diverse opere musicali, ha fondato vari gruppi di musica etnica del deserto e gnawa, fra cui i gruppi Azahara, Desert Sound, Jajouka, con i quali ha realizzato concerti sia in Italia che all'estero.
Con i suoi concerti, progetti musicali, teatrali e dischi ha contribuito notevolmente a far conoscere in Italia la tradizione berbera del Rif e più in generale dell’area del Maghreb occidentale.

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Oriente moderno

Pubblicazione quadrimestrale dell’IPO diretta dal Prof. Claudio Lo Jacono.
La rivista, fondata nel 1921 da Carlo Alfonso Nallino e da lui diretta fino alla morte nel 1939, ha visto successivamente chiamati alla sua guida due fra i più noti studiosi del mondo islamico: Ettore Rossi (che ha poi legato all'Istituto quello che oggi è il Fondo di turcologia che porta il suo nome) e Paolo Minganti. La sua Redazione e il Comitato Scientifico sono composti da professori universitari e ricercatori provenienti dai diversi atenei italiani.
La rivista pubblica articoli scientifici riguardanti tutti gli aspetti della vita politica, sociale, letteraria, artistica e culturale in genere del Vicino e Medio Oriente contemporaneo, documenti in traduzione (testi di Costituzioni, trattati, dichiarazioni di particolare interesse politico), documentazioni grafiche e fotografiche, notizie sull'attività di ricerca in Italia nei campi dell'arabistica, islamistica, iranistica e turcologia; recensioni di opere orientalistiche.
La rivista pubblica in lingua italiana, inglese, francese, spagnola, tedesca, araba, turca e persiana.

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Pejman Tadayon

Pejman Tadayon è nato a Isfahan nel 1977.
Fin da bambino, ha coltivato la sua predisposizione per la pittura e nel 1987 ha realizzato la sua prima opera, sotto la guida del maestro Ustad Nasr, famoso ad Esfahan per essere stato uno dei primi ad usare la tecnica figurativa realista per ritrarre la natura, usando la tecnica ad olio.
Da allora, Pejman ha lavorato molto sulle proprie capacità, arrivando a ritrarre soggetti sempre più complessi, come le complicate architetture della sua città e a soli 17 anni è diventato maestro di pittura presso la scuola del nonno.
Nel suo percorso, non ha mai abbandonato altri interessi: si è iscritto alla Facoltà di Ingegneria, ha studiato come autodidatta la filosofia e la storia dell’arte.
La passione per la pittura è stata, per un certo periodo, sostituita da quella per la musica, in particolare per la musica tradizionale dell’Iran e per alcuni strumenti persiani, come il setar.
Successivamente, però, la sua ricerca è andata oltre: è riuscito a coniugare queste due espressioni, a mettere in una lo spirito dell’altra.
È quindi tornato a dipingere, a sperimentare nuove tecniche e nuovi materiali; nel 2003 si è trasferito in Italia, si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ed ha partecipato a varie mostre collettive.
Dal 2003 vive a Roma, continua a studiare pittura e suona nel gruppo curdo-iraniano Sarawan.

Pejman Tadayon
cel. 339 8120101
www.pejmantadayon.com
pejman_tad@yahoo.com

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Pejman Tadayon ensemble

Ensemble di musica e danza sufi diretto da Pejman Tadayon, unisce musica, danza e poesia per celebrare alcuni dei più grandi mistici di tutti i tempi: Jalalludin Rumi, Hafez, Omar Khayyam e per diffondere il loro messaggio universale di armonia e pace fra tutte le religioni e le culture, come è tradizione delle confraternite sufi.
Insieme alla musica tradizionale persiana che fa rivivere questo messaggio, suonata con gli strumenti originali come setar, ney, tar , oud, tombak, daf, vengono recitati i poemi dei grandi mistici sufi che più rappresentano la loro ricerca spirituale, mentre l'intervento di danzatori rievoca il Sema dei dervisci rotanti Mevlevi, oltre che l'arte dell'antica danza persiana.

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Perla Elias Nemer e la compagnia al-Kenz

Perla Elias Nemer è una danzatrice e coreografa di origine libanese. Nata a Città del Messico e vissuta in Francia, risiede da dieci anni a Roma, a Piazza Vittorio. Ha ballato in scene importanti come la Biblioteca Alessandrina ad Alessandria d’Egitto, l’Institut du Monde Arabe a Parigi, l’Università Al Akhawayn ad Ifrane in Marocco, diverse TV (Francia, 2m Marocco e Rai3 Italia) ma soprattutto in teatri d’Italia, Francia, Germania, Spagna, Romania, Egitto e Marocco.

