Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario

Ottobre 2006. Mancano pochi mesi all’entrata della Romania nell’UE. Torino è scossa da una serie di omicidi di albanesi e rumeni. È in corso una faida fra immigrati delinquenti, oppure dietro c’è la mano della criminalità organizzata che prima “infesta” e poi “bonifica” certe aree per speculare nel settore immobiliare?
Enzo Laganà è metà torinese perché nato a Torino, metà calabrese perché figlio di immigrati provenienti da Cosenza. A lui piace definirsi “terrone di seconda generazione”. È un giornalista di cronaca nera nell’edizione locale di un quotidiano nazionale, vuole vederci chiaro e scoprire il movente degli omicidi.

Leggi di più...

Non c’è dolcezza

L'autrice ambienta il suo romanzo in un villaggio della sua madre patria. Il protagonista, Arlind, inizia una vita difficile ancor prima di nascere. Lilla, sua madre, ha fatto un sogno premonitore. Secondo il sogno, la vita che porta in grembo sarà quella di una femmina, la quarta che partorisce. Per tale motivo Lilla promette di darla in adozione a Eleni, sua cognata, la quale non può avere figli. Lilla, invece, darà alla luce un maschio, Arlind. Ma questo fatto non ha alcuna importanza nel piccolo villaggio albanese dove la superstizione regna e dove le promesse non mantenute sono portatrici di disgrazie.

Leggi di più...

L’impronta della volpe

C’è un popolo con radici ben salde e tradizioni antichissime nel cuore del Mali: I Dogon. Vivono nella regione della falesia di Bandiagara, a sud del fiume Niger, in villaggi costruiti con il fango. In uno di questi villaggi tre ragazzi trovano la morte in circostanze particolari nel giro di poche ore. Tutti hanno visto ma nessuno sembra sapere niente. Il caso viene assegnato dalle autorità maliane al commissario Habib e l’ispettore Sosso.

Leggi di più...

Racconti fatali

Maestro e primo interprete del racconto fantastico sudamericano, Leopoldo Lugones raccolse in questo libro cinque testi brevi, pubblicati nel 1924, tradotti oggi in italiano per la prima volta. La nota comune a questi racconti è data proprio dall'aggettivo "fatali". Fatalità intesa come forza inevitabile che sembra determinare gli eventi e le azioni dell'uomo, condizionandone in maniera inappellabile i risultati.

Leggi di più...

Il metrò

Camerun. Obama Ondo vive in un villaggio rurale nel cuore dell’Africa nera. dove emergono tutte le contraddizioni del colonialismo. Nella sua fuga verso la città, il protagonista prende coscienza dell’assenza di prospettive in un paese governato da una classe politica arrogante e corrotta, e comincia a sognare l’Europa. Lo attende una drammatica odissea per mare, fino all’incontro-scontro con la società dei bianchi, tra alienazione e speranze di integrazione. Un affresco vivo e coinvolgente dell’Africa post-coloniale e contemporanea, l’epopea personale di un uomo che è disposto a inseguire i propri sogni anche a costo della vita.

Disponibile in formato E-book

Leggi di più...

Borges all’inferno e altri racconti

Borges all’inferno e altri racconti è un’antologia di prosa breve specialmente fatta in occasione dell’edizione italiana, su suggerimento dello stesso autore all’editore, con l’intento di riunire il meglio della prosa breve di Agualusa del periodo 1999-2005. Una carrellata di racconti veloci: un omaggio (un po’ irriverente) allo scrittore argentino Jorge Luis Borges; un gioco pessoano; la storia dei discendenti di un disertore della spedizione di Vasco de Gama; la statua di Fernando Pessoa a Lisbona che si mette a parlare con un angelo caduto dal cielo; la solitudine di un’«ippopotama» nella pianura dell’Alentejo…

Leggi di più...

Un estraneo a Goa

Un estraneo a Goa, titolo a metà tra il reportage di viaggio e il romanzo di fantasia, pubblicato per la prima volta da Cotovia a Lisbona nel 1999, è la narrazione fantastica di un viaggio del protagonista a Goa, ex possedimento portoghese in Asia, ex sede del viceré che controllava tutti i traffici dal Capo di Buona Speranza fino agli empori più remoti del Giappone, in una ricerca delle tracce lasciate dalla plurisecolare presenza portoghese e di quel che rimane dell’antico splendore coloniale in una capitale in decadenza da secoli.

