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La guerra di Safiyyah

Safiyyah è una ragazzina curiosa e coraggiosa che sogna di viaggiare ed esplorare il mondo, ma quando Parigi è invasa dai nazisti la sua vita cambia per sempre. Persino uscire dalla moschea, dove vive con la sua famiglia, è pericoloso. Quando suo padre viene arrestato perché fa parte della Resistenza e lavora segretamente per salvare la vita agli ebrei perseguitati, Safiyyah si offre di sostituirlo nella sua missione. I suoi non le hanno sempre insegnato che salvare anche una sola vita equivale a salvare l’umanità intera?

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La casa dell’attesa

Al centro di questo libro c’è una immagine: la casa dell’attesa, quella accanto all’ospedale rurale di Chiulo. Siamo in Angola, sugli altopiani al confine con la Namibia, luogo in cui le donne della provincia vanno a vivere in comunità prima del parto per proteggere sé stesse e i loro figli dagli imprevisti dell’ultimo mese di gravidanza. Fabio Geda racconta il lavoro di un gruppo di medici italiani e le storie di donne e uomini angolani il cui destino è stato trasformato dall’incontro con quei medici e con l’organizzazione cui appartengono, Medici con l’Africa Cuamm. Ma non c’è solo la casa dell’attesa: ci sono le strade di Luanda, la capitale, abitata da oltre dieci milioni di persone, strade piene di giovani che attendono di vendere qualsiasi cosa. C’è la bellezza di un ambiente naturale mozzafiato, abitato da popolazioni che lottano con la siccità e la malnutrizione.

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Dugo e le stelle

Nord Italia, oggi. Una banda di razzisti manda in fiamme il campo rom di Pavenza. Ferdi, che ha sette anni, si salva dal rogo ma si ritrova faccia a faccia con il loro capo ed è costretto a fuggire. Nascosto in un treno, approda infine a Roma dove, all’oscuro degli insegnanti, viene accolto da una classe di adolescenti. Ma in molti sono sulle sue tracce e solo una persona può salvarlo: il nonno Dugo, che alla sua stessa età fu staffetta partigiana dell’armata di liberazione jugoslava nel Montenegro occupato dall’Italia fascista, agli ordini di Leon e degli altri zingari del circo di Nikšić.

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Sono ancora qui

Rio de Janeiro, gennaio 1971: Marcelo ha solo undici anni quando il padre, un ex deputato, viene sequestrato dagli agenti della dittatura militare. Da quel momento di lui non si avranno più notizie. Con cinque figli da crescere e nonostante il dolore, Eunice, la madre di Marcelo, ingoia le lacrime e trova la forza di ricostruire la propria vita. Riprende gli studi con una determinazione straordinaria e diventa avvocato, dedicandosi alla difesa dei diritti civili, alle lotte per la democratizzazione del Paese e alla ricerca della verità.

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Sotto lo sguardo del leone

Addis Abeba, 1974. Hailu è un medico che professa il suo lavoro come una fede. Ha due figli, Yonas, che confida nella forza della preghiera, e Dawit, che fa della ribellione il suo credo. Da quando il cuore debole di Selam, moglie e madre amatissima, non batte più al ritmo regolare, l’equilibrio familiare vacilla. Ma a sconvolgere le loro vite, e l’Etiopia intera, arriva la Storia: il colpo di stato militare segna la fine di un impero millenario. È l’inizio di un tempo scandito dalla violenza in cui tutti sono chiamati a scegliere se tacere o avere il coraggio di lottare.

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Le ferite ci raccontano

Le ferite ci raccontano ci conduce nelle pieghe della vita quotidiana in Cisgiordania, offrendo un ritratto vivido della realtà palestinese attraverso la lente dell’immaginazione. Con una prosa limpida e diretta, che intreccia lirismo, umorismo nero ed espedienti meta-letterari, Ziad Khaddash esplora i paradossi e le contraddizioni del vivere sotto occupazione, scomponendo e ricomponendo la complessità di questa esperienza. Memorie d'infanzia si mescolano a frammenti biografici e finzione e diventano visioni rivelatrici che sfidano pregiudizi e convenzioni.

