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Aspettando il voto delle bestie selvagge

È la storia romanzata di dittatori africani dalla decolonizzazione ai giorni nostri, di personaggi incredibili, crudeli e stravaganti. Inizialmente c'è la formazione militare dell'esercito coloniale francese, con guerre in Indocina e Algeria e l'apprendimento delle moderne tecniche per la reppressione e l'annientamento delle rivolte popolari.
Successivamente i protagonisti diventano autori di colpi di stato militari e delle conseguenti sanguinarie dittature.

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Allah non è mica obbligato

Viaggio di un bambino soldato attraverso diversi Paesi africani in preda a guerre di ogni tipo, il romanzo dell’ivoriano Kourouma ha ricevuto numerosi premi ed è stato adattato con successo per il teatro e ll balletto anhe in Italia. Le disavventure del protagonista, tra grottesco e tragedia, sono narrate con una lingua gustosa e iperbolica, alla quale l’autore ci aveva già abituato nelle opere precedenti.

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Regina di fiori e di perle

Debre Zeit, cinquanta chilometri da Addis Abeba, 1980; una grande famiglia patriarcale; un legame speciale tra l'anziano e la più piccola di casa. Lui la conosce meglio di chiunque altro: la guarda negli occhi, mentre lei divora le storie che lui le narra. Così, un giorno si mette a raccontarle del tempo degli Italiani, venuti ad occupare quella terra, e degli Arbegnà, i fieri guerrieri che li hanno combattuti, di cui lui ha fatto parte.

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Ancor ci si imbaRazza: storie di ordinaria xenofollia

La mia richiesta è semplice, niente dell’altro mondo: un orecchino con la forma del continente africano.
La signora appare un po’ sconcertata. […] Ma la ciliegina sulla torta arriva quando esclama tutta occhi luccicanti: "Ma non possiamo lasciarla vuota quest’Africa. Mettiamoci un brillantino sulla capitale!" La capitale????? Allibita, guardo mia madre. Il mio sguardo sta dicendo: "Ma questa qui l’ha fatta la quinta elementare?" Delicatamente, premurosa di non offendere, osservo: "Be’, bisognerebbe decidere quale". E lei, in tutto candore: "Perché? Ce n’è più di una?" A questo punto i punti esclamativi sono sulle nostre teste.
Salaci, sferzanti, divertenti nonostante la punta d’amaro: così sono i ventidue brevi racconti che compongono il libro di Sabrina Brancato "Ancor ci si imbaRAZZA".
Un carosello di storie che raccontano episodi di ordinaria xenofobia, e ciò che sconcerta non è tanto la xenofobia quanto l’ordinarietà.
Sono infatti vicende di tutti i giorni, vissute con la massima disinvoltura da parte dei protagonisti, che spesso peccano, se non proprio di razzismo, di quell’impostazione culturale più subdola che è il preconcetto razzista.

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Jaime Bunda, agente segreto di alcuni misteri

Jaime Bunda, giovane agente tirocinante dei servizi segreti angolani,dall'enorme deretano(bunda in portoghese)che gli è valso il soprannome, ha finalmente la grande occasione che aspettava per dimostrare a tutti di essere all'altezza del suo quasi omonimo eroe,James Bond: gli viene affidato il caso di una quattordicenne stuprata e uccisa in riva al mare. Bunda comincia le indagini, ma il suo fiuto sconclusionato lo porta presto a scoprire un complotto ai danni dello Stato ordito dall'orribile Signor T, eminenza grigia che manovra il paese da dietro le quinte tramando contro la legge e l'ordine.

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Quando Zumbi prese Rio

L'inizio come la fine: gli elicotteri sputano fuoco sugli ultimi ribelli della rivolta del Morro da Barriga, una favela di Rio De Janeiro. Ad osservare la scena apocalittica è Francisco Palmares, che, ha lasciato l'Angola perseguitato dal suo passato e vive in Brasile contrabbandando armi che vende ai diseredati di Rio per fomentare la ribellione armata. Un salto indietro nel tempo permette di ricostruire il mosaico di personaggi ed eventi che ha portato alla rivolta epocale.

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La ragazza del villaggio Dinka

Alek Wek ha conosciuto la guerra all'età di otto anni, quando il Sudan meridionale ha vissuto una delle tante ricadute di un'eterna guerra civile. Costretta ad abbandonare la sua terra e a rifugiarsi con la famiglia in un villaggio lontano, arriva in maniera rocambolesca a Khartoum, la capitale, dove vive fino alla morte del padre. La madre allora la manda a studiare a Londra, dalla sorella maggiore. 

