In una New York di fine millennio, su cui incombe la tragedia dell’11 settembre, il giovane protagonista del libro, l’honduregno Eduardo Lin, tenta di affermarsi nel mondo dello spettacolo e intanto sbarca il lunario lavorando come operaio in un’impresa edile. La convivenza con altri latinos della Grande Mela, scandita da feste, droghe e un’assoluta libertà sessuale, delinea un mondo nel quale emergono le luci abbaglianti e i contrasti del sogno migratorio. L’unico filo che ancora lega Eduardo alla terra natale è quello della New York Telephone con cui tiene accesa la passione per la sua Mirian, rimasta in Honduras per costruire un paese migliore anche attraverso il suo attivismo politico.
Roberto Quesada
Roberto Quesada (1962) nasce a Olanchito, in Honduras. È autore di numerosi romanzi e racconti fra i quali ricordiamo Los barcos (Baktún editorial, 1988), Nunca entres por Miami (Mondadori International, 2002), El equilibrista (Alfaguara, 2013), che hanno ricevuto importanti recensioni su El País, il New York Times e la rivista Babelia, e ottenuto prestigiosi premi internazionali fra cui il «Premio del Instituto Latinoamericano de Escritores en los Estados Unidos» nel 1996. Quesada vive dal 1989 a New York, e dal 1994 al 2009 è stato ambasciatore per l’Honduras presso le Nazioni Unite. Attualmente lavora come giornalista e opinionista per varie testate internazionali. In Italia alcuni suoi racconti compaiono nelle antologie Voci migranti (Marotta & Cafiero) e Amapolas (Alessandro Polidoro Editore).