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Qui solo per poco

Due cagnoline abbandonate trovano conforto nella reciproca compagnia fino a quando un nuovo esilio le costringe a ripensare il futuro. Lo sguardo di una tangara scarlatta in volo dagli Stati Uniti alle montagne andine lascia intravedere un'altra idea di frontiere e migrazione. Una scarabea approfitta al meglio del poco tempo che la natura le concede. Qui solo per poco è un testo insolito e di rara bellezza, che restaura la divinità del mondo animale, lasciando che l’uomo abiti in maniera periferica appena qualche riflesso di queste pagine. Né antropocentrico né antropomorfico, lo spazio liminale raccontato da María Ospina Pizano indaga diverse cronologie e differenti scale territoriali, decentrando lo sguardo e offrendo una prospettiva inedita sul nostro passaggio sulla terra.

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Un lampo di fortuna

Eniolá è un ragazzino buono e assennato, vive a Osogbo, una città della Nigeria, e sogna solamente di poter studiare e andare all’università per garantirsi una posizione e un futuro. Ma la situazione economica della sua famiglia è peggiorata da quando il padre ha perso il posto di lavoro ed è caduto in depressione. Per tirare avanti hanno dovuto vendere la macchina, lasciare la loro bella casa e trasferirsi in un piccolo appartamento di cui quasi non riescono a pagare l’affitto.

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Il segreto delle api

Un antico villaggio nel Sud del Marocco. Un bambino costretto a crescere troppo in fretta. Un segreto di famiglia che pesa più di una maledizione. Quando le urla di sua madre risuonano per il villaggio, Anir vorrebbe tapparsi le orecchie e fuggire, lontano da casa e dalla cattiveria dei compagni che, dopo la scuola, gli tirano i sassi chiamandolo «figlio dell'indemoniata». Da quando è nato, infatti, sua madre vive alienata dal mondo, mentre suo padre si è trasferito in città, sperando di dare un avvenire più sereno alla famiglia.

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Il sari verde

Costretto al riposo dalla malattia, in un tempo circoscritto ma dilatato da evocazioni e flussi di coscienza, un vecchio mauriziano di origini indiane si perde nelle oscillazioni della propria memoria, tra ricordi lontani, rovelli e deliranti allucinazioni. A poco a poco ripercorre la propria vita e quella delle donne di famiglia: la figlia succube, una nipote omosessuale e la defunta moglie. Tutto ruota attorno a un segreto, il più sconcertante ma non il solo.

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Sensi

La protagonista di questo romanzo è una ragazzina senza nome che vive in un villaggio, anch’esso senza nome, in Palestina. Ultima di nove sorelle, la protagonista deve fare i conti non solo con le scoperte, le speranze e le vicissitudini di una giovane donna, ma anche con eventi e tragedie a cui nessuno dovrebbe assistere. Le esperienze quotidiane di questa ragazza, che cerca di concentrarsi sulle piccole cose per non farsi sopraffare dalla realtà che la circonda, assumono una portata ben più ampia, risuonando fino a diventare pesanti come macigni, in quella che è a tutti gli effetti una tragedia che riguarda ognuno di noi.

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L’insieme delle parti

In una visione caleidoscopica di Johannesburg, quattro uomini, un addetto al censimento, un tecnico idraulico, un artista e un esperto di cartellonistica per cantieri edili, percorrono la città in lungo e in largo, mettendone in luce le ipocrisie e le contraddizioni. A dieci anni dalla fine dell’apartheid, nascono nuovi quartieri residenziali per la classe abbiente, cittadelle satellitari o comunità recintate da alte mura, con pesanti cancellate, protette da vigilanti e agenzie per la sicurezza, anche armati.

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Quel silenzio

María de los Ángeles, lascia la scuola e Puerto Escondido per andare a vivere con il medico della regione, un uomo più grande di lei di cinquant’anni e che l’ha fatta nascere. Insieme hanno un figlio ma il medico ne ha altri 62 con donne tutte diverse, gliel’ha detto Encarnación, la domestica del medico che cura la casa di San Luis. La vita è un corso fisso, tracciato dall’abitudine? Possiamo aspettarci qualcosa di più da esso o inventare un percorso per noi stessi? Come convivere con il silenzio dell’altro? Come possiamo dialogare con l’altro in una terra dove gli uomini parlano solo agli uomini e le donne alle donne?