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PISAI – Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica

La fondazione di questo istituto, a Tunisi, risale al 1926 ad opera dei Missionari d'Africa (Padri Bianchi) con la funzione di formare dei missionari chiamati a operare in un ambiente musulmano.
Inizialmente prese il nome di "Institut des Belles Lettres Arabes" per l'insegnamento della lingua araba e le scienze islamiche.
Nel 1964 si trasferì a Roma e diventò definitivamente PISAI, iscrivendosi nel solco del dialogo fra l'Islam e il Cristianesimo.
L'Istituto organizza corsi di laurea in studi di lingua araba e di islamistica: le lingue utilizzate nei corsi sono il francese e l'inglese. Il primo anno di iscrizione è previsto per gli studenti un soggiorno linguistico in Egitto.
La ricca biblioteca e l'emeroteca sono aperti anche a visitatori esterni, insieme a un centro di documentazione che raccoglie materiale di attualità del mondo arabo musulmano.
Da segnalare le tre pubblicazioni multilingue dell'istituto: "Islamochristiana", "Etudes Arabes" e "Encounters".

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Ponte 33

Associazione culturale che si pone l’obiettivo di far conoscere in Italia la letteratura contemporanea in lingua persiana prodotta in Iran, Afghanistan, Tagikistan e all’estero, principalmente Stati Uniti e Europa, dove molti scrittori provenienti da questi paesi vivono e lavorano.
L’idea è nata nella primavera del 2008 a Tehran, dove Felicetta Ferraro e Bianca Maria Filippini hanno deciso di trasformare la conoscenza, l’interesse e la passione per il paese in un progetto editoriale.
Più che una casa editrice classica, uno spazio nel quale far ‘transitare’ verso l’Italia scrittori, poeti, grafici, artisti (il genere in italiano è maschile, ma la sostanza, in Iran soprattutto, oggi è in primo luogo femminile) e presentare una produzione culturale autentica, molto diversa dagli stereotipi infarciti di chador e di veli che ormai hanno invaso il mercato editoriale. 
L’intenzione è dunque quella di offrire per tutta l’area di lingua persiana una sorta di sguardo “dall’interno”, quello sguardo che solo la letteratura può dare, se è vero che per conoscere un paese occorre viverci oppure leggerne gli scrittori.
Il nome Ponte33 richiama il persiano Si-o-se pol, bellissimo ponte di Isfahan sotto le cui arcate (33 per l’appunto) da sempre giovani e meno giovani si incontrano, parlano, discutono, recitano versi, leggono libri.

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Rachid Benhadj

Cineasta e pittore, Rachid Mohamed Benhadj, laureato in architettura, costruisce la sua passione per il cinema già in Algeria, seguendo una concezione estrosa e audace, ma sempre su solide basi, in grado di suscitare la riflessione sui mali della nostra epoca e stimolare il nostro gusto per il bello e il poetico, come gli è stato riconosciuto con il Premio Ludovico Alessandrini.
Benhadj ha cominciato la sua carriera realizzando ad Algeri dei documentari sulla vita disagiata dei giovani, degli immigrati e delle donne, a confronto con una società fatta di restrizioni e divieti.
Questi stessi temi li ritroviamo nei suoi due lungometraggi Touchia e Louss (Rosa di sabbia), storie di due donne ribelli dalla vita tormentata.
“Fella, giovane donna nel film Touchia, cerca di reagire contro le forze integraliste che vogliono opprimerla. Louss, protagonista de La rosa di sabbia, si occupa del fratello handicappato vivendo l’isolamento e il peso di una società indifferente ai suoi problemi”, ci spiega Rachid.
Sottolineando la vicinanza culturale dell'Italia ai paesi arabi, Rachid si augura una sempre maggiore accoglienza e apertura verso il cinema che da questi paesi proviene.
Così nel film L’albero dei destini sospesi, il giovane immigrato è come una pagina bianca: si innamora di una italiana senza alcuna riserva, essendo del tutto privo di pregiudizi.

Mirka, uscito nel 1999 è stato premiato dall’Unesco in occasione dell’Anno internazionale della mobilitazione contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza.

