Marta Gomes
marta.gomes@tiscalinet.it
A cura di Leila Djalali
La grande ondata migratoria proveniente dall’America Latina comincia ad arrivare in Europa, e poi in Italia, fra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta, mentre in passato quest’area del mondo era sempre stata meta di emigrazione per i cittadini europei.
Nei primi anni si è trattato di persone che cercavano asilo, profughi politici provenienti perlopiù da Cile e Argentina; successivamente le motivazioni economiche hanno sostituto quelle politiche e parallelamente sono aumentati i paesi di provenienza.
Oggi a Roma, le comunità residenti a Roma e provincia più rappresentate sono costituite da: peruviani (16.058), ecuadoriani (9.379), brasiliani (4.767), colombiani (3.268), cubani (2.222), dominicani (1.472), messicani (1.230), argentini (1.154), salavadoregni (787), venezuelani (725) e cileni (496).
La comunità latinoamericana di Roma è costituita da una popolazione giovane con un’altissima percentuale di presenza femminile e con un livello di istruzione medio-alto che però non risulta utile nel momento della ricerca di un lavoro; il maggior numero di assunzioni riguarda infatti il settore della collaborazione domestica, il settore alberghiero e quello dell’edilizia.
Le problematiche della popolazione latinoamericana a Roma sono in linea di massima le stesse delle altre comunità straniere: difficoltà legate a fattori emotivi, quali la mancanza della famiglia e del proprio paese, ed ostacoli pratici, legati alla ricerca di un lavoro o di un alloggio.
A tal proposito, i latinoamericani residenti a Roma hanno da sempre dimostrato grandi capacità di organizzazione, in ambito lavorativo e ricreativo: sono infatti nate decine di associazioni, sia culturali, per la valorizzazione e la diffusione della cultura d’origine delle varie nazionalità, sia sociali, tese a creare una rete di appoggio per i migranti. Sono molto importanti anche le comunità latinoamericane che si appoggiano alle parrocchie di quartiere, dove si organizzano attività didattiche e ricreative di ogni genere, e dove spesso gli stranieri trovano un punto di riferimento per le questioni pratiche.
Fonte: dati dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni 2017 – Dodicesimo Rapporto a cura di Centro Studi e Ricerche Idos (elaborazione su dati Istat) al 31 dicembre 2015
La chiesa anglicana accoglie la comunità latinoamericana dal 1992, proponendo iniziative spirituali e sociali: celebra la messa, ogni domenica alle ore 13.00, in lingua spagnola, fornisce sostegno legale e sanitario, prima accoglienza agli immigrati, organizza campionati di calcio e di pallavolo e promuove lo scambio con altre associazioni di stranieri. Inoltre, si organizzano anche varie attività ricreative, come feste per bambini, riffe, cene collettive.
Le musiche della messa sono a cura del gruppo folcloristico ecuadoriano Matices.
Presso la chiesa è attivo anche un centro per rifugiati provenienti da tutto il mondo, dove ricevere informazioni di vario genere.
Norberto Silva Itza nasce in Uruguay, studia Pedagogia e Psicologia e contemporaneamente frequenta la Scuola di Belle Arti e di Teatro. Intorno agli anni '70 lascia l'Uruguay, viaggia in Cile e in seguito si stabilisce in Perù lavorando nel settore del riscatto e della valorizzazione culturale in diverse comunità indigene e contadine. Negli anni '80 viene in Italia per motivi di lavoro e nell' 1981 vi si stabilisce. Fonda insieme ad altri professionisti l'Istituto di Bioenergetica di Torino, opera come trainer nella Scuola Gestaltica Internazionale. Oggi realizza corsi sulla creatività come forma di conoscenza in Inghilterra,Scozia, Irlanda, Belgio, Germania e Italia. Sono a sua firma due titoli della Collana Amerinda della Nemapress: Cantos para no quedarse solo - Canti per non rimanere solo (2005) e Dos lugares para no vivir exiliado - Due luoghi per non vivere esiliato (2005). Norberto Silva Itza è stato inoltre uno dei Fondatori dell'Associazione G.R.E.C.A.M. (Gruppo di Ricerca su Espressione e Creatività Attraverso il Movimento).
Associazione culturale costituita da studenti, lavoratori, registi, liberi professionisti, professori di letteratura ispanoamericana o semplicemente curiosi della materia, che ha come obiettivo ultimo la diffusione e la promozione della cultura latinoamericana in tutte le sue sfaccettature.
A tal fine, l’associazione realizza manifestazioni che abbracciano temi artistici, ma anche sociali, politici, economici e ambientali, tutti riguardanti l’America Latina; inoltre, realizzano pubblicazioni, convegni, mostre, proiezioni e altro.
Salsa & Latin Dance Music. Uno strumento a fiato di legno simile ad un clarinetto, importato dagli spagnoli in Colombia dà il nome a questa formazione storica nel panorama della musica latina in Italia. Caratteristica del gruppo è di cimentarsi nel vastissimo repertorio della musica e dei ritmi attualmente in voga nel Caribe, dalla salsa al merengue, al bolero, dalla cumbia al cha-cha-cha. Hanno realizzato due lavori discografici per la BMG. Leader storico, fondatore e anima del gruppo è il cantante-ballerino Alvaro Hugo Atehortua Martinez, tra i primi promulgatori di questo genere nella capitale e nel resto della penisola. Al suo fianco il direttore musicale è il pianista cubano Leonardo Perez Guerra.