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Il giardiniere

La migliore produzione lirica di Tagore, personalità assai complessa nella quale si fondono la saggezza di una cultura plurimillenaria con la spinta verso la modernità, insignito nel 1913 del Premio Nobel per la letteratura per "la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza dei versi che, con consumata capacità, riesce a rendere nella sua poeticità, espressa attraverso il suo linguaggio inglese, parte della letteratura dell'ovest". La sua migliore produzione lirica è raccolta ne "Il giardiniere", del 1913.

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Dono d’amore

Pubblicato nel 1917, Dono d'amore ("Palataka") è una raccolta di  sessanta poesie che completa il percorso iniziato da Rabindranath Tagore con Petali sulle ceneri ("Pushpanjali"). Scritte e continuamente  rimaneggiate in un lungo periodo tra il 1885 e il 1915, in ricordo dei  grandi affetti perduti ma che sopravvivono nella vita del poeta, queste  liriche contengono, accanto ai temi ricorrenti di tutta la sua opera -  l'amore, il dolore, la solitudine, la natura, l'incontro con Dio, il  significato della vita e della morte - un messaggio che oltrepassa il  tempo: ogni aspetto della vita è dono, bisognerebbe goderne finché lo si  riceve, senza mai perdere di vista la sua gratuità e la gioia che se ne  ricava.

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Una nuova terra

Da Boston a New York, da Londra a Roma, dall'India alla Thailandia: scenari diversi per raccontare storie di esilio e di perdita, di amore, di maternità e di conflitti famigliari. Al centro, le gioie e i drammi quotidiani di giovani immigrati di origine indiana, le loro vite divise tra due paesi e due culture. Vite come quella di Ruma, giovane madre trasferitasi a Seattle con il figlio e subito alle prese con un segreto sconvolgente custodito dal suo stesso padre; o come quelle di Hema e Kaushik, una ragazza e un ragazzo le cui esistenze rincorrendosi tracciano un percorso condiviso che dall'infanzia li porterà fino alla maturità.

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L’omonimo

Vede la morte in faccia, Ashoke Ganguli, una notte d'ottobre, in India, quando il treno deraglia, i vagoni si accartocciano in un lampo. Lo salva il racconto che sta leggendo nell'attimo dell'incidente: Gogol, Il cappotto. Al lume della lanterna, qualcuno scorge le pagine del libro sparse per i campi: il giovane che ne solleva, con le ultime forze, qualche foglio è ancora vivo. Grato allo scrittore russo, sette anni più tardi, in America, Ashoke Ganguli decide di chiamare Gogol il primogenito appena nato.

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Piccoli rimedi

Voce narrante del romanzo, Madhu ricostruirà pazientemente se stessa ripercorrendo le non comuni vicende di due donne che nell'India di metà '900 cercavano la propria realizzazione, l'una come musicista e artista, l'altra come attivista politica e sindacalista nelle file del Partito Comunista indiano. Sapientemente orchestrato dall'autrice, il monologo interiore di Madhu si espande in un canto a più voci e strumenti, dove tanti personaggi, tradizioni, lingue e paesaggi dell'India contemporanea si misurano con il rifiuto della violenza e dell'intolleranza tanto nella vita pubblica come nelle relazioni private, con la passionper l'arte in ogni forma.

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La regina dei sogni

La madre di Rakhi ha un dono: sa interpretare i sogni delle persone e leggere il loro destino. Rakhi invece, nata e cresciuta in America, si sente esclusa da tutto ciò che è indiano. Combatte ogni giorno con l'ex marito per l'affetto della figlioletta Jona, combatte per far sopravvivere il ristorante che ha aperto con l'amica Belle. Ma le sue battaglie sembrano di colpo superate di fronte agli eventi tragici della Storia, che la guidano verso una comprensione più profonda di sé e del proprio destino. 

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Il palazzo delle illusioni

Si può sfuggire al Destino? Si può deviare il corso scritto della Storia? Questo si chiede Panchaali, la più bella principessa che il Bharat abbia mai visto; questo desidera sopra ogni cosa, perché gli spiriti evocati dal saggio Vyasa hanno predetto grande gloria per il suo nome, ma anche grande infamia. Nel lungo e tortuoso cammino della vita, da bambina a fanciulla a madre e moglie leggendaria, Panchaali scoprirà che ci sono ragioni più alte di quelle del cuore, e aiutata da un dio e dalla saggezza della sua terra capirà a poco a poco cosa si nasconde veramente dietro al gioco illusorio della vita.

