Terra di campioni


Diego Zúñiga è nato a Iquique, in Cile, nel 1987. Lavora nella rivista “Qué Pasa” ed è direttore della rivista letteraria online 60watts.net. Ha partecipato ad alcune antologie e ha vinto nel 2008 il premio “Concurso de creación literaria joven Roberto Bolaño” con il romanzo Malasia (tuttora inedito), ottenendo poi dal Consiglio Nazionale della Cultura e delle Arti cileno una borsa di studio per lavorare a un romanzo. Nel 2011 vince il premio “Juegos Literarios Gabriela Mistral” con Camanchaca, titolo originale di Passeremo per il deserto. Attualmente sta scrivendo il suo secondo romanzo, basato sulle vicende di Alto Hospicio, località nel nord del Cile, dove, tra il 1988 e il 2001, quattordici ragazze furono barbaramente uccise da un serial killer.
Il giovanissimo Zúñiga è la voce di quella generazione di cileni che della dittatura conosce solo versioni ufficiali o racconti frammentari. Il golpe militare – “l’incidente” – risale al 1973. Il regime di Pinochet finì nel 1990 con il passaggio pilotato verso la democrazia e i delitti commessi restarono impuniti. Una parte della popolazione rimasta nel paese decise di voltarsi dall’altra parte e di andare avanti. Così fa la famiglia del protagonista del romanzo, un ragazzo nato nella seconda metà degli anni ’80. Una famiglia in decomposizione: madre e padre divorziati, che non si parlano, forse a causa della morte di uno zio; un trasferimento a Santiago, improvviso come una fuga; una cugina scomparsa nel nulla; il nonno riparato nel suo fanatismo per i Testimoni di Geova; la nuova e ostile famiglia del padre.