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I miei documenti

Lo scrittore cileno mette in rassegna bugiardi impenitenti e fantasmi in carne e ossa, banditi armati e giovani amanti, uomini ossessionati da un’idea superata della mascolinità o che si giocano l’ultima carta scommettendo sull’amore. Altri personaggi scoprono l’obsolescenza, come di merce, di sentimenti che sembravano eterni, o inseguono invano un padre che esiste solo nella memoria dell’infanzia. Il loro mondo è al tempo stesso modernissimo e antico, la cultura digitale del nostro secolo permea i dialoghi intensi e brillanti, ma nel cuore dei personaggi si insinua spesso una malinconia senza tempo, una passione romantica, un dubbio amletico.

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Letteratura argentina per ragazzi

La Libreria Odradek, via dei Banchi Vecchi 57, presenta un laboratorio di Letteratura argentina per ragazzi a cura di Cristina Blake e Marina Rivera. In questi incontri si affronteranno le poetiche di autori e illustratori argentini che manifestano diverse estetiche della parola e dell’immagine sia per il bambino sia per il lettore adulto. In particolare, si tratteranno le poetiche innovative di María Elena Walsh, Graciela Montes, Iris Rivera, María Teresa Andruetto, Mónica Weiss, Isol, Pablo Bernasconi, María Wernicke. Prossimo incontro lunedì 23 febbraio ore 18-20.

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Serpenti

Nella provincia argentina di Misiones, ai confini con il Paraguay e il Brasile, tre tardo-adolescenti si ritirano in una estancia a ridosso della foresta per una vacanza che si trasformerà in un grottesco rito di passaggio all’età adulta. Storditi dal caldo asfissiante della selva e da una zuppa psichedelica fatta in casa, i ragazzi affrontano un paesaggio minaccioso, che nasconde serpenti annidati ovunque (uno dei tre è affetto da ofidiofobia e si documenta ossessivamente sulle varie specie).

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Quando parlavamo con i morti

Tre storie inquietanti nella Buenos Aires di oggi. Nella prima quando parlavamo con i morti quattro ragazzine comprano una tavola ouija e iniziano a parlare con i fantasmi: cercano informazioni sui parenti e conoscenti desaparecidos, ma qualcosa va storto e un frammento di quel passato gioca un brutto scherzo a una di loro. Nel secondo racconto Silvina osserva in metro una giovane mendicante sfigurata dalle ustioni, la quale racconta ai passanti che è stato il compagno a ridurla così: di lì a poco gli ospedali si riempiranno di donne ustionate, ma dietro la violenza si nasconde un programmatico atto di ribellione.

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Opendoor

Non ha nome, luogo d’origine, famiglia di appartenenza. Sappiamo che ha studiato veterinaria e che lavora, con scarso entusiasmo, in un negozio di animali. Da poco tempo ha conosciuto una ragazza che invece un nome ce l’ha (Aída) e, apparentemente, una vita movimentata da impegni. Si è trasferita a casa di lei, per una scelta quasi casuale, in cui il sesso è più una forma di vicinanza e di conforto. Senonché (ed è questo l’evento che dovrebbe, almeno in teoria, far virare il racconto) Aída scompare e, contemporaneamente, la nostra protagonista assiste al suicidio di una persona che si getta nel fiume dal ponte de La Boca (una donna? giovane? Aída?)

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Passeremo per il deserto

Il giovanissimo Zúñiga è la voce di quella generazione di cileni che della dittatura conosce solo versioni ufficiali o racconti frammentari. Il golpe militare – “l’incidente” – risale al 1973. Il regime di Pinochet finì nel 1990 con il passaggio pilotato verso la democrazia e i delitti commessi restarono impuniti. Una parte della popolazione rimasta nel paese decise di voltarsi dall’altra parte e di andare avanti. Così fa la famiglia del protagonista del romanzo, un ragazzo nato nella seconda metà degli anni ’80. Una famiglia in decomposizione: madre e padre divorziati, che non si parlano, forse a causa della morte di uno zio; un trasferimento a Santiago, improvviso come una fuga; una cugina scomparsa nel nulla; il nonno riparato nel suo fanatismo per i Testimoni di Geova; la nuova e ostile famiglia del padre.