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I virtuosi

Algeria, 1914. Yacine è un giovane ingenuo e virtuoso. Non vuole deviare dalla legge divina, né sa come evitare le trappole e le insidie del mondo. Povero e alla mercé di un ricchissimo signore che ha diritto di vita e di morte su di lui, sulla sua famiglia e sull’intera comunità, Yacine imbocca un sentiero irto di insidie che non era destinato a percorrere. La Grande Guerra è appena deflagrata, l’Europa intera è nel caos, e dal misero villaggio in cui è nato e cresciuto si ritrova catapultato nel fango della trincea. Sballottato dagli eventi e dai conflitti della colonizzazione francese, scoprirà il mondo moderno: quello delle macchine e delle macchinazioni, della fedeltà e dei tradimenti, del coraggio e delle promesse ingannevoli.

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9 storie luminose in cui il bene è il male

9 storie lumionose in cui il bene è il male è una raccolta di racconti tradotta dal francese: nove storie che mettono in luce il disagio, la violenza e il razzismo in diversi ambiti e con gradazioni differenti. Come, ad esempio, nel racconto in cui si narra di Coucou, una bambina nera che vive in un contesto sociale tale da farle avvertire come un dolore insopportabile il fatto di essere ricoperta da «questi metri quadrati di pelle che urlano al mondo “sono inferiore!”»; o in quello in cui si racconta di Innocent, un bambino soldato di dieci anni portato via alla sua famiglia all’età di otto; o, ancora, in quello in cui ci si trova impotenti davanti all’innocenza violata di Marie-Lise, di undici anni.

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La seconda venuta di Hilda Bustamante

Hilda Bustamante ha 79 anni e, come sempre succede, un giorno arriva per lei il momento di morire. Eppure, in modo del tutto inatteso, qualche tempo dopo Hilda torna alla vita, riesce a uscire dalla bara e, senza capire bene cosa le sta succedendo, si riavvia verso casa, con grande commozione di Álvaro, l’amore della sua vita, di Amelia, l’adorata nipotina adottiva, e delle «ragazze» della chiesa, che l’hanno sempre considerata una persona piuttosto straordinaria.

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Sola a Raqqa

Questo libro è un tributo alla memoria di Ruqia Hassan, una donna che ha pagato il prezzo più alto per il suo impegno e la sua verità. "Sola a Raqqa" non è solo un racconto di dolore e disperazione, ma anche di speranza, resilienza e il potere indomabile dello spirito umano. Attraverso il suo diario e i suoi post sui social media, Ruqia ci guida tra le rovine di Raqqa, dipingendo un quadro vivido della vita quotidiana tra gli orrori della guerra. Con una prosa potente e toccante, la sua testimonianza ci rivela la forza di una comunità che lotta per la sopravvivenza e la libertà.

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Nevrosi

Tambudzai è una ragazzina che sogna di ricevere un'educazione che le permetta di emanciparsi dalle limitazioni della sua vita in un villaggio rurale della Rhodesia, l'attuale Zimbabwe. L'occasione le si presenta quando il fratello Nhamo, unico figlio maschio della famiglia, muore improvvisamente. Lo zio Babamukuru, preside di una missione cristiana, le permette allora di studiare al posto del fratello, aprendole così le porte a una vita più agiata.

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La Luna non sparirà

Al crocevia tra Cina, Russia e Mongolia, in un luogo remoto e quasi magico, scorrono le vite degli evenchi, popolo nomade abituato a vivere seguendo le stelle, le albe e i tramonti, secondo i ritmi di quella natura che per noi, in Occidente, è diventata una lontana sconosciuta. Nascite, morti, amori, amicizie, vite vissute in un contatto magico e viscerale con il mondo naturale. Ma anche per gli evenchi è tempo di cambiare... le loro terre non sono più ospitali, il clima non più affidabile, perfino il moto apparente delle stelle è diventato incerto: è il momento dell'ultimo viaggio. Una sola donna si rifiuta di arrendersi alla modernità; è la più vecchia della tribù, col viso segnato dalle stagioni e dai venti. È lei stessa, ormai parte della natura che la circonda, a raccontare questa epica storia, lei che non ha mai dormito una notte senza il cielo stellato sopra di sé.

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Il messaggero

C’era una volta un popolo che viveva in una terra desertica intorno alla Mecca, era diviso, governato da leggi tribali e venerava idoli di pietra, cui sacrificava le sue figlie femmine. Un popolo di seminomadi poveri e ignoranti, schiacciato tra grandi imperi – Bisanzio, la Persia, l’Egitto. Tutte civiltà avanzate, ognuna con un suo profeta, che si chiamasse Mosè, Gesù o Zarathustra, e un suo Libro, e soprattutto ognuna con un unico dio. In quella terra inospitale viveva un mercante scaltro, membro di un clan illustre.

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