Il romanzo nasce dall'esperienza autobiografica di Arguedas, figlio di un avvocato di provincia, che per anni vagabonda da un paese all'altro delle Ande, senza riuscire mai a stare in un posto tanto da affezionarsi, costretto ogni volta a partire. Mentre il padre si trova in carcere, il bambino viene allevato dalle vecchie "mamme" di una comunità india.
Queste due esperienze, il contatto con la natura e l'essere cresciuto in un mondo arcaico, puro e forte, hanno marcato indelebilmente il suo carattere. Quando viene messo in collegio vivrà nel ricordo dei suoi amici indios e degli austeri paesaggi che gli erano entrati nel sangue. E quando nel paese scoppierà la rivolta, sentirà in quegli sconvolgimenti il segno di un destino superiore.
José María Arguedas
Nasce a Andahuaylas il 18 gennaio 1911, nel cuore della zona andina più povera e dimenticata del paese. La morte di sua madre e le frequenti assenze di suo padre avvocato, lo obbligano a cercare rifugio tra i contadini della zona, la cui lingua, credo e valori entrano a far parte della sua cultura.. Come studente universitario a San Marcos, inizia per lui il difficile compito di adattarsi alla vita di Lima, senza però rinunciare alla tradizione indigena.