Il volo di Mohamed. Poesie scelte


In questa sezione del sito troverete una raccolta delle opere di autori stranieri tradotti in italiano, divisa per aree geografiche, ma anche una bibliografia per chi si interessa di intercultura o di migrazione.
Infine una sezione dedicata allo studio dell’italiano come lingua seconda.
Buona lettura!!
Sarajevo, 1992. Selma Coen è una donna ebrea colta e raffinata, sposata con un medico musulmano. La città bosniaca è sotto assedio, ma l'eco dei combattimenti non arriva a turbare la serenità borghese della sua vita, fino a quando tre soldati serbi si installano brutalmente a casa Coen per interrogare il marito. Vi rimarranno per tutta la durata dell'assedio. Il racconto lungo di Sarah Zuhra Lukanic si sviluppa all'interno della sua abitazione, delineando con delicatezza e maestria i personaggi, coinvolti loro malgrado in sofferti rapporti di odio-amore.
Occidente e Islam sono davvero così distanti l'uno dall'altro? Quando la società avvicina tradizioni e religioni differenti, cadono i pregiudizi e si accendono invece curiosità, interesse, a volte anche fascinazione per ciò che prima era "il diverso". Soprattutto se, abbandonati i cliché dell'Islam repressivo ed estremista, si svela l'Islam al femminile. Allora si scoprono donne che lottano per l'affermazione della loro identità, di libertà troppo spesso negate, che difendono come possono il diritto alla loro femminilità. I love Islam dà voce ai tanti racconti di queste protagoniste e ci introduce in un mondo che riesce a conciliare il rigore di un velo e la ricercatezza di un abito, l'ossequio alla tradizione e il desiderio di apparire belle.
Nei versi di questa raccolta di poesie, accolta con entusiasmo dalla critica dei paesi arabi, e tradotta con grande successo in diverse lingue, si avvertono solitudine e disperazione, spaesamento geografico e interpersonale, ma anche desiderio e passione.
Racconto che esplora l'acceso dibattito sulla conservazione della natura in Kenya e punta il dito contro la devastazione delle foreste marine e terrestri.
Migrante all'inverso, Valentina Acava Mmaka sceglie di vivere in Africa in controtendenza rispetto ai flussi migratori che dall'Africa si riversano in Italia. Una scelta di donna, madre e professionista motivata da ragioni artistiche, culturali e sentimentali. Dal Sudafrica dell'apartheid all'affascinante Zanzibar, dalla provincia italiana agli slum di Nairobi, un viaggio a ritroso nel tempo e in luoghi diversi fatto di incontri e progetti, storia e attualità, con il privilegio di poter affrontare ogni tappa da vari punti di osservazione e trarne spunti sempre nuovi.
Attraverso le storie di tre donne immigrate, Drasla, Alina e Farida, quest'opera al femminile illumina la complessità emotiva di chi lascia il proprio paese di origine. Intense le voci delle protagoniste, impegnate a conservare la propria identità e i propri progetti di vita e a confrontarsi con una realtà sociale e culturale che spesso non le contempla.
In questo libro, l'autrice indaga la complessa e dinamica natura del continente nero e offre una "speranza caparbia" e "opzioni realistiche". Con grande chiarezza, Maathai analizza quelli che sono i colli di bottiglia per lo sviluppo in Africa sostenendo che non esiste un compromesso naturale tra crescita economica e difesa dell'ambiente, e che i governi africani dovrebbero perseguire entrambe. Punta l'indice contro il colonialismo occidentale, colpevole di aver disprezzato l'identità e la cultura africana, ma rimprovera anche agli africani il pernicioso attaccamento a frammentarie "micro-nazioni". Critica la dipendenza dagli aiuti ed è convinta che il cambiamento dovrà scaturire dall'attivismo di base, e che gli africani debbano stringersi attorno alle proprie tradizioni.
La vicenda di Nemico del popolo nasce da una storia vera raccolta dall'autore: il protagonista Nitu Dadou, cittadino modello e padre di famiglia, è direttore di una scuola femminile. La bellissima studentessa Yavelde si invaghisce di lui e questa passione sconvolgerà completamente la vita dell'uomo, fino a portarlo a far parte delle forze clandestine rivoluzionarie con l'incarico di giustiziare il "nemico del popolo", il dittatore in carica.
Camerun. Calore umido, cielo ipnotico. Nella bidonville in cui è cresciuta, abbandonata dalla madre, Ateba, la protagonista, cerca disperatamente il proprio posto in una società in cui la donna ha un unico diritto: stare zitta. Presa tra sentimenti contrastanti, con l'odio nel cuore e il fuoco nel ventre, la giovane è sicura che un giorno diventerà la più forte.