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Le ortensie

Il protagonista, un uomo elegante che vive in una grande casa nera, nutre un'eccentrica passione per le bambole che ogni notte fa sistemare in una sorta di tableau vivant.
Un giorno, temendo la morte della moglie, fa costruire una bambola a sua immagine e somiglianza, Ortensia. A poco a poco il rapporto innocente e la percezione che il protagonista ha di Ortensia si evolvono fino a giungere alle estreme conseguenze: la bambola si umanizza mentre l'uomo si fa bambola.

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Andamios. Il romanzo del ritorno

La storia di Javier è quella degli esiliati degli anni duri della dittatura in molti paesi latinoamericani che si ritrovano, come in un palcoscenico adombrato dall'oblio, a raccontare le proprie fughe malinconiche, i ritorni in punta di piedi, le utopie giovanili e le sconfitte della vecchiaia. Un romanzo a più livelli intriso di nostalgie, ricordi, storie di persone amate, abbandonate, ritrovate, perdute per sempre.

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La tregua

Questa è la storia di una solitudine individuale e collettiva scritta sotto forma di diario. Protagonista è Santomè, inpiegato in una grossa azienda di Montevideo, schiacciato dalla monotonia della vita di ogni giorno. Vedovo, vicino alla pensione, Santomè ha difficoltà a stabilire un rapporto con i suoi figli.

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Umana gloria

Umana gloria è il libro della notorietà di Mario Benedetti. Non può essere considerato un'opera prima, ma è sicuramente il momento in cui il poeta si manifesta al suo più alto livello. I suoi caratteri più evidenti e importanti sono nella ricerca dell'autenticità all'interno di una realtà semplice, fatta di sentimenti e cose comuni e povere, ma vive nella loro umana pienezza.

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Un romanzetto canaglia

Nella letteratura di Bolaño, dalle numerose e multiformi finzioni, sovrabbondano i personaggi. Nessuno di essi è mai quello che si dice banalmente una persona normale, anzi sembrano montare un bazar di stranezze, quasi a voler esprimere dolorosamente l'assurdo e il grottesco. L'autore li tratta con lo stesso distacco sentimentale con cui guarderebbe ad animali che innocentemente e immancabilmente confondono il bene col male ma con una netta propensione al male.

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La pista di ghiaccio

Un noir. Un amore di perdizione per una donna imprendibile e conturbante, una truffa e un crimine assurdi o futili; due balordi; l'inchiesta; e sotto tutto e tutti il gorgo risucchiante dell'incerto destino. Solo che su questi elementi strutturali del noir, tracciati con una intenzionale callligrafia a rendere più ironica la futilità dei moventi e l'inezia delle personalità in campo, interviene il tocco di Bolaño, con la sua vocazione a raccontare la vita di traverso usando la maschera dell'invenzione e del gioco intellettuali.

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Puttane assassine

Roberto Bolaño, lo scrittore prematuramente scomparso e considerato il più importante della sua generazione di latinoamericani, è stato itinerante nella vita come nella narrativa tra il suo continente e l'Europa e l'Africa. Nei tredici racconti di questa raccolta (che potrebbero formare un unica biografia degli incontri verosimili o veri che capitano a un esule in fuga) Bolaño è contemporaneamente il cronista di una quotidianità assurda, frantumata e inconsapevolmente crudele, e il visionario capace di spingere le situazioni vertiginosamente verso la morte, il sogno, l'attesa di catastrofe, l'allucinazione o il gioco intellettualistico. Di girovagare senza pace tra la crudeltà, il sentimentalismo e i desideri del nostro caos giornaliero.

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I detective selvaggi

Arturo Belano e Ulises Lima, sedicenti poeti e piccoli trafficanti, adepti di un'improbabile ed estrema avanguardia, il "realvisceralismo", cercano attraverso l'America Latina la mitica fondatrice della loro avanguardia, creatrice di un'unica composizione inedita e scomparsa nel nulla. Nel racconro due momenti si incardinano l'uno nell'altro: il presente in cui i due detective inseguono le tracce della donna, e gli indiretti racconti che vent'anni dopo fanno testimoni che conobbero Arturo e Ulises.

