Ci sono momenti in cui è impossibile trattenere dentro di sé emozioni e pensieri, e allora è giusto urlarli a voce spiegata, perché gli altri sentano, riflettano e, forse, comprendano. Con questa silloge poetica, Abdoulaye Thiam ci fa partecipi del suo orgoglio di essere africano e delle tradizioni di un grande continente, ma anche della sua rabbia, dell’umiliazione di un profugo che, senza colpa, ha dovuto lasciare le sue terre violentate dalle multinazionali, quell’Africa ricca ma le cui risorse non vanno a favore del suo popolo.
Urla dal cuore
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