Leggi di più...

Frontiere perdute

Severino, il giovane terrorista, disse che era nato nel Piauí, in un luogo chiamato Piuíxe (il posto si chiama in realtà Pio IX, io ci sono passato) e che era la prima volta che visitava una grande città. All’inizio aveva pensato di dirottare un autobus, ma li aveva trovati molto grandi, rumorosi, troppo affollati. Gli ascensori gli sembravano più a misura dei suoi propositi.

Leggi di più...

Kronos ’90 Poesie in bianco, nero e grigio

“Kronos ‘90” è una selezione di poesie scritte, la maggior parte, negli anni ’90. Comprende tre quadri di tre colori differenti: il bianco, il grigio e il nero. Questo trittico è composto da quattro temi: una selezione de “Le Nuvole”; da “L’Onda” e “Le Tentazioni” ed, infine, da “VersAFRICAndo”.
Disponibile solo in formato E-book.

Leggi di più...

Il re

Ho lasciato morti dietro di me, i miei compagni di lotta sono in carcere o sepolti in qualche cimitero, mentre io vengo ricevuto ovunque come un re. Come i precedenti romanzi di Kader Abdolah, anche Il re è frutto di una febbrile urgenza di scrivere, di un dovere etico della memoria. Siamo nella Persia a cavallo tra Otto e Novecento, al centro del Grande Gioco tra Russia, Francia e Inghilterra per il dominio asiatico. Ma è anche l’alba della globalizzazione, una brezza incessante spazza via tradizioni millenarie per portare modernità e profondi cambiamenti. Debole, ostinato, vendicativo, più interessato alle duecentotrenta donne del suo harem e alla gatta Sharmin che ai problemi dell’Iran, lo scià Naser non sa intercettare gli snodi cruciali della Storia, ma proprio per questo mantiene il fascino umano del perdente legato a un mondo che scompare.

Leggi di più...

Il messaggero

C’era una volta un popolo che viveva in una terra desertica intorno alla Mecca, era diviso, governato da leggi tribali e venerava idoli di pietra, cui sacrificava le sue figlie femmine. Un popolo di seminomadi poveri e ignoranti, guardati dall’alto in basso dai ricchi mercanti ebrei e schiacciato tra grandi imperi – Bisanzio, la Persia, l’Egitto. Tutte civiltà avanzate, ognuna con un suo profeta, che si chiamasse Mosè, Gesù o Zarathustra, e un suo Libro, e soprattutto ognuna con un unico dio. In quella terra inospitale viveva un mercante scaltro, membro di un clan illustre. Era analfabeta, ma visionario e determinato, e dotato di una curiosità e una fantasia inesauribili. Era un poeta. Il suo nome era Muhammad.

Leggi di più...

Ritratti e un vecchio sogno

Un viaggio in Sudafrica diventa per Davud, esule iraniano giornalista ad Amsterdam, la rivelazione delle proprie radici più profonde, il recupero del proprio passato, la scoperta di un’affinità di ricerca d’identità, la storia di un innamoramento, forse di una donna, forse di un paese e della sua poesia. Da quando mette piede sulla bruna terra africana, Davud si sente a casa e scopre di essere vissuto da straniero in quell’Olanda che l’ha accolto come rifugiato politico e di cui ha acquisito la lingua, la nazionalità e i costumi.

Leggi di più...

La casa della moschea

Da secoli la famiglia di Aga Jan, ricco mercante di tappeti e capo del bazar, ha legato i suoi destini alla moschea di Senjan, nel cuore della Persia. La dimora adiacente alla moschea è pervasa da miti e antiche tradizioni, immagine armoniosa di una società che sta per essere attraversata dagli sconvolgimenti del presente, come fa presagire la massa di formiche che invade il cortile della casa nell'incipit del romanzo. Il piccolo centro religioso di Senjan rischia di rimanere lontano sia dalla modernizzazione filo-occidentale imposta dallo scià che dall'intransigente reazione oscurantista che si prepara nella roccaforte degli ayatollah di Qom.

Leggi di più...

