Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

La piantagione

Zimbabwe, anno 2000.
I latifondisti bianchi, discendenti dai coloni fondatori dell'ex Rhodesia, vivono nell'agio e nel lusso di splendide tenute, attorniati da domestici tuttofare e contadini neri.
La loro comoda esistenza viene sconvolta dalle riforme agrarie del "Presidente eletto democraticamente a vita", dittatore megalomane e sanguinario che vuole espropriarli, apparentemente a beneficio del popolo nero. In questo scenario si muove Blues, la protagonista del romanzo, bellissima figlia diciottenne di un grande possidente, forte e determinata.

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Sveglia!

Paul Bannerman crede di avere l'assoluto controllo sulla propria vita. La sua esistenza cambia radicalmente quando gli viene diagnosticato un cancro alla tiroide... Un romanzo denso, rapido, emozionante, in cui sono toccati tutti i temi più cari alla Gordimer: le relazioni famigliari, quelle tra bianchi e neri nel Sudafrica, la povertà, l'Aids, il rapporto tra progresso economico e salvaguardia della natura.

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L’intervallo

E' la storia di Mario, l’eroe del terzo millennio. L’eletto non è un programmatore, bello e atletico, che schiva le pallottole e tanto meno un hobbit con i piedi grossi, puro di cuore e con un anello malefico nascosto nella tasca. Il prescelto è un uomo qualunque, uno come tanti. Solo qualcuno capace di vincere le proprie paure riuscendo a non fare pipì. Mario vive a Roma ed è un esperto viziato. La sua vita procede tranquilla, come un noioso film. Ed è proprio nell’intervallo di uno di questi, al cinema, abbandonando gli amici per andare al bagno, che il nostro verrà catapultato in un’avventura rocambolesca, della quale si ritroverà inaspettatamente eroe riconosciuto.

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Peligòrga

Una silloge dal tono suggestivamente autobiografico, Peligorga gitana completa, nel significato di un percorso poetico iniziato nel gelido e inospitale inverno della dittatura albanese, e continuato, tra illusioni e disincanti, esaltazioni e sfinimenti, nell’esilio italiano. Questo ultimo lavoro di Hajdari salva dalla disperazione tutti questi momenti e li tesse in un'unica tramatura narrativa dove la disperazione del passato, la difficoltà delll’esistenza, il dolore della distanza vengono superati e convogliati nella rinnovata fiducia nella parola poetica, di cui viene ritrovata e celebrata l’energia rigenerante e fecondatrice.

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Editore:Besa

Anno:2007

Autore:Gezim Hajdari

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L’amore scritto

Una serie di racconti che espongono un prisma così ricco di situazioni da scandagliare non solo l’eros, ma anche lati talvolta grotteschi di singolari storie sentimentali, e tutto quello che ruota attorno al regno di Cupido: l’abilità delle donne nel farsi desiderare, il sesso, con le sue gioie e i suoi dolori. L’opera è suddivisa in tre sezioni dal titolo Oro, Incenso e Mirra a simboleggiare un cammino fantastico e un dono meraviglioso, come l’amore, portato in viaggio tra le pagine di questo libro dalla penna dell'autore.

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Borgo farfalla

È un testo sperimentale-ingegneristico in cui l’autore crea forti tensioni semantiche che, repentinamente, si dissolvono dietro al fonema; c’è, in queste pagine, la paura del futuro, il quadro valoriale dell’eredità morale ed etica ricevuta nel paese di nascita e il sogno di quello che l’autore vorrebbe costruire hic et nunc; c’è la sofferenza, descritta anche con tinte ironiche, di chi arriva da lontano, con grande prostrazione, e non trova la dovuta accoglienza, il diritto d’asilo.

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Oggi forse non ammazzo nessuno. Storie minime di una giovane musulmana stranamente non terrorista

I jinn (un esemplare illustre: quello che abitava nella lampada di Aladino) appartengono a un mondo che non è quello degli uomini né quello degli angeli. Stanno a metà, possono essere buoni o cattivi, certo sono curiosissimi. Jasmine è come un jinn: buona, ma spesso arrabbiata, perché nessuno la capisce. Non la sua migliore amica Amira, che dopo anni di fronte comune cede (cede?) a un matrimonio combinato. Non i genitori, perplessi come tutti i genitori del mondo davanti agli scatti ribelli di una ventenne in cerca di identità. Non i ragazzi musulmani come lei, che la vorrebbero più semplice, più tranquilla.