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Il fiore del desiderio

Ci sono due "sorelle del cuore", come Anju e Sudha amano chiamarsi. E c'è il marito di Anju che ha messo gli occhi su Sudha. Che cosa succede a una grande amicizia femminile quando rischia di trasformarsi nel più classico dei triangoli? Chitra Divakaruni ci racconta la vita di due donne indiane emigrate negli Stati Uniti, fra disadattamento ed entusiasmo, contagiate da un senso di improvvisa libertà che rischia di mettere in crisi ciò che hanno di più prezioso: la loro amicizia.

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Anand e la conchiglia magica

Un ragazzino e un santone indiano in viaggio da Calcutta per riportare sulle cime dell'Himalaya una conchiglia da cui dipendono le sorti dell'umanità. Magie, ostacoli, prove da superare. E soprattutto tre virtù necessarie per riuscire nell'impresa: onestà, fedeltà e compassione. Dimostrerà di possederle il giovane Anand?

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Benedette zie

Otto racconti, otto episodi. Protagoniste sono le zie di Bulbul Sharma, di varia età, con destini totalmente differenti, ma con la determinazione e la forza di carattere tipica delle donne indiane. Il viaggio sembra essere parte integrante della vita indiana, come il cibo, ed è il filo conduttore che unisce le varie storie. Seguiamo la preparazione di una terribile vecchina che ha deciso di volare a Londra per vedere il figlio prima di morire e che semina il panico fra hostess e addetti al controllo passaporti; il cammino d'espiazione di una donna odiata dal marito per la sua altezza eccessiva, e che ora pensa di averlo ucciso. Oppure ci viene raccontato l'impatto dell'arrivo nella nuova casa di una sposa bambina, lontana dai suoi affetti.

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Guida all’impero per la gente comune

Il volume è una raccolta di saggi sui grandi temi sui quali Arundhati Roy è impegnata in prima persona: dalla battaglia per la democrazia in India, con una analisi della classe politica indiana che ha corroso il midollo della democrazia parlamentare laica per il proprio tornaconto elettorale; agli spaventosi "giochi nucleari" in cui sono coinvolti India e Pakistan; al come contrastare l'Impero, che non è soltanto il governo statunitense e i suoi satelliti europei, la Banca mondiale o il fondo monetario internazionale, ma è qualcosa di più. In molti paesi l'Impero ha generato sottoprodotti pericolosi: nazionalismo, fanatismo religioso, fascismo e terrorismo.

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Guerra è pace

Le pagine di Guerra è pace sono dedicate agli ultimi eventi che hanno sconvolto il mondo intero: l'attacco dell'11 settembre alle Twin Towers di New York e la risposta americana del 7 ottobre. La sua voce forte, polemica, piena di rabbia ma anche di compassione per le vittime, di qualunque bandiera e religione, si leva anche per condannare in modo lucido e documentato i rischi della globalizzazione dell'economia mondiale; della privatizzazione delle risorse energetiche; del divario tra Oriente e Occidente; della guerra nucleare, in cui il nostro nemico sarà la Terra stessa i cui elementi si volgeranno tutti contro di noi. Arundhati Roy sottolinea con forza la necessità a riprendere in mano il proprio futuro. 

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Neonato. Nobogiatok

Neonato è un testo ricco di virile vitalità che riguarda tutto  quanto accade intorno a Tagore nel suo mondo contemporaneo. Scritto  intorno al 1940, tocca temi che sono per noi oggi straordinariamente  attuali: le poesie nascono infatti dall'incontro del poeta con "l'età  nuova", l'avvento cioè di quel "nuovo mondo" che negli ultimi anni della  sua vita gli stava nascendo davanti agli occhi, ed esprimono tutto il  suo curioso interesse e la sua diffidenza per la moderna evoluzione.    - See more at: http://www.romamultietnica.it/it/bibliografie/letteratura-subcontinente-indiano/india/rabindranath-tagore/item/10445-neonato.html#sthash.0S2ZaSSo.dpuf Neonato è un testo ricco di virile vitalità che riguarda tutto  quanto accade intorno a Tagore nel suo mondo contemporaneo. Scritto intorno al 1940, tocca temi che sono per noi oggi straordinariamente  attuali: le poesie nascono infatti dall'incontro del poeta con "l'età  nuova", l'avvento cioè di quel "nuovo mondo" che negli ultimi anni della  sua vita gli stava nascendo davanti agli occhi, ed esprimono tutto il  suo curioso interesse e la sua diffidenza per la moderna evoluzione.

