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La pazienza dell’acqua sopra ogni pietra

In un’atmosfera di quiete apparente, una donna convive pacificamente con una scimmia, finché cala la notte e i confini tra la realtà e l’immaginazione si dissolvono, rivelando un pericolo in agguato. Una dogsitter porta a spasso un gruppo di cani e loro, mentre passeggiano, filosofeggiano intorno alla routine, la memoria e la morte. Partendo da una comune sensazione di tristezza, due musicisti raggiungono un’armonia perfetta, come se il destino ineluttabile di un pianoforte e di un violino fosse inscritto in quell’unione unica.

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Il tempo delle mosche

Inés Pereira, protagonista di Tua, la prima opera dell’autrice, esce dal carcere dopo avere scontato la pena per avere ucciso l’amante del marito Ernesto. Sono trascorsi quindici anni, Inés è cambiata, e anche la società è cambiata notevolmente, tanto che il suo delitto, con gli occhi di oggi, appare carico di attenuanti che a suo tempo non erano state prese in considerazione. Per rifarsi una vita, Inés apre un’azienda di disinfestazione domestica e investigazioni private, la MMM, insieme a un’amica del carcere, soprannominata Monca.

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Il testimone

Da qualche parte al di là dell’oceano, negli anni della conquista e dell’esplorazione delle Indie, un mozzo di quindici anni viene catturato da una tribù di indios. Scoprirà subito che sono cannibali ma che lui, a differenza dei suoi compagni, non è destinato alla graticola. Anno dopo anno la sua cattività si prolunga, monotona e tranquilla, mentre davanti ai suoi occhi si dispiegano gli usi, i costumi e la visione del mondo di quegli indios. Lui riferisce tutto fedelmente al lettore, minuzioso nei particolari, anche i più inquietanti, anche i meno comprensibili.

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Tutte le nostre maledizioni

In Tutte le nostre maledizioni, Tamara Tenenbaum, scrittrice e filosofa femminista argentina, racconta la vita di una ragazza nata e cresciuta nella comunità ebreo-ortodossa a Buenos Aires e da essa più o meno fuoriuscita. Dipinge piccole storie, vite riassunte in tre, quattro righe, mentre va avanti o ristagna quella della protagonista: una bambina, poi ragazza, poi adulta, che prova a pensare da sé.

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Ombelicale

Un uomo aspetta la nascita del figlio. Giorno dopo giorno insieme alla sua compagna immagina il piccolo essere vivente che presto rivoluzionerà la casa, le parole, i sentimenti, che a tutto darà nuovo significato. Emozionante viaggio poetico che ha inizio prima dell'esistenza stessa, percorre le tappe essenziali dell'infanzia e conduce alla scoperta della voce immaginata del neonato, Ombelicale è la dolce dichiarazione di vero amore di un padre per il suo bambino. «Lieto, figlio mio, di cominciare insieme a essere ciò che saremo». Questa è la storia dell'autore e del suo bambino, Telmo.

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I pericoli di fumare a letto

Una bambina trova nel suo giardino un mucchio di ossa che non sembrano appartenere a un animale; un gruppo di amiche fa il bagno in un luogo paradisiaco che la gelosia trasforma in un inferno; un mendicante umiliato da un quartiere perbene conduce i residenti alla rovina; una Barcellona ormai gentrificata trova il modo per ribellarsi alla retorica del decoro; una presenza sovrannaturale si aggira nelle stanze di un albergo sul mare; una ragazza prova un’attrazione irresistibile per i cuori malati; un rocker suicida riceve un insolito tributo da due giovani fan.

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La vita a piedi nudi

In questo piccolo artefatto letterario, agile nella lettura ed eterno nella memoria, Alan Pauls mescola ricordi, foto e riflessioni per scrivere una vera e propria ode alla spiaggia, luogo mitico e insostituibile per molti di noi. La vita a piedi nudi – in parte saggio culturale, in parte autobiografia e in parte documento immaginario – è un omaggio a quel luogo dove continuiamo a essere felici, senza paura. Mare, sabbia, sole e l’euforia di ritrovarsi seminudi: la spiaggia preserva ancora oggi le virtù del paradiso naturale ma, in quanto selvaggia utopia, è anche un oggetto assolutamente culturale, carico di significati e valori sociali, che modellano la letteratura, il cinema e la comunicazione di massa.

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El Palomar

La Plata, città argentina non distante da Buenos Aires, si divide calcisticamente tra il più titolato Estudiantes, la cui tifoseria pesca in prevalenza nella borghesia e nel ceto medio, e il Gimnasia y Esgrima, tradizionalmente sostenuto da fasce sociali più popolari. Ed è proprio tra le file degli ultras del Gimnasia che si svolge El Palomar di Francisco Magallanes, breve romanzo corale che ci trascina in una vorticosa epica di stadio e di quartiere tra ingerenze della malavita, lavori rimediati e sogni di emancipazione.

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Uccelli vivi

Una nuvola di farfalle – così bella da far paura, un cameriere che continua a servire i clienti nonostante la moglie sia morta sul pavimento della cucina, un gruppetto di spose abbandonate dai mariti su una strada di campagna, un bambino che non ricorda il sapore dello zucchero, un uomo che si trasferisce in un negozio di giocattoli, un cane che agonizza nel baule di una macchina senza sapere che il suo sacrificio sarà inutile.

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Elena lo sa

Libro finalista dell’International Booker Prize 2022. In una trama noir molto riuscita, Claudia Piñeiro descrive con rara maestria e partecipe vicinanza la quotidianità di una malata di Parkinson tra i mille dettagli di ostacoli da superare, difficoltà imposte dalla mancata “obbedienza” delle gambe e dei piedi per muoversi, dando spessore al personaggio stoico di Elena che non si arrende mai.