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Anversa

"Ho scritto questo libro per me stesso, e neppure di questo sono troppo sicuro. Per molto tempo sono state solo pagine sparse che rileggevo e forse correggevo convinto di non avere tempo. Ma tempo per cosa? Ero incapace di spiegarlo con precisione. Ho scritto questo libro per i fantasmi, che sono gli unici ad avere tempo perché sono fuori dal tempo". Anversa è il primo romanzo scritto da Bolaño ("Naturalmente, non ho mai portato questo romanzo a una casa editrice") ed è anche l'ultimo pubblicato in vita.

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Il gaucho insostenibile

L'americano più triste del mondo visto su un marciapiede di Città del Messico e l'ultimo pomeriggio passato con lui. Un avvocato argentino, nel pieno della crisi finanziaria del suo paese, si riconverte in impossibile gaucho della pampa, sperando forse di fermare il tempo del declino, o più probabilmente credendo nell'eterno ritorno. L'inchiesta di un detective su un killer seriale nel mondo dei topi di fogna, sulla falsariga ironica di Kafka o seguendone alla lontana una malinconica citazione. Un mansueto scrittore argentino, inopinatamente baciato dal successo, a Parigi cerca il regista che nei suoi film lo anticipa o lo plagia e trova una strana felicità.

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Monsieur Pain

Mentre muore, travolta dalla guerra civile, la Repubblica spagnola, a Parigi agonizza di un male inspiegabile César Vallejo, massimo poeta ispanoamericano. La moglie, in un estremo tentativo, chiede l'intervento di un seguace del mesmerismo, la pratica ipnotistica e la teoria controversa del magnetismo animale. L'uomo è monsieur Pain, fragile spettatore degli eventi, la cui drammaticità lo sfiora, ma che restano a lui inafferrabili.

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America latina. L’identità e la maschera

Questo libro rappresenta il tentativo di individuare i meccanismi con cui l'America Latina costruisce se stessa attraverso la letteratura.
L'autrice aiuta a orientarsi nello spazio dove si costeggiano le foreste dell'Orinoco e la Biblioteca di Babele, si disgregano dittature centenarie e la realtà ha dilatato i suoi confini fino a inglobare meraviglie e orrori.
L'America Latina è il trauma irrisolto della conquista; la formulazione di archetipi che scaturiscono dall'emarginazione: l'indio, il gaucho, il migrante; gli opposti miti della foresta e della città; le tracce, nella scrittura, di una realtà brutale: l'esilio, il silenzio e la lotta.
Questi temi sono al centro di conversazioni con vari scrittori, tra cui, Borges, Carpentier, Cortázar, Sabato.

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Incontro d’amore in un paese in guerra

L'avventura e la politica, l'amore e la guerra, il viaggio e l'utopia. Tutto Sepulveda con le sue passioni e i suoi temi più cari, rappresentati in questo libro che raccoglie 24 racconti dello scrittore cileno.
L'appuntamento d'amore tra un sandinista che combatte in Nicaragua contro la dittatura e la moglie di un prigioniero in mano ai rivoltosi; la notte di terrore di un ricercato politico in attesa dell'arrivo di uno "squadrone della morte"; l'impresa di dodici confinati sperduti nel mezzo del deserto cileno; l'incontro mancato tra un esule e la donna amata...
E ancora: dittatori senza scrupoli, fieri malavitosi dei porti, vecchi anarchici con un'antica ferita d'amore, coppie senza più speranza, prostitute commoventi e grottesche.

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Una sporca storia

Il disastro ecologico provocato da una petroliera sulle coste galiziane; la guerra in Iraq e il terrorismo; Bush e i suoi alleati, da Blair a Berlusconi; il confronto Est-Ovest; e, ancora bruciante, la memoria del golpe cileno e il processo intentato a Pinochet. Ma anche racconti, apologhi, storie trovate per strada, ritratti di amici, come Francisco Coloane e Manuel Vázquez Montalbán.

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