L’incontro e il difficile rapporto tra due uomini nella Londra del dopoguerra.
Londra


In questa sezione del sito troverete una raccolta delle opere di autori stranieri tradotti in italiano, divisa per aree geografiche, ma anche una bibliografia per chi si interessa di intercultura o di migrazione.
Infine una sezione dedicata allo studio dell’italiano come lingua seconda.
Buona lettura!!
L’incontro e il difficile rapporto tra due uomini nella Londra del dopoguerra.
Siamo ad Arad, in Israele, una città nel cuore del deserto del Negev. In questo luogo arido, implacabile, sorge un avveniristico Istituto di riabilitazione e terapia. Tutto è pulito e immensamente confortevole. Ma dietro la perfetta facciata si nascondono innumerevoli tragedie: l'Istituto è un manicomio per reduci della Shoah, ed è stato concepito, finanziato e realizzato da una ricca americana. Ad aiutarla nell'impresa una donna ebrea, votata all'attesa di una nuova Rivelazione, che non può avvenire se non per bocca di uno dei malati di mente. Tutto, follia compresa, ruota attorno ad Adam Stein, ex pagliaccio, ebreo, vissuto in Germania prima della guerra.
Il racconto in prima persona di Hannah, una studentessa sposata a un geologo, Michael, da cui si è allontanata perchè ha perso la capacità di amare e di vivere.
Questo romanzo è uno dei libri più arditi, audaci e coraggiosi della letteratura israeliana. Yosef, il protagonista del romanzo, è arabo da parte di padre ed ebreo da parte di madre. Nel suo desiderio di appartenenza e nella sua anima sensibile d’artista si rispecchiano la storia e le ambizioni di due popoli irrequieti: un’eredità eccessiva e non sostenibile. In una lunga confessione, Yosef scandaglia la storia della sua famiglia ripercorrendo con commozione sugli amori e i rapporti di amicizia che si sono intessuti nel tempo e che hanno dato vita a quel frutto ibrido e sofferente che egli sente di essere.
Adam, sua moglie Asya, l’amante arabo di lei, Na’im, la figlia Dafi: una storia a più voci, quattro mondi lontani che a dispetto della vicinanza non riescono a incontrarsi.
(Traduzione di Arno Baehr)
Il mondo di "Post mortem" è quello degli ebrei di Tel Aviv, e in particolare quello degli immigrati in fuga dalla Germania fra gli anni Venti e Quaranta del Novecento. Kaniuk, ripercorrendo gli eventi tragici e insieme quotidiani che smembrarono la sua famiglia fino a farla sparire, si tiene lontano da ogni ripiegamento sentimentale. La scomparsa di una così fitta ragnatela di parentele diventa occasione per dissezionare anche il mito della grande famiglia patriarcale della tradizione ebraica e farne il bersaglio della sua pungente scrittura.