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Le pianure

Dopo la brusca e inaspettata fine di una relazione, Federico abbandona Buenos Aires per trasferirsi in campagna: vuole ricominciare da zero, e vivere dei frutti di un orto improvvisato. La ricerca di un nuovo equilibrio passa per una riscoperta del mondo: lì le giornate iniziano e finiscono con il muoversi del sole, braccia e gambe dolgono dopo ore passate nei campi, il cibo varia con le stagioni e, come nella scrittura, quasi nulla dipende dalla volontà del narratore.

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Una volta l’Argentina

Una volta l’Argentina è il racconto di una famiglia che unisce genti arrivate da ogni angolo del pianeta, e di una terra sconfinata che diventa un paese grande come il mondo. Con una prosa scorrevole e poetica che alterna passato e presente, verità e finzione narrativa, Andrés Neuman ripercorre con humour e tenerezza una genealogia reale e fantastica insieme. Ci sono il bisnonno Jacobo, nato sotto gli zar e scappato dall’Europa in circostanze misteriose; la baba Lidia, lituana dagli occhi color zaffiro; la nonna Blanca, che scriveva lettere e suonava il piano; il prozio Leonardo, dandy del quartiere, e la zia Ponnie, tessitrice di arazzi con la passione per il Brasile: una vivace sinfonia di personaggi indimenticabili, le cui vicende personali fanno da contrappunto alle tragedie e alle rinascite di un intero paese.

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Silvi e la notte oscura

Tra le montagne, nei boschi o nel mezzo di un pomeriggio assonnato, i personaggi che animano questi racconti di Federico Falco si espongono alle intemperie della vita. C’è il re delle lepri, un eremita che passa i suoi giorni nascosto sulle alture e fatica a confrontarsi con la società che ha abbandonato.

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Anatomia sensibile

Anatomia sensibile è una mappa letteraria che celebra il corpo in tutte le sue forme e un tributo alla bellezza non convenzionale scritto nella forma di un viaggio poetico, politico ed erotico alla scoperta di ciò che siamo veramente. Un libro che racconta come vediamo noi stessi e come ci guardiamo attraverso gli occhi degli altri, proponendo un ideale estetico dissacrante e inclusivo che mira a scardinare i pregiudizi di genere e sull’apparenza.

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Kentuki

Buenos Aires, interno giorno. Ma anche Zagabria, Pechino, Tel Aviv, Oaxaca: il fenomeno si diffonde in fretta, in ogni angolo del pianeta, giorno e notte. Si chiamano kentuki: tutti ne parlano, tutti desiderano avere o essere un kentuki. Topo, corvo, drago, coniglio: all’apparenza innocui e adorabili peluche che vagano per il salotto di casa, in realtà robottini con telecamere al posto degli occhi e rotelle ai piedi, collegati casualmente a un utente anonimo che potrebbe essere dovunque. Di innocuo, in effetti, hanno ben poco: scrutano, sbirciano, si muovono dentro la vita di un’altra persona.

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Una frase, un rigo appena

Juan Carlos Etchepare è un uomo bellissimo. Intorno a  questo  dongiovanni di provincia si intrecciano le vicende di un universo femminile che frequenta i cinema, ascolta gli sceneggiati radiofonici e le canzonette alla moda per trovare la stessa musica nella vita reale. In questo romanzo Manuel Puig fa ciò che sa fare meglio: registrare frammenti di vita che tendono a passare inosservati, raccontando la provincia argentina degli anni Trenta e regalandoci una storia dal sapore universale.

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Vite istantanee

Un’adolescente osserva le vite altrui chiedendosi perché sembrino sempre così interessanti mentre a lei non accade mai nulla; due innamorati si scrivono lettere inventandosi vite parallele fatte di successi ed episodi memorabili, senza mai confessarsi i reciproci sentimenti; il vecchio Arístides si trova a fare i conti con una vita in cui non ha mai avuto tempo per nessuno, nemmeno per i propri figli; Kenzaburo decide di tentare la sorte mangiando un pesce letale ma delizioso; una figlia sogna di correre per mano insieme alla madre morta senza però riuscire ad afferrarla.

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Le cose che non facciamo

Una coppia in lite, amici che diventano amanti e al tempo stesso traditori, relazioni così armoniche e simmetriche da sembrare fasulle, la confusione che può generare la nascita di un figlio, lo smarrimento e l’impotenza di quando un genitore se ne va. Sono solo alcune delle scene dipinte dallo scrittore argentino Andrés Neuman in questa raccolta. Storie quotidiane, apparentemente semplici e infinitamente complesse come tutto ciò che è noto, dalle quali emerge, potentissima, la realtà che ci circonda.

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Pablo.Quando le ferite si misurano con la vita

Erano le 7 di mattina e come ogni giorno preparavo la colazione. Talvolta, verso quell’ora, guardavo oltre la finestra della cucina che dava sulla stanza di mio fratello Pablo. In mezzo un cortile, come un immenso vuoto. Ma, quella mattina, mio fratello gridava con la sigaretta al becco frasi ricorrenti: «¿Por qué los militares les mataban a los hijos a las madres de Plaza de Mayo?» («Perché i militari uccidevano i figli alle madri di Plaza de Mayo?»). Ritornava là, di dove eravamo partiti.

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Un’innocente crudeltà

È impossibile, leggendo i racconti di Silvina Ocampo, non concordare con Borges che li definiva di una "innocente crudeltà" soprattutto quando riguardano l'infanzia, tema prediletto dall'autrice che lo coniugava alla morte, a un sotterraneo erotismo, a un umorismo lieve e sinistro e al repertorio di tabù, paure, segreti e sospetti racchiusi nel cerchio in apparenza protettivo della famiglia.

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