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Editore:Fabbri

Anno:2007

Autore:Randa Ghazy

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La pioggia sia con voi

Ngazan è nata povera e fiera in una bidonville del Camerun. Ngazan possiede il più bel fondoschiena del quartiere Essos, ma non vuole dedicarsi alla bordellologia, la filiera più produttiva per chi è nata in una bidonville in Africa. Per amore di un giovane francese, accetta di trasferirsi a Parigi.
Ma la Ville Lumière non è l'Eldorado. Quando arriva nella capitale, scopre che le signorine nevrotiche e sofisticate degli Champs Élysées e di Saint Germain des Prés hanno fatto della filiera produttiva una ragione di vita e che la condizione della donna africana e virtuosa è la stessa ovunque, nella foresta equatoriale o nella giungla urbana occidentale.

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Regina Poku

Nella prima metà del Settecento, il capo africano Osei Tutu riesce a riunificare diverse tribù presenti nella regione centrale del Ghana in una confederazione che sarebbe diventata popolo, il popolo Ashanti. Si tratta di un gruppo sociale prospero, regolato da un sistema di discendenza matrilineare. Tra le numerose guerre inter-africane che ritmano le relazioni di tribù limitrofe, quella che ha dato origine alla leggenda della Regina Poku è una leggenda "storica", giacché Poku è citata nei libri di storia: coinvolta in una guerra di successione, avrebbe guidato una parte del suo popolo verso Ovest, inseguita da tribù nemiche, aldilà del fiume Comoè, e fondato la Costa d'Avorio.

 

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L’ibisco viola

Kambili ha quindici anni. Vive a Enugu, in Nigeria, con i genitori e il fratello Jaja. Suo padre Eugene, proprietario dell'unico giornale indipendente del paese, è considerato un modello di generosità e coraggio politico. Ma è anche un cattolico fanatico che impone una terribile disciplina ai suoi familiari e li punisce con castighi crudeli.

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Metà di un sole giallo

Metà di un sole giallo racconta un drammatico periodo della storia contemporanea africana: la lotta del Biafra per raggiungere l'indipendenza dalla Nigeria, con la conseguente guerra civile che costò la vita a più di un milione di persone. Con empatia e naturalezza Chimamanda Ngozi Adichie narra la vita di alcuni personaggi toccati dalle terribili vicende della guerra: il giovane Ugwu, domestico nella casa di Odenigbo, un professore universitario animato da un sacro fervore per il suo Paese e per la causa dell'anticolonialismo;

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Il denso delle cose

Antologia poetica con testo portoghese a fronte. L'autrice infatti non ha optato, come normalmente accade, per una lingua o l'altra. In questo caso, per il portoghese (lingua familiare, di nascita) o l'italiano (lingua di adozione o di arricchimento linguistico). Lei alterna il portoghese all'italiano e si traduce (e traduce poeti italiani e brasiliani) dall'una all'altra lingua: senza traumi, anzi "sfruttando", di volta in volta, le caratteristiche delle due lingue.

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African Psycho

Grégoire Nakobomayo, onesto lavoratore e carrozziere provetto, vorrebbe diventare un serial killer. Ispirandosi alle gesta del suo idolo, l'efferato pluriomicida Angoualima, tenta invano di commettere stupri e assassinii, ma le cose non vanno mai per il verso giusto. Dalla sua tomba nel cimitero dei Morti-cui-non-spetta-il-sonno, il Grande Maestro Angoualima, che controlla tutti i crimini della città, non sa che farsene di un allievo tanto inetto, e a ogni sua visita lo ricopre di insulti.

