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La traversata dei sensi

Zobida, il cui nome "profuma di burro gustoso e si scioglie sulle labbra come zucchero", è una vedova un po' avanti negli anni, pressoché analfabeta, ma grande esperta di faccende d'amore. A lei ricorrono le donne del villaggio come a una saggia consigliera - anche un po' fattucchiera e maga - per ricevere aiuto e suggerimenti. Leila è una ragazza bella e sensuale, inizialmente ingenua e inesperta, che ha gettato su di sé e sulla famiglia il sospetto di una grave colpa. Durante la prima notte di nozze non è riuscita a consumare il matrimonio, facendo fare una pessima figura alla virilità del marito. La colpa, si dice, è della madre, che ha fatto sigillare la figlia per preservarne la verginità e che si è dimenticata di sciogliere l'incantesimo prima di morire.

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Editore:Einaudi

Anno:2009

Autore:Nedjma

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Sguardi d’Africa

Da parecchi anni la Società delle Missioni Africane pubblica in Italia la rivista «Afriche» presentando ai propri lettori un’ampia panoramica della ricca varietà etnica e culturale che l’Africa offre.
Ma è ad un pubblico molto più vasto che si indirizza questa pubblicazione speciale «Sguardi d’Africa» che getta uno sguardo ammirato all’Africa e alle sue genti. E’ un fatto storicamente accertato che, nella seconda metà del XIX secolo, i Padri della SMA siano stati i primi missionari europei a venire a contatto con numerose popolazioni dell’Africa Occidentale.
Il reciproco incontro ha generato l’apprezzamento della cultura di chi è per essenza "diverso".
La cultura è stata la porta attraverso la quale giovani missionari provenienti dall’Europa sono riusciti a penetrare altri mondi e altre vite.

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Gente di Mumbai

Gente di Mumbai è un romanzo corale ambientato nella megalopoli indiana.
La narrazione avviene attraverso le voci degli stessi personaggi che si alternano ad ogni capitolo, costruendo così un intreccio originale e coinvolgente.
I protagonisti sono immigrati e pendolari di Mumbai.
Le loro voci accompagnano il lettore direttamente nelle loro vite quotidiane, dentro le loro case, nei loro luoghi di lavoro e soprattutto sui treni locali per pendolari, sui quali ogni giorno devono lottare per il loro spazio vitale, in una città sovraffollata, e continuamente in crescita.

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La casa dei ricordi

La vita riserva sempre qualcosa di buono, offre un’occasione in più quando meno la si aspetta, permette, a volte, di risanare una ferita, ricomporre un dolore, dire finalmente quella parola mai detta. Così a Rita capita di trovarsi, a causa di una malattia, in un luogo insolito per i suoi cinquant’anni, una casa di riposo, un mondo parallelo dove ogni giorno la sofferenza e la solitudine minano l’animo e il fisico di persone anziane, stanche, fiaccate dalla vita. Ma all’improvviso entrano dalle finestre buie dei raggi di sole: l’amicizia con un’operatrice permette a Rita di raccontarsi, di guardarsi dentro, di cambiare non solo la sua esistenza, ma anche quella di chi la ascolta; le permette anche di conoscere le storie di persone che non aveva mai considerato, ma che hanno ancora molto da offrire, persone desiderose di essere felici, capaci di guizzi di ironia e di freschezza.

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Il cuore del nemico

Lui è uno shaid, un martire, deciso a sacrificare la propria vita in nome di Allah, per riparare a un torto antico e per porre fine alla sua solitudine popolata da demoni e incubi. È stato addestrato a colpire "il cuore del nemico" e crede che niente e nessuno potrà distoglierlo dalla sua missione omicida. Lei è Anna, vive sull'isola dove il kamikaze è stato mandato ad attendere che i tempi siano maturi. Anna è coraggiosa e appassionata.