Nel 2005 esce Pane nudo, film che ha ricevuto diversi riconoscimenti, tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore marocchino Mohamed Choukri: la storia è quella del riscatto del piccolo Mohamed che, dopo un’ infanzia vissuta nella miseria e prostituzione, scopre a vent’anni che la più grande povertà è essere analfabeta.

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Saad Ismail

Saad Ismail fa parte di quella schiera di artisti che vivono l’arte come una passione continua, quale che sia il paese in cui approdano. Laureato in sociologia e specializzato in antropologia, Saad si è formato artisticamente nella compagnia d’Alessandria. Nelle scuole romane di ballo, dove insegna, fa scoprire ai suoi alunni la sensualità e l’eleganza della danza araba, folcloristica e classica, in coreografie che mette a punto appositamente per loro.

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Salah Methnani

Salah Methnani è nato in Tunisia, dove si è laureato in Lingue e letterature straniere. Vive in Italia dal 1988 e lavora a Roma come traduttore di libri arabi. È autore, insieme a Mario Fortunato, del romanzo autobiografico Immigrato, Theoria, 1990, diario del suo periodo di clandestinità in Italia, ma soprattutto racconto della sua delusione e importante documento per comprendere il rapporto degli italiani con gli stranieri. Questo è uno dei primi romanzi della letteratura della migrazione in Italia e ha avuto diverse riedizioni, l'ultima della Bompiani nel 2006.

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Saleh Tawil

Musicista, autore, compositore, è nato ad Homs in Siria dove ha studiato musica araba presso l’ istituto musicale Al Omar Khayyam. Specializzandosi nella tecnica dell’oud (liuto). Nel 1985 si trasferisce in Italia dove collabora con i maestri Saad Ismail e Esmat Osman alla realizzazione di vari spettacoli teatrali di danza orientale folkloristica. Vive a Roma.

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Samir Elturky

Percussionista e compositore egiziano, suona musica egiziana e orientale (darbuka, duff, bendir, doholla, bongo, djambè) e danza del ventre. Attualmente vive a Roma, dove accompagna con la sua musica le danzatrici del ventre in vari locali, come Shisha e Kebab a Trastevere e tiene corsi e stage di ritmi egiziani presso l'associazione Nour a Centocelle.

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Sara Alavi

Laureata in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Teheran, si trasferisce successivamente a Roma, dove si iscrive al corso di Grafica multimediale della Facoltà di Architettura e partecipa a varie mostre individuali e collettive.
Come spiega lei stessa, sin da bambina coltiva la passione per la scultura ed i colori,  "Avverto l’esigenza di esprimermi con la scultura ed i colori. Da bambina giocavo ed “estraevo“ storie dalle macchie che vedevo ovunque: dal soffitto della mia stanza fino al pavimento del bagno e cominciavo a raccontare queste storie con le forme; era necessario sottolineare quelle forme con le linee! Perciò la linea è diventata il mio strumento primario...

 

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Sguardo sul Medio Oriente

Gruppo nato nella Facoltà di Studi Orientali dell’Università “La Sapienza”, Sguardo sul Medio Oriente si occupa di organizzare eventi culturali di approfondimento a livello sociale, politico, economico, linguistico, religioso e artistico su mondo arabo e Medio Oriente. Il sito raccoglie moltissime informazioni utili.

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Sidh

Giovane ed eclettico musicista algerino che propone in particolare la musica ispirata ai ritmi e alle melodie della tradizione gnawa che accompagna le sedute di dhikr - anche dette lila, ovvero serate spirituali – poiché ha un potere fortemente evocativo ed ipnotico.
Nella formazione in quartetto Sidh raccoglie anche altre forme tradizionali e moderne del panorama musicale maghrebino con attenzione anche alla nuova musica italiana.

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Solmaz Vilkiji

Nata a Teheran nel 1982, si laurea in economia e grafica in Iran e parallelamente studia arte con illustri maestri. Nel 2009 vince il Festival delle sculture di ghiaccio e neve. Successivamente si trasferisce a Roma, dove si iscrive all'Accademia delle Belle Arti e frequenta il corso di specialistica in scultura. In Italia, ha partecipato all'evento multimediale Iran. Sguardi sotterranei, mostra sull'arte e sulla musica underground di Teheran organizzata dalle Biblioteche del Comune di Roma e a varie mostre. Ha realizzato sculture che sono state esposte nel parco Regionale Valle del Treja a Calcata, e nel Parco castiglione di Palombara Sabina.

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