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Viaggio a Itaca

La natura ambigua dell'amore divino e dell'amore umano sono al centro di questo romanzo, che Anita Desai ha cominciato a scrivere nel 1992, durante un lungo soggiorno in Italia. I protagonisti sono due giovani europei: Matteo che, come molti altri della sua generazione, negli anni Settanta va in cerca di illuminazione spirituale negli ashram dell'India, e Sophie, una giovane donna tedesca che pur non condividendo il suo bisogno di ascetismo e preghiera decide di seguirlo per amore. Desai osserva con occhio insieme compassionevole e ironico le loro peregrinazioni esistenziali fino all'incontro con la Madre personaggio centrale del romanzo, esplicitamente ispirato a Mirra Alfassa, che nel 1926 fondò lo Sri Aurobindo Ashram di Auroville.

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Un villaggio sul mare

Dimenticato dall'evolversi dei secoli e indifferente ai progressi del Novecento, Thul, minuscolo paesello di pescatori non lontano da Bombay, continua a seguire quei ritmi delle stagioni che da sempre si tramandano. Hari e Lila sono nati e cresciuti nel villaggio, ma adesso la loro famiglia sta precipitando nella disperazione: il padre si è dato all'alcol mentre la madre è gravemente malata. Quanto al denaro, quello disponibile non è sufficiente nemmeno per far fronte alle più elementari fra le necessità.

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L’artista della sparizione

Tre novelle, un trittico, o meglio un retablo a tre ante sulle quali Anita Desai dipinge tre personaggi silenziosi, tre figure marginali alle prese con valori e disvalori dell'India contemporanea. Ambientate in luoghi dove si stende l'ombra lunga della storia, le tre novelle descrivono spazi fisici e mentali sui quali tuttora incombe il passato. Ne sono protagoniste figure indolenzite, un anziano custode, una traduttrice frustrata e un artista segreto, ognuno a suo modo maestro della cancellazione di sé. E che tuttavia proprio cancellandosi impongono la propria presenza, una sorta di corporeità dell'ombra.

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Circostanze incendiarie

Fare una cronaca del mondo che viene, descrivendo e analizzando le sue situazioni violente "senza che il proprio lavoro ne diventi complice", è il tema proprio di questo libro. Guidato nelle zone calde del mondo da un reporter e uno scrittore indiano che ha vissuto da sempre, sin dall'infanzia, in circostanze incendiarie, il lettore scopre in queste pagine che c'è qualcosa di istruttivo nell'attuale disordine del mondo: che poche idee sono pericolose quanto la convinzione che ogni mezzo sia consentito in funzione di un fine auspicabile.

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Estremi orienti

In questi intensi reportages Ghosh parte alla scoperta di Cambogia e Birmania, per studiare le terribili ferite che la storia di questo secolo ha inferto ai due Paesi. Oltre agli interessi storici e culturali, sono anche le ragioni politiche a spingere Ghosh, narratore e antropologo, alla ricerca. In Cambogia, tra il 1975 a il 1979, è avvenuto uno dei più spaventosi genocidi della storia. Pol Pot, studente simpatizzante del marxismo a Parigi, poi feroce comandante dei Khmer rossi in patria, aveva scelto a modello il Robespierre che nel dramma di Buchner dice: la virtù è terrore, il terrore virtù. Il caso della Birmania è forse meno tragico ma altrettanto importante per il discorso di Ghosh.

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Il palazzo degli specchi

Nel novembre del 1885, quando giunge a Mandalay, Rajkumar ha undici anni e lavora come aiutante e garzone su un "sampan". Dopo aver risalito l'Irrawaddy dal golfo del Bengala, la sua barca si è dovuta fermare per riparazioni e il ragazzino indiano si è spinto per un paio di miglia nell'entroterra ed è arrivato nella capitale del regno di Birmania. Vi è arrivato nei giorni della fine del regno. La casa reale ha chiamato i sudditi a combattere contro gli eretici e i barbari kulan inglesi, per difendere l'onore nazionale e "avviarsi sul cammino che conduce alle regioni celesti e al Nirvana".

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