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Editore:Rizzoli

Anno:2008

Autore:Alek Wek

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Il venditore di passati

Félix Ventura si è scelto uno strano lavoro che, però, rende bene: è un genealogista, ma non ricostruisce il passato. Lo inventa per vendere i suoi falsi a clienti disposti a pagarli profumatamente. Politici dal passato non propriamente immacolato, ex torturatori, petrolieri, trafficanti di diamanti e contrabbandieri venuti dal nulla - tutti, ormai certi di un futuro milionario - non resistono al richiamo del suo elegante biglietto da visita: "Assicuri ai suoi figli un passato migliore."

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Ali Banana e la guerra

Durante la seconda guerra mondiale, nel marzo 1944, il generale Orde Winsgate organizza un'offensiva contro le forze giapponesi stanziate nella Birmania del Nord. Per realizzare la campagna di infiltrazione prepara una nuova unità di guerriglia, il reparto dei Chindits. È in questo reparto che si inserisce Ali Banana, un quattordicenne nigeriano, nipote della regina, arruolatosi per imitare gli amici, mentendo sulla propria età. Entrato nella sezione comandata da Damisa (un gigante poliglotta in cui Ali riconosce un padre-eroe) e ricevuto il battesimo di fuoco, Ali si trova subito ad affrontare una realtà ben più drammatica di quanto forse, nella sua fantasia adolescenziale, avesse immaginato.

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Il traduttore del silenzio

Daoud è nato in un piccolo villaggio nel Darfur. Capanne rotonde, spaziose, con il tetto di erba che quando piove profuma di buono. Sebbene sia stato lontano anni, Daoud l’ha sempre portato nel cuore. Tanto che, dopo molte tormentate vicissitudini, ha deciso di tornare a casa, facendo il percorso inverso a quello di milioni di profughi. Ha ritrovato la sua gente, suo padre e i suoi fratelli, in particolare l’amato Ahmed, appena prima di perdere tutto. 

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Editore:Piemme

Anno:2009

Autore:Daoud Hari

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La moneta d’oro

Dopo l'iniziale euforia portata dall'indipendenza, la popolazione ridotta in miseria dagli abusi dei padroni vecchi e nuovi, abbandona le proprie case per tentare la fortuna nella capitale Yankar. Anche Ba'Mosè, padre di Mosè, deve prepararsi al grande esodo. Ha con sé un'antica moneta d'oro, appartenuta a Condorong, creatura straordinaria giunta da un altro pianeta. Secondo un'antica credenza essa può conferire potere e ricchezza a chi la possiede, a patto di non venderla mai. Ma le sue aspettative incontreranno solo delusioni. 

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Beethoven era per un sedicesimo nero

Tredici racconti. Tredici frammenti di vite. Storie d'amore. Gli incontri veri o immaginati dell'autrice con alcuni grandi scrittori del ventesimo secolo. La storia che da il titolo alla raccolta, vede un professore di biologia di Johannesburg ripercorrere la propria storia familiare.
Al centro un tema paradossale e significativo: se un tempo tutti desideravano avere almeno una goccia di sangue bianco nelle vene, oggi vale l'esatto contrario, e avere almeno un sedicesimo di sangue di colore è raccomandato quasi si trattasse di un indizio di "nobiltà sociale".

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Le voci del deserto

È la storia di Sherazade, l'eroina delle "Mille e una notte", una giovane che grazie alle sue capacità di affabulazione ha la meglio sul vecchio e potente Califfo. Nel romanzo si racconta l'avventura interiore della bella principessa e dei personaggi che la circondano: sua sorella Dinazarda, suo padre il Visir, il Califfo, Fatima e la schiava Jasmine. Una metafora della relazione tra lo scrittore e i suoi lettori, e del lungo e difficile processo della creazione letteraria.

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Oltre Babilonia

Zuhra vive a Roma, fa la commessa in una mega libreria e parla romanesco. Ma la lingua a tratti s'inceppa, perché la sua radice è somala e la sua pelle è nera. Anche Mar è romana e nera, di madre argentina e padre somalo. Non si conoscono, ma entrambe partono per Tunisi a imparare l'arabo, lingua delle origini.
Si avvia così una storia vorticosa in cui si mescolano linguaggi, epoche, suggestioni di tre paesi, Italia, Somalia e Argentina. Dalla Roma multietnica di oggi alla Buenos Aires anni settanta, dalla Mogadiscio tumultuosa degli ultimi vent'anni a quella dell'epoca coloniale e dell'indipendenza. A dipanarsi in questi luoghi è il filo di un racconto che passa di bocca in bocca: da Zuhra a Mar, da Maryam a Miranda, le loro madri, e a Elias, il padre di cui niente sanno e che le ha rese a loro insaputa sorelle.

