La congiura
I valori tradizionali e i rituali sociali convivono e si confondono con quelli della cultura europea.
In questa sezione del sito troverete una raccolta delle opere di autori stranieri tradotti in italiano, divisa per aree geografiche, ma anche una bibliografia per chi si interessa di intercultura o di migrazione.
Infine una sezione dedicata allo studio dell’italiano come lingua seconda.
Buona lettura!!
Ultimo romanzo della trilogia, è forse il libro più complesso e articolato dell'autore, dove il rapporto tra oralità e scrittura costituisce una delle strutture portanti.
Deeriye è un patriarca profondamente religioso che ripercorre nelle visioni, nei solitari monologhi e nei dialoghi con Dio, i familiari e gli amici, il proprio passato di combattente contro il colonialismo italiano e britannico, interrogandosi sul dilemma di un tormentato presente.
Uno stimato commerciante di Mindelo, città dell'arcipelago di Capo Verde, lascia un testamento in cui racconta la sua vita.
Ne emerge un personaggio singolare, in un racconto che, nell’alternarsi di registri narrativi diversi, corrispondenti a molteplici voci in campo, delinea la vita quotidiana di queste isole e la loro storia.
Scritto nel 1965, ritrae la vita di un gruppo di intellettuali rientrati in Nigeria dopo aver compiuto gli studi all'estero, all'indomani dell'indipendenza.
Nel complesso groviglio delle loro esistenze, delle loro preoccupazioni e occupazioni, si riveleranno incapaci di porsi come “interpreti”, di prendere decisioni e di impegnarsi. L’autore, premio Nobel per la letteratura nel 1986, denuncia la profonda crisi morale che attraversa i regimi nati dalle indipendenze.
Seguendo i moduli del racconto orale e le suggestioni delle credenze popolari, l'autrice ci introduce nell'insolito universo dell'arcipelago di Capo Verde.
Un ritratto di donne vitali e coraggiose, spesso costrette dalle siccità ricorrenti ad un adattamento ai limiti della sopravvivenza, o spinte alla scelta dell’emigrazione nella speranza di una vita migliore.
Breyten Breytenbach racconta la storia del proprio arresto in Sudafrica, nel novembre del 1975. Arrivato a Johannesburg per battersi contro il regime dell'apartheid, Breytenbach viene accusato di essere un agente del KGB e sbattuto in prigione, dove resterà per 7 lunghi anni. Lo scrittore rievoca le angherie subite, la vita dei detenuti, ma anche l'importanza della scrittura, come strumento di evasione e di libertà. Una denuncia atemporale di ogni forma di razzismo, schiavitù, odio, apartheid.