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La casa dei ricordi

La vita riserva sempre qualcosa di buono, offre un’occasione in più quando meno la si aspetta, permette, a volte, di risanare una ferita, ricomporre un dolore, dire finalmente quella parola mai detta. Così a Rita capita di trovarsi, a causa di una malattia, in un luogo insolito per i suoi cinquant’anni, una casa di riposo, un mondo parallelo dove ogni giorno la sofferenza e la solitudine minano l’animo e il fisico di persone anziane, stanche, fiaccate dalla vita. Ma all’improvviso entrano dalle finestre buie dei raggi di sole: l’amicizia con un’operatrice permette a Rita di raccontarsi, di guardarsi dentro, di cambiare non solo la sua esistenza, ma anche quella di chi la ascolta;

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Due volte

Due vivacissimi gemelli rasta crescono in un istituto di suore nell’Italia degli anni Ottanta aspettando invano che il padre esca di prigione. Cercano il cuore nero, l’illuminazione, aiutati dalla marijuana, come insegnato dal papà. Mentre uno dei due, David, è attratto dalla promessa cattolica della vita eterna, il gemello Daniel ama teneramente Agata, una bambina che è stata stuprata dallo zio. “Come, sputata?” si chiede Daniel, che non capisce il significato della violenza, “lo zio l’ha sputata?”.
Attorno a loro si muove un mondo di personaggi che riflette i mali e le speranze dell’Italia: Pasquale, giovane camorrista in nuce, violento ma sognatore, Giò Giò il piagnone, le ragazze madri, le zingare, le suore e le insegnanti.

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Signorsì, comandante!

Dopo gli anni della giovinezza che l'autore aveva raccontato in Amkoullel, il bambino fulbe, lo ritroviamo ora funzionario dell'amministrazione coloniale francese. Destinato al servizio in Alto Volta, Amkoullel ci racconta il lungo viaggio verso la sua prima sede. La lunga autobiografia di Amadou Hampâté Bâ si svolge con il suo alternarsi di situazioni e di avvenimenti ora divertenti, ora tragici, di personaggi bizzarri e crudeli. Amadou Hampâté Bâ, nato verso il 1900 a Bandiagara, nel Mali, è morto ad Abidjan il 15 maggio del 1991. Scrittore, etnologo, storico e anche poeta. Appartenente a una grande famiglia di nobili "fulbe", Bâ viene iniziato alla cultura del suo popolo e alla religione islamica.

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Kaydara

Kaydara è un racconto iniziatico della tradizione fulbe del Mali e narra il viaggio di tre giovani che devono attraversare un mondo sotterraneo e misterioso per raggiungere la dimora di Kaydara, il dio dell'oro e della conoscenza.

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Amkoullel il bambino fulbe

Quando in Africa muore un vecchio, è una biblioteca che brucia: il famoso pensiero espresso da Amadou Hampâté Bâ è diventato come un proverbio, più volte ripetuto e ripreso, per il grande significato che ha per la cultura africana nel suo complesso. Ma forse questa frase è ancora più valida se, come in questo caso, si riferisce proprio a lui e al suo libro più importante. Amkoullel è il soprannome di Amadou Hampâté Bâ, e questa è la storia della sua gioventù. Un percorso di circa vent'anni raccontato, grazie a una sorprendente "memoria secolare",

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Il bacio della Sfinge

Perchè un turista arriva a Capo Verde pieno di pregiudizi? Forse non conosce questa terra e non conosce l'Africa, allora è bene raccontargliela prima ondeggiando tra fantasia e realtà! Ecco che il Bacio della Sfinge diventa un'occasione per raccontare il mondo capoverdiano dentro e fuori l'Arcipelago, da diversi punti di vista: quello fantasy dove un pirata cerca di salvare una forchetta dall'annegamento; quello reale dove una giovane immigrata, appena arrivata in Italia, si nutre di tè e biscotti perchè non riesce a mangiare "italiano"; quello sportivo dove un gruppo di giovani della seconda generazione compie l'impresa storica di vincere un'importante torneo di calcio; quello fiabesco fatto di animali parlanti, di aereo-tram volanti e di un regno fatto di "bionde bollicine".

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Mendicanti e orgogliosi

La storia di Mendicanti e orgogliosi è ambientata nelle viuzze povere del Cairo.
Il protagonista è un ex filosofo diventato mendicante e frequentatore di bordelli. E la vicenda inizia appunto con l’assassinio di una giovane prostituta.
Nour el dine, poliziotto omosessuale, indaga tra mendicanti storpi, venditori di hascisc, tenutarie di bordelli. I personaggi di Cossery sono gli esclusi, gli asceti, i fannulloni, i visionari, i marginali, che egli considera gli unici veri aristocratici, i soli saggi che hanno scelto di non lavorare per vivere e per riflettere, proprio come ha fatto lui da cinquant’anni nella sua camera d’albergo a Parigi.
Mendicanti e orgogliosi è l’opera di un autore originale, un elogio anticonformista della povertà e della pigrizia.