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Anangola Kolenu

Questo lavoro propone un approccio alla letteratura africana di lingua portoghese di tipo necessariamente meta-letterario oltre che letterario in senso proprio.
Lo scopo è di fornire agli studenti di Letterature Africane dei Paesi di Lingua Portoghese, al loro primo approccio con questa disciplina, una panoramica della letteratura scritta di questi paesi, a partire dalla sua nascita fino al tempo dell’indipendenza dal dominio coloniale.
Anangola Kolenu intende offrire la base storica e socio-antropologica della realtà africana che si esprime letterariamente in lingua portoghese: indispensabile primo passo per un successivo approfondimento sui singoli autori delle varie espressioni culturali, nonché alla comprensione del fatto che queste letterature scritte ne presumono altrettante non scritte, quelle della tradizione orale africana, antica almeno quanto la stessa storia umana.
Corredato da una ricca antologia di poesie.

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Diritti umani – Tam tam afro antigliese

Tam-tam perché quando li hai sentiti una volta non li dimentichi più e continuano a seguirti e tu ricordi.
Era la festa di liberazione dello schiavo alla Martinica e quei tamburi giungevano fino all’alba dalla foresta e dalle spiagge nella città zitta di Fort-de-France. Avevo già visto disegni di catene spezzate sui muri della prigione di Basse-Terre in Guadeloupe e più viaggiavo in quelle isole e più squassava il pensiero la triste storia degli schiavi nelle piantagioni, come animali senz’anima, strappati alla loro Africa.
Il tam tam s’insinuava tra lo splendore dei fiori e il rumore dell’oceano, nell’aliseo che scuoteva i palmizi.
Ma sapevo che avrei incontrato Aimé Césaire e questo mi confortava. Finalmente gli avrei chiesto se anche lui sentiva quei tamburi.
A lui, l’uomo che con l’impegno politico, la sua poesia, la fierezza dell’identità negra aveva riscattato la dignità di tanti uomini sottomessi e di quelle terre dove era nato.
Inenarrabile incontro tra energia delle idee e la tenerezza di esseri umani. Il mio incontro con un Essere Umano.
Tornai in Italia e scrissi il suo tam-tam in un articolo pubblicato dalla rivista «La Scrittura».
Ho voluto riportarlo in questo libro.
In occasione di questo anno 2008 che celebra il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ho voluto ricordare A. Césaire martichinese, L. S. Senghor senegalese, L.G. Damas guianese, irripetibile insieme di uomini che della difesa di quei diritti hanno fatto ragione di vita.
Durante i lavori della pubblicazione, il 17 aprile 2008, A. Césaire è morto a Fort-de-France. Aveva 94 anni.

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Rivoluzionario di passaggio

Messico 1920. Sebastián San Vicente è di passaggio, perché per i posti ci si passa, per le idee no. Nel corso di tre anni ruba le buste paga di una fabbrica perché vadano agli scioperanti e non ai crumiri, si mette alla testa dei campesinos che assaltano le fattorie al grido di «Viva Lenin», organizza un sindacato di prostitute. Espulso dal paese rientra clandestinamente attraverso la selva del Chiapas, affronta a cazzotti l.esercito, mangia tacos, dirige scioperi. Poi ha un incubo da cui si risveglia per predicare la sua ultima utopia. Quindi sparisce.

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Come la vita

José Daniel Fierro, convinto democratico e indolente scrittore di romanzi gialli, si ritrova catapultato nei panni del capo della polizia di Santa Ana, sgangherata cittadina mineraria del Nord messicano in mano a latifondisti e uomini senza scrupoli, "dediti al messicanissimo mestiere di uccidere su commissione".
Con il distintivo dell'Uomo Ragno sul petto, una squadra di balordi al suo fianco e svariati cadaveri sul suo cammino, Fierro scoprirà tutto senza risolvere nulla, perché il caso preferirà svelarsi da sé. Diario, epistolario e avventura si mescolano in questo romanzo iperreale, una "ensalada de fruta" fresca d'umori e colori, ma dove qualche "hijo de puta ha infilato un peperoncino".

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Il fantasma di Zapata

Emiliano Zapata non è morto? Chi ha assassinato l'ingegnere di una fabbrica giusto all'inizio di un grande sciopero? E perché qualcuno sta perseguitando la figlia di una nota pornostar? Come se non bastasse una sola storia, Héctor Belascoáran Shayne si trova a dover risolvere tre enigmi che hanno una soluzione unica, un rompicapo intricato e indecifrabile come la metropoli che li ha originati: Città del Messico.

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