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Quel silenzio

María de los Ángeles, lascia la scuola e Puerto Escondido per andare a vivere con il medico della regione, un uomo più grande di lei di cinquant’anni e che l’ha fatta nascere. Insieme hanno un figlio ma il medico ne ha altri 62 con donne tutte diverse, gliel’ha detto Encarnación, la domestica del medico che cura la casa di San Luis. La vita è un corso fisso, tracciato dall’abitudine? Possiamo aspettarci qualcosa di più da esso o inventare un percorso per noi stessi? Come convivere con il silenzio dell’altro? Come possiamo dialogare con l’altro in una terra dove gli uomini parlano solo agli uomini e le donne alle donne?

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I virtuosi

Algeria, 1914. Yacine è un giovane ingenuo e virtuoso. Non vuole deviare dalla legge divina, né sa come evitare le trappole e le insidie del mondo. Povero e alla mercé di un ricchissimo signore che ha diritto di vita e di morte su di lui, sulla sua famiglia e sull’intera comunità, Yacine imbocca un sentiero irto di insidie che non era destinato a percorrere. La Grande Guerra è appena deflagrata, l’Europa intera è nel caos, e dal misero villaggio in cui è nato e cresciuto si ritrova catapultato nel fango della trincea. Sballottato dagli eventi e dai conflitti della colonizzazione francese, scoprirà il mondo moderno: quello delle macchine e delle macchinazioni, della fedeltà e dei tradimenti, del coraggio e delle promesse ingannevoli.

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9 storie luminose in cui il bene è il male

9 storie lumionose in cui il bene è il male è una raccolta di racconti tradotta dal francese: nove storie che mettono in luce il disagio, la violenza e il razzismo in diversi ambiti e con gradazioni differenti. Come, ad esempio, nel racconto in cui si narra di Coucou, una bambina nera che vive in un contesto sociale tale da farle avvertire come un dolore insopportabile il fatto di essere ricoperta da «questi metri quadrati di pelle che urlano al mondo “sono inferiore!”»; o in quello in cui si racconta di Innocent, un bambino soldato di dieci anni portato via alla sua famiglia all’età di otto; o, ancora, in quello in cui ci si trova impotenti davanti all’innocenza violata di Marie-Lise, di undici anni.

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La seconda venuta di Hilda Bustamante

Hilda Bustamante ha 79 anni e, come sempre succede, un giorno arriva per lei il momento di morire. Eppure, in modo del tutto inatteso, qualche tempo dopo Hilda torna alla vita, riesce a uscire dalla bara e, senza capire bene cosa le sta succedendo, si riavvia verso casa, con grande commozione di Álvaro, l’amore della sua vita, di Amelia, l’adorata nipotina adottiva, e delle «ragazze» della chiesa, che l’hanno sempre considerata una persona piuttosto straordinaria.

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Sola a Raqqa

Questo libro è un tributo alla memoria di Ruqia Hassan, una donna che ha pagato il prezzo più alto per il suo impegno e la sua verità. "Sola a Raqqa" non è solo un racconto di dolore e disperazione, ma anche di speranza, resilienza e il potere indomabile dello spirito umano. Attraverso il suo diario e i suoi post sui social media, Ruqia ci guida tra le rovine di Raqqa, dipingendo un quadro vivido della vita quotidiana tra gli orrori della guerra. Con una prosa potente e toccante, la sua testimonianza ci rivela la forza di una comunità che lotta per la sopravvivenza e la libertà.

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Nevrosi

Tambudzai è una ragazzina che sogna di ricevere un'educazione che le permetta di emanciparsi dalle limitazioni della sua vita in un villaggio rurale della Rhodesia, l'attuale Zimbabwe. L'occasione le si presenta quando il fratello Nhamo, unico figlio maschio della famiglia, muore improvvisamente. Lo zio Babamukuru, preside di una missione cristiana, le permette allora di studiare al posto del fratello, aprendole così le porte a una vita più agiata.

