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Gli Stati Uniti d’Africa

E se noi fossimo loro? Se la nostra vita fosse la loro vita? In questo nuovo romanzo, Abdourahman A. Waberi inventa un mondo alla rovescia, uno specchio in cui si riflettono, capovolti, i luoghi comuni, le credenze, i rapporti di forza più sedimentati; una geografia del dominio in cui Nord e Sud si sono scambiati di posto. Da una parte, la ricca, moderna e potente federazione degli Stati Uniti d' Africa, con le sue metropoli, le sue industrie, i suoi centri finanziari, le sue organizzazioni umanitarie. Dall'altra, un'Europa e un'America dilaniate dalle guerre etniche, segnate dalla miseria, dalle malattie e dalla fame, che scaricano ogni giorno sulle coste africane centinaia di disperati, dalla pelle bianca e dai vestiti laceri, in cerca di futuro.

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Transit

Cinque personaggi si contendono la scena all'interno della zona transit dell'aeroporto Charles De Gaulle, impazienti di raccontare le proprie vite, accostate e contrapposte, di confessarsi.
C'è Bashir, un mercenario di Gibuti che ha combattuto i ribelli per conto d'un governatore corrotto; c'è Harbi, diviso tra due esperienze e due continenti: gli anni di studio in Francia e il presente a Gibuti; c'è sua moglie Alice, déracinée volontaria, che ha lasciato la nativa Bretagna e scoperto un nuovo mondo; c'è il figlio Abdo-Julien e il nonno Awaleh.

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Una bambina soldato

China Keitetsi aveva appena nove anni quando, in fuga da un'infanzia di sopraffazioni e di violenze domestiche, venne arruolata tra le fila dell'Esercito di Resistenza Nazionale ugandese.
Dieci anni più tardi riuscì finalmente a scappare dagli orrori della guerra e dai trattamenti inumani che, come tanti bambini soldato, aveva dovuto subire da parte dei propri superiori: abusi, stupri, umiliazioni continue. 

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Seppellite la mia pelle in Africa

Ora ironica e impertinente ora lirica ed evocativa, Seppelite la mia pelle in Africa l´ultima opera dell´autore eritreo Hamid Barole Abdu immerge il lettore nella realtà quotidiana dell'immigrato, nell´Italia del ventunesimo secolo.
I racconti, serrati monologhi interiori che si presentano a volte in guisa di istruzioni per, a volte come memoriali di presunti "ingenui" sbarcati sulle coste italiane dal sud e dall'est del mondo, si accaniscono con occhio clinico sullo spazio d´intersezione particolarmente quello psicologico tra immigrati e autoctoni.

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Le cose che porta il cielo

Da quando ha lasciato l'Etiopia dopo che i ribelli hanno ucciso suo padre a pochi metri da lui, la vita di Sepha è sempre stata tranquilla e prevedibile. Certo, non è riuscito a realizzare il suo sogno di aprire un ristorante, ma ha comprato una piccola drogheria in un quartiere povero di Washington e le cose non vanno così male. I clienti sono sempre gli stessi, di giorno studenti di ritorno da scuola, di notte delinquenti e prostitute. Ogni martedì vengono a fargli visita i suoi due unici amici, Joseph e Kenneth, che come lui sono emigrati dall'Africa, e con loro si scola una bottiglia di whisky e fa a gara a chi ricorda più nomi di dittatori. 

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Lisahohé

Lisahohé, piccola cittadina di uno Stato africano, si trova nel cuore della savana, lontana dalla capitale.
Con i leoni e le pianure attraversate dagli elefanti, la regione attrae ed avvince due turiste tedesche. Un potente ex-ministro, Flix Bagamo, è stato ucciso. Forse un po' troppo in fretta, si è trovato ed arrestato un colpevole. A., che ritorna a Lisahohé dopo quindici anni d'assenza, vorrebbe ripercorrere le strade del passato, ma si trova involontariamente avviluppato nella logica di un'indagine.