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Editore:e/o

Anno:2009

Autore:Albert Cossery

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Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebenica

Dopo l'inattesa sentenza della Corte di giustizia dell'Aja che solleva la Serbia da ogni responsabilità nel genocidio di Srebrenica, un diario di viaggio e di vita scritto da una ragazza nata e cresciuta nella ex enclave dove l'11 luglio 1995 si è consumato il genocidio dei cittadini d'origine musulmana.

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E se Fuad avesse avuto la dinamite?

Un paesino sulla Drina, una minaccia terribile, gli echi di un genocidio, il tempo lungo e indefinito del dopoguerra bosniaco; un nipote e suo zio che si districano tra passato e presente, s’inoltrano nei terreni dei rancori famigliari, intrecciano guerra e amore, verità e dubbio, passeggiano attraverso le follie di un popolo inebetito, cristallizzato nell’incubo del conflitto.

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La sposa birmana

Sullo sfondo di una Birmania dei primi anni ’40 e della lotta di liberazione dal giogo britannico guidata da Aung San, eroe nazionale e padre di Aung San Suu Kyi, si svolge la storia di Wai Wai, giovane donna birmana che sposa l’agente di un’azienda inglese ciecamente devoto alla mentalità coloniale occidentale. Combattuta tra la forza delle proprie radici familiari e l’amore per il marito, Wai Wai vive un doloroso e costante contrasto con la volontà del compagno di “civilizzarla” e di privarla della sua identità culturale.

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Bon voyage

Da una delle voci più autentiche dei Balcani, due storie sullo sradicamento, sulla crisi di identità, sulla non appartenenza a nessun confine, a nessuna legge di guerra di un uomo contro un altro uomo. Nel primo racconto, che dà il titolo al libro, si narra di un mondo che corre veloce come il treno verso l'orizzonte, ignaro dei mutamenti che stanno avvenendo nella spirale del cieco progresso; in Il giardino australiano di Mr O'Brien , si racconta invece la storia di un uomo che cerca di sfuggire ai propri ricordi emigrando in un paese esotico e costruendosi una nuova identità. Ma non si finisce mai di fare i conti con il proprio passato... Un libro per riflettere sulle ragioni di una guerra dimenticata.

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L’essenziale è invisibile agli occhi

La crisi di una donna quarantenne in cui molte donne si riconosceranno se è vero, come sostiene l'autrice, che oggi alla donna viene chiesto di essere tutto e il contrario di tutto e che da questa contraddizione deve nascere la ricerca di una strada di autorealizzazione. Il romanzo racconta prima la storia di un matrimonio fallito, si immerge quindi nelle atmosfere, sospese tra visione e realtà, di una spy story, infine diventa un viaggio, concreto e metaforico insieme, alla ricerca delle proprie origini.

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Requiem per tre padri

Siamo a Praga, nell'inverno del 1969. La Cecoslovacchia, invasa ormai da un anno, ha ripreso la vita normale. L'autrice affronta il romanzo storico, anche se l'epoca è solo uno sfondo da cui emerge un conflitto psicologico tra madre e figlia. La prima è un'attrice che ha tradito i suoi ideali per continuare a recitare. La seconda, Nadia, è un'inquieta adolescente che trova nell'odio verso la madre una ragione di vita per la sua ansia di verità e ribellione.

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Occhio a Pinocchio

In ascolto da centoventicinque anni e spazientito dalle infinite interpretazioni delle sue avventure, Pinocchio decide di raccontarle in prima persona, di svelare i retroscena della sua storia e la sua visione del mondo degli uomini, che lui attraversa in una sorta di odissea iniziatica.
Giorgio Manganelli scrisse che nella favola di Collodi ogni parola "nasconde altre innumerevoli parole". E forse il nuovo protagonista di questo racconto è proprio lei, la parola. Che illumina o devasta, fa sognare o annichilire, crea legami, vivifica e riscalda gli affetti, oppure genera avversioni e sopraffazioni, può essere fonte di equivoci e strumento di manipolazioni e inganni o potenziale di pensiero e di amore, risorsa inesauribile nella ricerca di una pienezza di vita.

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