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La Luna non sparirà

Al crocevia tra Cina, Russia e Mongolia, in un luogo remoto e quasi magico, scorrono le vite degli evenchi, popolo nomade abituato a vivere seguendo le stelle, le albe e i tramonti, secondo i ritmi di quella natura che per noi, in Occidente, è diventata una lontana sconosciuta. Nascite, morti, amori, amicizie, vite vissute in un contatto magico e viscerale con il mondo naturale. Ma anche per gli evenchi è tempo di cambiare... le loro terre non sono più ospitali, il clima non più affidabile, perfino il moto apparente delle stelle è diventato incerto: è il momento dell'ultimo viaggio. Una sola donna si rifiuta di arrendersi alla modernità; è la più vecchia della tribù, col viso segnato dalle stagioni e dai venti. È lei stessa, ormai parte della natura che la circonda, a raccontare questa epica storia, lei che non ha mai dormito una notte senza il cielo stellato sopra di sé.

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Il messaggero

C’era una volta un popolo che viveva in una terra desertica intorno alla Mecca, era diviso, governato da leggi tribali e venerava idoli di pietra, cui sacrificava le sue figlie femmine. Un popolo di seminomadi poveri e ignoranti, schiacciato tra grandi imperi – Bisanzio, la Persia, l’Egitto. Tutte civiltà avanzate, ognuna con un suo profeta, che si chiamasse Mosè, Gesù o Zarathustra, e un suo Libro, e soprattutto ognuna con un unico dio. In quella terra inospitale viveva un mercante scaltro, membro di un clan illustre.

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Padri e fuggitivi

Il protagonista del romanzo è un uomo gay sudafricano. A Londra, dove vive, incontra in una galleria d’arte due uomini serbi. Tra i tre si crea un rapporto strano. Non si capiscono bene le intenzioni dei due serbi: vogliono semplicemente fare amicizia oppure stanno architettando una truffa? I due si sistemano in casa del sudafricano e vivono a sue spese. Ci sono relazioni sessuali fra i tre uomini. Ma il sesso non sembra essere al centro del loro rapporto. Lo convincono a seguirlo in una vacanza in Serbia e il sudafricano si trova coinvolto in un’inquietante avventura a Belgrado.

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Il matto di piazza della Libertà

In questa raccolta di racconti, Hassan Blasim descrive la precarietà irachena, il lato oscuro della migrazione e le difficoltà di integrazione in un’Europa diffidente e superficiale. Mentre alcuni clandestini, in viaggio verso un futuro migliore, sono vittime dell’ennesima carneficina, un soldato, rimasto chiuso in una stanza per diversi giorni con la donna che ama, si nutre del suo corpo per sopravvivere. Tra un padre che avvelena le figlie e un figlio che porta in valigia lo scheletro della madre, mentre i cadaveri parlano e le anime scrivono romanzi, i neonazisti in Europa scatenano la propria violenza contro gli immigrati. La follia sembra l’unica salvezza, una strategia per sublimare l’inferno in cui certe volte si nasce.

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La donna dai piedi nudi

Questo romanzo è una sorta di sudario di parole che l’autrice tesse per Stefania, la madre, in sostituzione del telo funerario con il quale avrebbe voluto ricoprirne il corpo. Nel genocidio del Ruanda, infatti, l’autrice ha perso trentasette membri della propria famiglia, ma la morte è seguita a una lunga vigilia, iniziata con la deportazione in una sperduta e arida regione del paese, molto diversa dalle verdi colline sulle quali intere generazioni di pastori tutsi erano nate e cresciute.

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La badante

Un romanzo sconvolgente che segna un nuovo capitolo nella carriera della pluripremiata autrice Seray Şahiner. Con il suo stile inconfondibile e una scrittura tagliente, Şahiner ci presenta Ülker, un personaggio autentico e indimenticabile, che sfida le convenzioni e rappresenta la forza e la determinazione. Ülker è una donna che ha sopportato anni di violenze domestiche senza avere un luogo dove rifugiarsi.

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Donne della nebbia

Nel paesaggio maestoso del páramo più grande del mondo, quello colombiano di Sumapaz, una volta alla settimana un gruppo di contadine accoglie l’insegnante che arriva da Bogotá per tenere un laboratorio di scrittura. La prof, come la chiamano loro, lascia in città il suo bambino di pochi mesi con il marito e si immerge in quel paesaggio duro, carico di emozioni e di incertezze, e nelle storie di chi lo abita. Storie che raccontano di figli sacrificati a una lunga guerra civile, di una quotidianità durissima, di credenze antiche e radicate.

