A cento anni dalla nascita, Edmundo Valadés, considerato oggi un maestro della letteratura breve, viene tradotto per la prima volta in italiano. I diciotto fulminanti testi di questa raccolta abbracciano temi universali, narrati da personaggi in un momento decisivo della propria esistenza: due adolescenti sono alle prese con la loro prima volta; un vecchio ha coltivato per tutta la vita un sogno e proprio quando sta per realizzarlo decide di rinunciarvi; un uomo fa un bilancio delle sue esperienze nel momento in cui sta per essere assassinato; un altro fa i conti col passato senza riuscire a lasciarsi alle spalle la guerra nella quale ha combattuto.
Edmundo Valadés
Edmundo Valadés (1915-1994) è stato uno scrittore e giornalista messicano. Direttore della rivista El cuento, è stato uno dei primi sostenitori e promotori della microficción latinoamericana. È autore di un’opera che è ben presto entrata a far parte dei classici della letteratura messicana: oltre a La morte ha il permesso (1955) ha pubblicato le raccolte di racconti Las dualidades funestas (1966) e Sólo los sueños y los deseos son inmortales, palomita (1980), e i saggi La revolución y las letras (1960) e Por caminos de Proust (1974).