Il grande specchio
Rachida, una giovane ragazza, sofferente di una sorta di psicosi che Mrabet chiama la 'malattia della bellezza', parla con la propria immagine riflessa in un grande specchio che troneggia al centro della casa.
In questa sezione del sito troverete una raccolta delle opere di autori stranieri tradotti in italiano, divisa per aree geografiche, ma anche una bibliografia per chi si interessa di intercultura o di migrazione.
Infine una sezione dedicata allo studio dell’italiano come lingua seconda.
Buona lettura!!
Una educazione sentimentale nelle vie di Tangeri.
Le avventure dell’adolescente Abdeslam che viene cacciato da casa e dovrà confrontarsi con la durezza e la violenza della vita prima di diventare adulto.
La vicenda di Mohamed Ahmed che, nata femmina, crescerà maschio per volere del padre, è la storia di un'identità inventata che diventa favola, gioco di voci e di fantasie.
Uno dei romanzi più belli di questo scrittore che vive a Parigi ormai da molti anni.
Il romanzo, che ha procurato a Ben Jelloun il premio Goncourt 1987, è il seguito di Creatura di sabbia.
Scomparso il narratore ufficiale della storia di Ahmed, i suoi ascoltatori più fedeli si alternano per proporre diverse ipotesi sulle trasformazioni del protagonista.
E così la storia si allarga a ventaglio fino a una serie di conclusioni alternative.
Il romanzo mette in scena e attualizza il dilemma del bilinguismo, con cui gli scrittori maghrebini si confrontano da dopo la conquista delle indipendenze; è anche una straziante e incantevole storia d'amore.
La “bilingua” esprime la fusione di due anime, la passione di due esseri, l’unione di una coppia mista.
La storia prende spunto da Ahmed Rachid, un giovane militante che, per resistere alla sofferenza della tortura, decide di ricorrere a uno stratagemma: ricordare i momenti più felici della sua vita, unica cosa che i suoi torturatori non potranno togliergli.
La sua voce arriva a Moha, il solo capace di captarla e di trasmetterla agli altri.
Così Moha si fa voce di tutti quelli che non possono parlare, diventa l’aedo di un lungo racconto popolato da tutte le angosce degli uomini; è il saggio da internare, il folle di una particolare, lucida follia.
È la storia di un uomo ingannato dal vento, dimenticato dal tempo e schernito dalla morte.
Così comincia questo romanzo in cui l’autore manifesta per la prima volta in termini distesi gli elementi del suo confronto con la figura del padre, una presenza singolare, riservata e autoritaria, orgogliosa e sarcastica, con una tenera sensibilità da scoprire perché spesso nascosta.
Yamna, ex prostituta reincarnatasi in nutrice con compiti di iniziazione, deve educare alla parola un misterioso fanciullo comparso all'improvviso nel cimitero che ospita due strani compari, Sindbad e Boby.
I tre intraprendono la traversata del Marocco e vanno di città in villaggio, di vicenda in vicenda seguendo un itinerario instancabile all’interno del paese e di loro stessi.