È la storia di una di quelle famiglie ebree cacciate dall'Egitto, negli anni Cinquanta, quasi da un giorno all'altro. Un mondo alle spalle, un altro tutto nuovo, e non certo facile, davanti. L'io narrante, la "bambina", mentre vive in un presente piuttosto disagiato, è l'eco di una storia di cui sa ben poco perché quasi non se ne parla. La madre lavora come instancabilmente per mandare avanti la baracca, il padre, un individuo strano, sfuggente - nel vero senso della parola - è prodigo di paroloni ma del tutto inetto alla vita.
Ronit Matalon
Ronit Matalon (1959-2017) è nata a Ganei Tikva in una famiglia ebraica di origine egiziana. Ha studiato Letteratura e Filosofia all’Università di Tel Aviv e ha lavorato come opinionista per il quotidiano Ha’aretz. Insegnante di scrittura creativa presso l’Università di Haifa, è considerata una delle scrittrici più importanti di Israele. Per i suoi libri ha vinto numerosi premi e ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Università Ebraica di Gerusalemme. In italiano è stato pubblicato il suo romanzo Il suono dei nostri passi (Atmosphere, 2011) e, su di lei, i saggi contenuti nei testi Tre scrittori mizrahi a Venezia di Emanuela Trevisan Semi (Giuntina 2015) e La letteratura israeliana mizrahi di Dario Miccoli (Giuntina, 2016).
E la sposa chiuse la porta
Non mi sposo, non mi sposo, non mi sposo!. Mancano poche ore al matrimonio, ma Marghi si è chiusa in camera e la sua decisione appare irrevocabile. Fuori dalla stanza, tutti cercano di capire cosa sia successo e provano a convincerla a uscire, senza ottenere risposta. Il fldanzato Mati e i suoi genitori, la madre Nadia, la vecchia nonna, il cugino Han - qualcuno di loro riuscirà a parlare al cuore della promessa sposa? E la sposa chiuse la porta è una commedia sulla precarietà delle relazioni, sulla libertà di scelta e l'ereditarietà del destino.