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Solo il vento mi piegherà

Quando, nell'ottobre 2004, Wangari Maathai riceve la notizia dell'assegnazione del premio Nobel per la Pace, decide di festeggiarlo nel modo migliore che conosca: piantando un albero.
Attorniata da una folla di spettatori e giornalisti, scava la terra rossa e calda della valle dominata dal Monte Kenya e, commossa, vi depone una pianticella.
Negli oltre trent'anni di lotta incessante in difesa dell'ambiente e della democrazia, gli alberi sono sempre stati la sua fonte d'ispirazione: da loro ha imparato che, per quanto si tenti di distruggerle, una volta che giustizia e verità hanno messo radici nel cuore di un popolo germoglieranno per sempre; come gli alberi, ha attinto forza e nutrimento dalla sua terra, restandovi ben piantata, ma allo stesso tempo è riuscita a svettare verso il cielo, diventando un esempio di speranza e coraggio per il mondo intero.


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Il complesso di Mandela

Dumisa Gumede, giovane zulu che vive in un villaggio del Natal, in Sudafrica, è noto per le sue prodezze amorose e per la sconfinata ammirazione nei confronti di Nelson Mandela, che lo ha indotto a fondare insieme agli amici un ''Mandela Football Club'' di cui fanno parte alcune delle ragazze da lui allegramente sedotte. Siamo negli anni '50 e i neri sono soggetti a misure sempre più restrittive, ma Dumisa sembra sentirsi immune dal pericolo e si lancia alla conquista della bellissima e sdegnosa Nobuhle. Proprio nel giorno in cui lei accetta di incontrarlo, però, il ragazzo viene a sapere che Mandela, il ''Toro nero'', è stato arrestato, e per la prima volta conosce una sconfitta erotica che diviene un'autentica condanna.

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Caravan to Baghdad

Scrivere un diario è sempre un atto molto personale. In genere, non si scrive un diario per farlo leggere ad altri. Si decide, caso mai, di condividerlo dopo. Attraverso queste immagini, foto o racconti, si scopre una realtà sconosciuta che si insinua dentro l’intimità della gente, non rivelata dai grandi media, ma molto più utile per capire la situazione in Iraq, il conflitto, le responsabilità di chi ha sostenuto la guerra e l’occupazione.

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Tagliato per l’esilio

La fine del buio, disse il vecchio rabbino, è quando il volto dell’estraneo ti diventa familiare come quello di un fratello o di un caro amico. Migrare è lanciarsi a testa bassa nel buio: essere l’Estraneo, lo Straniero, l’Altro…
La lingua della terra che ti ospita diventa allora l’unico fragile lume per infrangere la corazza del buio, per mostrare il proprio volto e scorgere quello dell’Altro. La lingua madre resta comunque il filo di Arianna, per non perdere se stessi in questo viaggio, nell’intimità di questa si potrebbe anche riuscire a raccontare l’esilio… 

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Vita e sogni. Racconti in concerto

E' un'antologia che raccoglie testi diversi fra di loro per tema, protagonisti e modalità narrative. Sono però uniti da un filo di sogno, sospesi fra fantasia e realtà...magistralmente dosate dall'autore in percentuale variabile pagina dopo pagina.

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Mondo pentola

Se il cibo è cultura, allora diversi autori di origine straniera che scrivono in italiano hanno fatto una bella operazione culturale narrando della propria cucina.
Così il cibo diventa: nostalgia della terra lontana, richiamo della tradizione, metafora dell’immigrato, strumento per rendere meno brusco l’incontro con il prossimo, momento di contaminazione culturale.
La raccolta di racconti curata dall'autrice, riunisce autori immigrati in Italia dalle più diverse parti del mondo sotto il segno della forchetta.

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Amiche per la pelle

Via Ungaretti, nel centro storico di Trieste, è una strada immaginaria "dimenticata sia dal sole sia dal Comune". La casa è abitata da quattro famiglie di immigrati, cinesi, indiani, bosniaci, albanesi, ansiosi di integrarsi nella città d'adozione. Il romanzo parla di quattro straniere alle prese con l'apprendimento della cultura e della lingua italiana, così ardua da sembrare quasi "inventata per scoraggiare l'integrazione".

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