Calila e Dimna

Dalla scoperta delle Mille e una notte, il mondo esotico di un millenario oriente in cui si mescolano tradizioni indiane, persiane e arabe, con i suoi scià e visir, eremiti e bramini, fanciulle belle come la luna e mariti gelosi, servi infidi e improvvidi mercanti, animali parlanti a specchio di umani vizi e virtù, è per noi sinonimo di fiaba, parte inscindibile del nostro immaginario fantastico. È a questa stessa tradizione che appartiene Calila e Dimna, “uno dei sei o sette antichi libri persiani più importanti, la nostra prosa più bella”, dice Kader Abdolah che l’ha voluto rielaborare nel suo olandese icastico e poetico, per offrirlo in moderna versione, filtrata dalla sua sensibilità di scrittore esule, come un “antico gioiello” donato ai lettori occidentali.

Leggi di più...

Scrittura cuneiforme

Ismail, esule politico iraniano rifugiato in Olanda, riceve un giorno un misterioso taccuino, scritto in strani caratteri incomprensibili. È il quaderno che suo padre Aga Akbar, riparatore di tappeti sordomuto e analfabeta, portava sempre con sé. Peregrinando tra le montagne innevate al confine tra Iran e Urss, nei villaggi dove si tessevano tappeti volanti e i santi aspettavano il Messia leggendo libri in fondo ai pozzi, Aga Akbar registrava i suoi pensieri nell’unica scrittura che conosceva, i caratteri cuneiformi copiati da un’iscrizione rupestre. Ismail, che di suo padre era stato “la bocca e le orecchie”, si pone il compito di tradurlo, per perdonarsi di averlo abbandonato e riconciliarsi con il proprio destino.

Leggi di più...

Il viaggio delle bottiglie vuote

Bolfazl è un esule iraniano che ha trovato rifugio in Olanda. Nonostante le difficoltà che deve affrontare in questa nuova esistenza, vive il suo stato di esule con grande forza d'animo, sensibilità, desiderio di comprendere e volontà di integrarsi. Nel suo cammino è aiutato dal vicino di casa René, un ex artista, sposato e con una figlia, che scopre di essere omosessuale. L'emarginazione cui è sottoposto René è identica a quella provata da Bolfazl.

Leggi di più...

Non sta al porco dire che l’ovile è sporco

La notte dura un secolo a Cotonou. A caccia dell’assassino di una squillo d’alto bordo e di una valigetta piena di polvere d’angelo ci sono, per scopi diversi, il commissario Santos e l’ispettore Kakanakou; Smaïn detto l’Arabo, un faccendiere arricchitosi chissà come; l’agente di sicurezza Sdk e due femme fatale puttane di professione.

Leggi di più...

Prudenti come serpenti

Baba Segi è un facoltoso poligamo di mezz’età, grassoccio e vanitoso. La sua quarta moglie, la bella e colta Bolanle, dopo due anni di matrimonio non riesce ad avere figli. Disperato, Baba Segi decide di abbandonare stregoni e ciarlatani per rivolgersi alla medicina ufficiale ma la sua decisione scatena un putiferio in casa poiché le indagini dei medici potrebbero portare alla luce un terribile segreto, tramandato fino a quel momento di moglie in moglie.

Leggi di più...

Domani avrò vent’anni

Pointe-Noire, anni Settanta. Michel ha dieci anni ed è un bambino turbolento e sognatore. Il suo mondo è popolato di personaggi coloratissimi che lo accompagneranno nel lungo cammino per diventare uomo: c'è Lounès, l'amico del cuore; Caroline, la spigliata sorella di Lounès e fidanzata di Michel; René, il ricco e temutissimo zio, comunista per comodità e opportunista per vocazione; e poi il padre di Michel, Roger, che conosce i segreti della politica del Congo e si fa interprete del nuovo ordine mondiale; e infine Pauline, l'amatissima madre, con i suoi vestiti color arancio brillante.

Leggi di più...

La veste strappata

Gli otto racconti di Nahid Tabatabai spaziano dal frammento alla narrazione ampia che esplora in tre storie di donne un unico evento. Comune a tutti è la capacità di cogliere la soggettività dei sentimenti all'interno di un quadro sociale di cui non si ignorano le violente contraddizioni. L'immagine metaforica della "veste strappata" suggerisce dolorosamente la nuda realtà che affiora attraverso lo squarcio aperto da un momento, un evento che disvela una verità nascosta, spesso ignorata dagli stessi protagonisti.

Leggi di più...