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Yalda

Yalda, una ragazza semplice che proviene da una famiglia benestante, convive con i sogni e i desideri propri delle adolescenti. Un giorno, però, al liceo incontra Nasim ed i sogni svaniscono. Nasim è una ragazza della sua stessa età che lotta contro la povertà e le ingiustizie delle leggi maschiliste della società nella quale vive.
L’amicizia con Nasim fa scoprire a Yalda la realtà di un mondo ingiusto e crudele, un mondo dove le donne sono costrette a sopportare il proprio dolore e a conviverci. Yalda vuole saperne di più ed inizia a fare amicizia con altre donne; le conseguenze delle sue scoperte sono sconvolgenti e commoventi nello stesso tempo.

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Editore:Geva

Anno:2008

Autore:K. Rahimi

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Yalda

Yalda, una ragazza semplice che proviene da una famiglia benestante, convive con i sogni e i desideri propri delle adolescenti. Un giorno, però, al liceo incontra Nasim ed i sogni svaniscono. Nasim è una ragazza della sua stessa età che lotta contro la povertà e le ingiustizie delle leggi maschiliste della società nella quale vive.

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I due fratelli

Il ritorno a casa di André, un giovane emigrante capoverdiano, costretto a uccidere il fratello per difendere il suo onore e quello della sua famiglia.
La tragica condizione di un paese lacerato tra modernità e arcaiche tradizioni riassunta nell'inesorabile destino di un uomo che scopre l'estraneità di ciò che un tempo gli era familiare.

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L’isola fantastica

Questo romanzo ritrae un popolo, quello di Capo Verde con le sue antiche credenze e tradizioni, la sua storia intrisa di magia e popolata di miti in cui vivi e morti convivono, dei e demoni consolano e tormentano l'uomo.
Tributo personale dello scrittore alla sua terra natale, il volume si apre con la morte di un uomo che darà adito al racconto di tante altre storie che si intrecceranno tra di loro.

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Nudo al mercato

Questo è un gran libro; una delle opere più interessanti della nuova letteratura africana.
L’autore, il nigeriano Biyi Bandele, vive da tempo in Inghilterra ed è un talento molto versatile(scrive poesie, testi teatrali, romanzi). E Nudo al mercato è folgorante. In particolare la figura del protagonista, quella di Rayo, giovane che va appunto nudo al mercato. In slang nigeriano è un modo per dire che impazzisce; ma è anche effettivamente quello che fa: una mattina esce di casa senza vestiti e va al mercato.

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Verranno dal mare

Nella prima metà dell'Ottocento, quando il Sudafrica era una colonia inglese, una profetessa nera annunciò che gli antenati degli africani sarebbero tornati dal mare per punire gli inglesi.
La profezia per avverarsi comportava un sacrificio di terre e di bestiame da parte dei neri. La popolazione si divise tra Credenti, coloro i quali accettarono la condizione per poi morire di fame, e Non Credenti che accettarono il dominio inglese.

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La piantagione

Zimbabwe, anno 2000.
I latifondisti bianchi, discendenti dai coloni fondatori dell'ex Rhodesia, vivono nell'agio e nel lusso di splendide tenute, attorniati da domestici tuttofare e contadini neri.
La loro comoda esistenza viene sconvolta dalle riforme agrarie del "Presidente eletto democraticamente a vita", dittatore megalomane e sanguinario che vuole espropriarli, apparentemente a beneficio del popolo nero. In questo scenario si muove Blues, la protagonista del romanzo, bellissima figlia diciottenne di un grande possidente, forte e determinata.

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Sveglia!

Paul Bannerman crede di avere l'assoluto controllo sulla propria vita. La sua esistenza cambia radicalmente quando gli viene diagnosticato un cancro alla tiroide... Un romanzo denso, rapido, emozionante, in cui sono toccati tutti i temi più cari alla Gordimer: le relazioni famigliari, quelle tra bianchi e neri nel Sudafrica, la povertà, l'Aids, il rapporto tra progresso economico e salvaguardia della natura.