Un borgo sperduto popolato di asini a cui si vota un bizzarro culto. Abitanti stralunati: una giovane donna che accumula sale, in omaggio nostalgico all'oceano al quale tornerà; un Commesso Viaggiatore che sa di alchimia; un Becchino che sta di guardia a un cimitero dove da anni non si scavano tombe; un Matto che raccoglie le voci del villaggio; una vecchia che a ogni estrema unzione raddoppia in vitalità; e un Parroco, amante del buon vino, che veglia su questa comunità con affettuosa partecipazione.
Nella Luanda dei primi anni Novanta un gruppo di governanti corrotti banchetta su un paese in miseria, mentre imperversa la guerra civile. A questa "casta" appartiene Carmina, la protagonista del romanzo. Votata alla carriera e moglie dispotica dell'inetto João Evangelista, la donna, in una rapidissima ascesa politica, accumula potere e denaro, sotto lo sguardo ingenuo del marito. Ma si verifica d'improvviso uno strano fenomeno: i palazzi della zona di Kinaxixi cominciano a collassare uno dopo l'altro, senza ragione apparente e senza provocare danni a persone o cose.
2005. I servizi segreti italiani ricevono un'informativa: un gruppo di immigrati musulmani, che opera a Roma nella zona di viale Marconi, sta preparando un attentato. Per scoprire chi siano i componenti della cellula viene infiltrato Christian Mazzari, un giovane siciliano che parla perfettamente l'arabo.
Christian inizia la sua indagine sotto copertura: per gli abitanti del quartiere diventa Issa, un immigrato tunisino in cerca di un posto letto e di un lavoro. Il suo destino si incrocia con quello di Sofia, una giovane immigrata egiziana che indossa il velo e vive nel quartiere assieme al marito Said, alias Felice, architetto reinventatosi pizzaiolo. Attraverso Sofia si vede la cultura islamica con gli occhi di una donna alle prese con una vita coniugale complicata.
Corri Lidja, corri racconta una storia dai tratti reali, una tragedia dei nostri tempi - la piaga dei bambini soldato - attraverso gli occhi della protagonista, Lidja, che riesce a non perdere mai il candore dell'infanzia anche nelle situazioni più drammatiche. L'autore, nativo dei luoghi che racconta, narra con sensibilità una tragedia dell'Africa in cui sono i bambini a pagare lo scotto più alto.
Se le banane sapessero parlare, che cosa potrebbero dirci? Furmi, dodici anni passati a cavarsela in un Paese difficile come il Congo, sta per scoprirlo. Tornando dal lavoro, una sera scopre che nel suo zainetto è finita una banana. Come può essere successo? Lui non è un ladro, ma se lo scoprono rischia di essere licenziato. Le sorprese però sono tutt'altro che finite.
Kinshasa, Congo. Bilia corre tra la folla del mercato perché ha rubato un casco di banane. Quanto basta per finire in carcere. In prigione ci sono altri ragazzi, altre storie che si intrecciano alla sua. Si può tornare indietro, ricominciare daccapo? No. Ma guardare avanti, in cerca di una nuova occasione, sì. Per Bilia la nuova occasione è legata al pallone.
Giulia è una bambina meticcia che vive l’esperienza dell’abbandono e che trascorre, come molte sue compagne di quell’epoca post coloniale, una parte della sua vita nelle missioni delle suore della Consolata. Il racconto è prevalentemente ambientato nella Mogadiscio degli anni dell’Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia e segue le trasformazioni della città fino alla presa del potere da parte del generale Siad Barre. Il periodo dell’AFIS è caratterizzato dall’incremento delle nascite di questi ragazzi/e che vengono additati da entrambe le comunità (somala e italiana) come portatori di un forte stigma sociale. In un intreccio di culture e di personaggi così diversi tra loro, Giulia rappresenta l’anello di congiunzione, il ponte che unisce due mondi così distanti, rivendicando però con fierezza la sua diversità.
Non ti muovere, voglio passare quanto più tempo possibile così, riempita, unita a te, percepire il tuo pulsare dentro di me. Così Stefania si rivolge a Luca in un momento della loro relazione. Una storia d’amore particolare e diversa, accompagnata dall’immagine ricorrente ed ossessiva del gesto aggraziato di una ragazza orientale. Una storia descritta nei toni delicati di un acquerello ed accompagnata dal segno stilizzato delle illustrazioni di un moderno kamasutra.
Dall'inizio del secolo al secondo dopoguerra la storia di una famiglia italiana in Eritrea. Una storia che segue in parallelo i fatti privati quotidiani di Filippo e Lidia Conti, dei loro figli e nipoti e i tragici e grandiosi avvenimenti in Italia e in Europa. Un romanzo-verità intessuto di memorie, di personaggi forti e coraggiosi, di contrastanti e splendidi paesaggi.