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Vicolo del mortaio

È il racconto, semplice e raffinato insieme, della vita spesso molto squallida che si svolge in un vicolo del Cairo durante la seconda guerra mondiale.
Quella che ci viene rappresentata è un’umanità “in rovina” proprio come il vicolo che “continua a vivere quasi isolato dal mondo che gli scorre attorno, a risuonare di un’esistenza propria, profondamente legata alle radici della vita, e a conservare i segreti del passato”.

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Le ali spezzate

'Avevo diciotto anni quando per la prima volta l'amore dischiuse i miei occhi con la sua luce magica e colse la mia anima con le sue dita'.
Così comincia questo romanzo giovanile di Kahlil Gibran che è il racconto di una storia d’amore in parte autobiografica.

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La porta della piazza

Autrice di forte impegno politico e sociale – insignita a Roma nel 1998 del “Premio Alberto Moravia” – Sahar Khalifa ricostruisce in questo romanzo, sullo sfondo drammatico dell’intifada palestinese, vicende umane e destini di donne che si intrecciano nella travagliata storia di un quartiere assunto a simbolo di tutta una terra occupata.

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Rulli di tamburo per Rancas

Al centro delle vicende è la ricostruzione di un fatto realmente accaduto: lo scontro tra campesinos e latifondisti avvenuto a Rancas negli anni cinquanta.
Scorza usa un linguaggio in cui si fondono mirabilmente poesia e ironia, immaginazione e sdegno.
Uno dei più grandi romanzi “indigenisti”.

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Il ladro e i cani

Protagonista di questo romanzo è Maharan, un ladro che, appena uscito di prigione, decide di vendicarsi di chi lo ha tradito ma finisce con l'uccidere due innocenti.
La storia si muove su diversi piani: può essere letta a livello sociale come denuncia di un regime politico, mentre a livello metafisico si può intravedere il segno di una giustizia superiore.

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Terra di fichi d’India

Siamo in Cisgiordania nel 1967 subito dopo l'occupazione israeliana.
La società palestinese matura lentamente la rivolta che scoppierà nell’intifada.
Nel frattempo le reazioni della classe borghese variano dall’accettazione dello status quo alla resistenza armata.

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Storia di Garabombo, l’invisibile

Garambombo ha una strana'malattia', diviene invisibile quando deve parlare davanti alle autorità.
Sfrutterà il suo potere con i contadini, che come lui diventano invisibili ogni volta che si ribellano ai soprusi dei latifondisti.
Riusciranno, assieme, a organizzare la più grande invasione di terre che il Perù abbia mai visto.

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La taverna del gatto nero

In questa raccolta di racconti Mahfuz ci dimostra che la letteratura, quando rappresenta la vita senza pregiudizi, anche attraverso i sogni e le fantasticherie, resta un potente mezzo per comunicare al di là delle differenze di tradizione culturale.
E così il gatto nero che, in una delle storie, si aggira nell’ombra di una taverna del Cairo rappresenta il materializzarsi di inquietudini che attraversano le coscienze di tutti.

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Malati d’amore

È il racconto di una passione insana e travolgente, fatto in prima persona da un giovane internato in un manicomio di Beirut.
Ma la donna amata, senza nome e senza fascino, è solo un pretesto per un viaggio all’interno di una psiche contorta e confusa.
Solo alla conclusione il protagonista precipiterà nella trama della guerra civile rimasta fino ad allora cornice del dramma interiore.

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Le lampade di Siviglia

Le glorie della grande Andalusia, paradiso perduto degli arabi, rivivono nel racconto che un arabo dell'Occidente fa a un arabo dell'Oriente incontrato in un casinò di Siviglia.
Questa è la storia del racconto da cui prende il nome la raccolta di un grande narratore siriano.

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