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L’amore e la guerra

È un viaggio tra passato e presente in cui al racconto autobiografico si affianca la testimonianza delle donne che hanno partecipato alla guerra di liberazione.
Attraverso la lingua del nemico la scrittrice dà voce a chi non l’ha mai avuta nell’intento di ricostruire una memoria collettiva al femminile.

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Editore:Ibis

Anno:2010

Autore:Assia Djebar

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Il mistero dei testi delle Piramidi

Un gruppo di viaggiatori, in momenti diversi della storia e della propria vita, giunge sulle rive del Nilo con l'intento di cogliere l'essenza delle piramidi.
Ciascuno, con modalità diverse, insegue in realtà le ragioni profonde della propria vita.

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Soco chico

Scrittore sostanzialmente autobiografico, Choukri in questo romanzo narra il suo incontro con il mondo occidentale.
La città raccontata è Tangeri con tutte le sue sfaccettature ma il vero protagonista del romanzo è il malessere esistenziale dell’autore.

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Nel cuore della notte algerina

Assia Djebar racconta di donne e uomini che vivono in costante pericolo in clandestinità, in lutto, ma continuano a resistere contro le mutilazioni dei corpi e dei pensieri, contro la cancellazione delle voci presenti e passate.

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Al di là della città

Scritto nel 1990, questo romanzo, a differenza della maggior parte delle opere di al-Ghitani, non è ambientato in Egitto bensì in Europa.
È una storia intrigante che si svolge nei meandri di un’antica cittadina, sede di una prestigiosa università, dove il protagonista si ritrova alla ricerca del sapere.

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Guarda e non fermarti

Mrabet ha raccontato la sua vita allo scrittore Paul Bowles che l'ha riscritta e tradotta in inglese.
Il risultato di questo lavoro è un’autobiografia scritta con parole secche e sincere da cui traspare la storia, a volte malinconica e perversa, a volte eccitante, di una stagione particolare dell’esotismo occidentale che ha avuto la sua città eletta in Tangeri.

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L’isola di Siloo

È un romanzo di formazione ambientato in un villaggio di una piccola isola.
È qui che Siloo vive la sua adolescenza in lotta con la realtà che lo circonda e che gli ispira un continuo desiderio di evasione e lo porta ad isolarsi nel dialogo con la natura, i libri e un maestro ribelle che raccoglie le sue ansie, le paure e i dubbi.

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Case dietro gli alberi

In questo romanzo, che ha attirato su questo autore l’attenzione della critica internazionale, ci viene presentata la campagna egiziana, un entroterra ancora sottosviluppato, molto legato alle tradizioni popolari e ben lontano dalla moderna metropoli del Cairo.

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Il grande specchio

Lo sfondo di questa storia un po' allucinata che ha il sapore di una leggenda è il Marocco dei piccoli e malfamati vicoli di Tangeri e delle sterminate pianure desertiche.
Rachida, una giovane ragazza, sofferente di una sorta di psicosi che Mrabet chiama la 'malattia della bellezza', parla con la propria immagine riflessa in un grande specchio che troneggia al centro della casa.

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Nedjma

Quattro amici sono ossessionati dallìamore per Nedjma, sposa di Kamel.
Ma quale dramma e quale mistero circondano la nascita della ragazza?
Attraverso vicende diverse la storia assume un andamento circolare in cui l’avvenire e il passato si confondono nell’eternità dell’istante.

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Voci

Un assurdo fatto di cronaca, legato alla superstizione del mondo femminile contadino egiziano, è il pretesto per proporre il difficile impatto tra la cultura occidentale e quella araba.

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Cent’anni di solitudine. Edizione speciale

Macondo è un paese immaginario, sede di un secolo di vita della famiglia Buendía.. Situato in mezzo alla selva, il paese rimarrà a lungo isolato, collegato al mondo esterno solo da una tribù di zingari che verrà ogni anno a proporre oggetti sconosciuti, anormali, come il ghiaccio o la dentiera.
Tuttavia Macondo è destinata a scomparire; questo villaggio incontaminato verrà un giorno scoperto e occupato dagli stranieri. Invano, la popolazione cercherà di ribellarsi, ma questo porterà solo alla loro morte.
Facilmente leggibile come metafora della storia dell’America Latina, Cent'anni di solitudine portò un soffio nuovo nella letteratura mondiale, aprendo l'Europa alla narrativa sudamericana.

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Il bacio della donna ragno

Nella cella di una prigione di Buenos Aires, ai tempi della dittatura, il militante di un movimento clandestino si ritrova con un omosessuale condannato per corruzione di minori. Due personaggi radicalmente diversi: l'uno ha tutti i modi di pensare dell'intellettuale politicizzato, l'altro si identifica con il mondo sentimentale dei film hollywoodiani. Così, per distrarre il compagno, prende a raccontargli i film che ama, scena per scena, con il linguaggio di chi crede assolutamente vere quelle storie. La convivenza porterà a cambiamenti inaspettati in entrambi i prigionieri.

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Opere narrative (Vol. 1)

García Márquez ha saputo innestare i modi e il respiro del grande romanzo ottocentesco nella realtà politica dell'America latina.
Nel Meridiano sono raccolti i testi narrativi scritti tra il 1955 e il 1967.

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La resa del leone

"Gli avvenimenti si svolgono in un delirante paese africano di finzione dove si riuniscono falsi consoli argentini, improbabili rivoluzionari irlandesi, autentici guerriglieri africani in un’avventura dall’accellerazione esilarante –il che non impedisce la tenerezza di amori impossibili, troncati dalla morte, dall’incomprensione o dalla lontananza” (Rosalba Campra).

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L’autunno del patriarca

Scritto nel 1975, L’autunno del patriarca ci racconta la storia di un dittatore onnipotente, apparentemente eterno e tremendamente feroce.
Senza alcuna preoccupazione di verosimiglianza, questo romanzo costituisce uno dei vari approcci che gli scrittori latinoamericani hanno scelto per trattare il tema della dittatura: “L’unica arma in mio potere per combattere contro la realtà, in questo caso, era la letteratura, la poesia. E così questo mondo crudele, questo mondo sanguinario, questo mondo spaventoso che è l’universo del dittatore, è trattato in modo assolutamente lirico, e il libro si presenta come un poema in prosa di quattrocentocinquanta pagine…”. (Dichiarazione di García Márquez in Clementelli,E., García Márquez, La Nuova Italia, 1972)

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L’erba canta

In questo percorso di letteratura africana non abbiamo voluto escludere alcuni libri della scrittrice inglese Doris Lessing, che ci ha offerto una irrinunciabile testimonianza letteraria dei suoi anni trascorsi in Rhodesia, l’attuale Zimbabwe, dove si trasferì con la sua famiglia quando aveva cinque anni e dove visse fino al 1949.
Il suo primo romanzo, L’erba canta, narra il fallimento del matrimonio di Mary e Dick, due bianchi che vanno contro le leggi della società coloniale.
La loro vita sarà completamente sconvolta dal nero Moses.
Un vibrante atto d’amore verso l’Africa e i suoi abitanti oltre che una lucida e puntuale condanna del pregiudizio razziale.

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Don Segundo Sombra

Lo spazio della pampa, la vita dei mandriani, la natura illimitata, la condizione fra libera e servile degli uomini, il sangue misto e l’incertezza delle origini, l’iniziazione al mondo dei gauchos, sono gli ingredienti principali di questo grande romanzo argentino.

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