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Quando i picchetti sono fioriti

"Il silenzio è una vasta area nera dove non senti altro che il rumore delle pale che scavano dentro di te la tomba per la tua voce, la tua coscienza e quel che rimane della tua umanità." Palestina. Luoghi ed eventi storici, memorie personali e ricordi di guerre passate costituiscono l’ambientazione in cui prendono voce tre personaggi con esperienze di vita diverse, ma accomunate dal fatto di trovarsi, ciascuno a modo proprio, di fronte a un bivio esistenziale.

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Foglie di gelso. Racconti palestinesi

Una raccolta di racconti sull’esperienza della prigionia dei palestinesi nelle carceri israeliane. Un'opera che non mostra un’impronta unicamente politica, ma si concentra ampiamente sull’esperienza umana e i sentimenti che ne vengono suscitati. Si tratta di storie vere, tramandate all’interno del campo profughi di Dheìsheh a Betlemme, uno dei più grandi della Palestina/Cisgiordania, di cui è originario l’autore.

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Tutte le ore e nessuna

Dalla stanza di un albergo, tra posacenere colmi e fondi di caffè, una voce narrante ricomincia notte dopo notte il proprio discorso. Tentando di intravedere i colori che emergono dal buio e di uscire per un istante dal proprio stato di esilio, Aslı Erdogan sceglie di narrare la propria vicenda umana e politica attraverso uno scavo profondo nella parola, in cui il mondo di fuori (che sia il nord Europa o il Nepal) appare coperto da un «velo tessuto di luce e buio».

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Una maschera color del cielo

Il protagonista Nur è un giovane rifugiato palestinese che vive nel campo profughi vicino a Ramallah, in Cisgiordania e per il suo aspetto (occhi e capelli chiari) viene spesso scambiato per un ebreo ashkenazita. Si è laureato in archeologia e ha deciso di scrivere un romanzo sulla vita di Maria Maddalena basandosi sui Vangeli gnostici. Ha una corrispondenza clandestina con l’amico d’infanzia Murad, detenuto nelle carceri israeliane, con cui discute spesso di questioni politiche e ideologiche relative all’occupazione israeliana. Un giorno Nur trova nella tasca interna di un cappotto che ha comprato nel mercatino dell’usato di Giaffa una carta d’identità di un cittadino israeliano che ha pressappoco la sua età.

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La distanza

Per lunghi frammenti, si alternano nel libro la voce di Joe, fratello minore, appassionato di boxe e avido lettore, e quella di Branko, fratello maggiore, interessato al ciclismo e al cinema. La loro infanzia si snoda nella Pretoria degli anni settanta, in cui una famiglia piccoloborghese riesce ad acquistare casa nella periferia residenziale. Tra i nuovi elettrodomestici e le automobili, manca però il televisore, che ancora non è arrivato in Sudafrica. La fonte d’informazione principale, quindi, sono i giornali, oppure la radio.

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La preda

In un tratto di strada solitario due sconosciuti si incontrano. Il primo è un fuggitivo e viaggia a piedi apparentemente senza una meta precisa, il secondo guida un furgone ed è un prete diretto verso la nuova parrocchia che gli è stata assegnata. Temendo di essere consegnato alla polizia, dopo un momento di strana e folgorante intimità, il fuggitivo uccide il prete, nasconde il cadavere in una cava, ne assume vesti e identità, raggiunge la nuova parrocchia e si ritrova a presenziare il funerale del prete ucciso.

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Editore:E/O

Anno:2024

Autore:Damon Galgut

Traduttore:Tiziana Lo Porto

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I ricordi dell’acqua

Una goccia d’acqua è sospesa sul capo del re di Assiria mentre legge il poema di Gilgamesh su una tavoletta di lapislazzuli: è la prima avvisaglia dell’inondazione che distruggerà la biblioteca del colto e feroce Assurbanipal. In un tempo remoto e in luoghi in cui ormai è quasi impossibile scorgere traccia delle più antiche civiltà, prende forma l’ultimo lavoro di Elif Shafak, che con il piglio della cantastorie ci conduce, di sponda in sponda, dal Medioriente al cuore dell’Occidente, dove nella Londra di metà Ottocento, sulle rive del Tamigi, nasce Arthur; ragazzo poverissimo e dalla mente luminosa, verrà sedotto dalle letture sulle spedizioni archeologiche condotte a Ninive, dove decide che si compirà il suo destino.

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