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L’intervallo

E' la storia di Mario, l’eroe del terzo millennio. L’eletto non è un programmatore, bello e atletico, che schiva le pallottole e tanto meno un hobbit con i piedi grossi, puro di cuore e con un anello malefico nascosto nella tasca. Il prescelto è un uomo qualunque, uno come tanti. Solo qualcuno capace di vincere le proprie paure riuscendo a non fare pipì. Mario vive a Roma ed è un esperto viziato. La sua vita procede tranquilla, come un noioso film. Ed è proprio nell’intervallo di uno di questi, al cinema, abbandonando gli amici per andare al bagno, che il nostro verrà catapultato in un’avventura rocambolesca, della quale si ritroverà inaspettatamente eroe riconosciuto.

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Peligòrga

Una silloge dal tono suggestivamente autobiografico, Peligorga gitana completa, nel significato di un percorso poetico iniziato nel gelido e inospitale inverno della dittatura albanese, e continuato, tra illusioni e disincanti, esaltazioni e sfinimenti, nell’esilio italiano. Questo ultimo lavoro di Hajdari salva dalla disperazione tutti questi momenti e li tesse in un'unica tramatura narrativa dove la disperazione del passato, la difficoltà delll’esistenza, il dolore della distanza vengono superati e convogliati nella rinnovata fiducia nella parola poetica, di cui viene ritrovata e celebrata l’energia rigenerante e fecondatrice.

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Editore:Besa

Anno:2007

Autore:Gezim Hajdari

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L’amore scritto

Una serie di racconti che espongono un prisma così ricco di situazioni da scandagliare non solo l’eros, ma anche lati talvolta grotteschi di singolari storie sentimentali, e tutto quello che ruota attorno al regno di Cupido: l’abilità delle donne nel farsi desiderare, il sesso, con le sue gioie e i suoi dolori. L’opera è suddivisa in tre sezioni dal titolo Oro, Incenso e Mirra a simboleggiare un cammino fantastico e un dono meraviglioso, come l’amore, portato in viaggio tra le pagine di questo libro dalla penna dell'autore.

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Borgo farfalla

È un testo sperimentale-ingegneristico in cui l’autore crea forti tensioni semantiche che, repentinamente, si dissolvono dietro al fonema; c’è, in queste pagine, la paura del futuro, il quadro valoriale dell’eredità morale ed etica ricevuta nel paese di nascita e il sogno di quello che l’autore vorrebbe costruire hic et nunc; c’è la sofferenza, descritta anche con tinte ironiche, di chi arriva da lontano, con grande prostrazione, e non trova la dovuta accoglienza, il diritto d’asilo.

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Oggi forse non ammazzo nessuno. Storie minime di una giovane musulmana stranamente non terrorista

I jinn (un esemplare illustre: quello che abitava nella lampada di Aladino) appartengono a un mondo che non è quello degli uomini né quello degli angeli. Stanno a metà, possono essere buoni o cattivi, certo sono curiosissimi. Jasmine è come un jinn: buona, ma spesso arrabbiata, perché nessuno la capisce. Non la sua migliore amica Amira, che dopo anni di fronte comune cede (cede?) a un matrimonio combinato. Non i genitori, perplessi come tutti i genitori del mondo davanti agli scatti ribelli di una ventenne in cerca di identità. Non i ragazzi musulmani come lei, che la vorrebbero più semplice, più tranquilla.

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Editore:Fabbri

Anno:2007

Autore:Randa Ghazy

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La pioggia sia con voi

Ngazan è nata povera e fiera in una bidonville del Camerun. Ngazan possiede il più bel fondoschiena del quartiere Essos, ma non vuole dedicarsi alla bordellologia, la filiera più produttiva per chi è nata in una bidonville in Africa. Per amore di un giovane francese, accetta di trasferirsi a Parigi.
Ma la Ville Lumière non è l'Eldorado. Quando arriva nella capitale, scopre che le signorine nevrotiche e sofisticate degli Champs Élysées e di Saint Germain des Prés hanno fatto della filiera produttiva una ragione di vita e che la condizione della donna africana e virtuosa è la stessa ovunque, nella foresta equatoriale o nella giungla urbana occidentale.

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