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Il libro della genesi

Memorie che ricoprono l’arco di una vita, dalla nascita dell’autore al suo esordio in politica nel 1948 nel partito dell’Istiqlal.
C’è l’angoscia di un paese sotto la colonizzazione, e la speranza dell’indipendenza e di un mondo nuovo.

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La terra più amata.. Voci della letteratura palestinese

E' questa la prima antologia di letteratura palestinese contemporanea pubblicata in Italia. Vi sono raccolti poesie, brani di romanzi e racconti brevi.
Quella palestinese è una letteratura in lingua araba, ma che presenta caratteristiche e tradizioni proprie.
Nelle pagine di questa letteratura sconosciuta al grande pubblico, il dramma storico di un popolo e la nostalgia della terra negata assumono, nelle trame delle storie di vita e nella scansione dei versi, valenza universale. E il dramma collettivo dei palestinesi si fa emblematico della condizione umana.

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L’anello di sabbia

Hashim, benestante architetto trentenne, è fidanzato con Amàl, figlia di un noto e rispettato chirurgo. Il giorno delle nozze, mentre tutti gli invitati lo aspettano in un lussuoso locale di Baghdad, il giovane sparisce inspiegabilmente, lasciando sgomenti sposa e familiari.
In un’atmosfera notturna, a tratti surreale, tra strade bagnate dalla pioggia, antiche dimore e progetti di «innovative» abitazioni, si muove il protagonista, sospeso tra la vita reale e i fantasmi della sua mente, ossessionato dalla morte della madre, avvenuta quand’era ancora bambino in circostanze poco chiare.

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Parole di donne irachene

Le donne che ci parlano attraverso questa antologia hanno dovuto combattere contro la censura della dittatura e contro gli ostacoli dell'embargo (la mancanza della carta, il razionamento delle matite perché la grafite «potrebbe essere usata per scopi bellici», l'interruzione continua di luce elettrica alla sera), in un Paese in cui fotocopiare un libro è un lusso e possederlo è impossibile.
Alcune di loro hanno conosciuto la tortura, altre la via dell'esilio, altre ancora sono morte.
Queste donne di Bassora e Baghdad, grazie a Inaam Kachachi, ci raccontano del loro universo intimo, della vita di ogni giorno di questa metà dell'umanità, votata da troppi, troppi anni a mandare avanti la famiglia, nonostante tutto.

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L’esodo dei gabbiani

E' il ritratto dell'Iraq durante l'epoca di Saddam Hussein.
Vengono descritti episodi di crudeltà inaudita e di violenta repressione: tutto sotteso a spiegare i motivi che spingono Muhammad al-Hadi, uno dei protagonisti, a voler lasciare la propria patria, emulando così quei gabbiani che volano via al sopraggiungere dell'inverno.

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Il viaggio del piccolo Gandhi

Amore e guerra civile a Beirut, la città più cosmopolita del Mediterraneo.
Un piccolo grande uomo è protagonista, eroe e vittima della guerra civile, di cui anche l’autore fu protagonista in un momento critico per il suo paese.

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Lettere da una straniera. Da Beirut a Parigi: diario di una vita altrove

Da una delle più importanti voci letterarie in lingua araba, una serie di struggenti «reportage spirituali» che cantano i ricordi, i rimpianti e le speranze di un'esule, lontana da una patria amata e detestata, ormai perduta per sempre tra le macerie della guerra.

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L’amante palestinese

Una storia di desiderio e passione carnale nella Palestina a cavallo tra la fine degli anni Venti e il 1948, anno della proclamazione dello stato di Israele.
Tanto dura la turbolenta relazione tra Golda Meir, la pasionaria del sionismo, e Albert Pharaon, banchiere palestinese appartenente a una delle famiglie più in vista del paese. Fra loro irrompe violenta la febbre dei corpi, la frenesia dei gesti, la voglia di ritrovarsi.

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Dalla Mecca a qui

Mas’ud al-Tabbal, avventuroso negro pescatore di tartarughe marine, teme ogni tanto di essere perseguitato dai fantasmi e dai ginn, ma non ci vuole credere: è uomo che vuole pensare con la sua testa. Beve vino per trovare forza e coraggio e mangia polemicamente carne di maiale.
Si scontra quotidianamente con il feghì, l’autorità religiosa del villaggio.

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Polvere d’oro

Ukhayyad e il suo cammello sono cresciuti insieme, attraversando il deserto, un mondo che parla una lingua misteriosa, dove a riti pagani si mescolano tradizioni delle tribù tuareg, incantesimi, maghi e preghiere…
Nel racconto di al-Koni, un vincolo che va oltre l’umana comprensione si scontra con leggi sociali troppo rigide: l’affetto per un cammello non può sostituirsi a quello per una moglie e un figlio, e chi osa tradire la famiglia deve pagare… L’unica via d’uscita per Ukhayyad e il suo pezzato è scappare via dalla tribù, dove la febbre dell’oro regola le relazioni fra gli uomini.
Sarà lo scontro fra la cupidigia e la forza indomabile dei sentimenti a condurre i protagonisti a un tragico e sorprendente finale.

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Assente

Baghdad, anni ‘90. Sono gli anni delle sanzioni che seguono la guerra del Golfo. La storia è quella di Dalal, una giovane donna con una paralisi al labbro e una mente veloce, cresciuta nella casa degli zii. In questo periodo assurdo e terribile non solo gli zii, suoi tutori, sono ossessionati da ciò che manca o è assente. Ma anche nella sua “famiglia allargata”, ossia tra gli abitanti variopinti del condominio in cui vive Dalal, ciascuno ha subito una perdita.

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Un cielo così vicino

Un cielo così vicino è un insolito romanzo di formazione ambientato nel villaggio di Zafraniya, nei dintorni di Baghdad.
Ma, soprattutto, è il racconto del viaggio della scrittrice Betool Khedairi attraverso le memorie della sua infanzia, spesa ad assecondare la volontà dei genitori, e la cronaca del perenne conflitto tra due culture, quella irachena del padre, chiusa e fedele alla tradizione, e quella occidentale, moderna e liberale, della madre.
A un certo punto l'equilibrio precario in cui vive viene stravolto dalla guerra scoppiata con il vicino Iran.

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Notte finale. Racconti tristi e felici

Racconti d'amore e di morte, consolanti e drammatici, talvolta disperati. Grazie a uno stile asciutto e fortemente evocativo, questa grande autrice irachena contemporanea è riuscita a rendere con assoluta maestria la dimensione magica che attraversa, talvolta, il quotidiano della gente comune.
Poco importa che si tratti spesso di miserabili, di reietti, di scrocconi: il popolo che anima queste pagine è fotografato nell'attimo culminante in cui la vita gli si rivela o gli sfugge. E poco importa perfino l'ambientazione, sia essa Baghdad o altrove, poiché l'autrice non si propone di descrivere la finitezza di un mondo fisico, quanto piuttosto la minuta eternità che puntella ovunque l'animo dell'uomo.

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L’altro volto

In questo romanzo ambientato in Iraq, Fu’ad al-Takarli analizza la debolezza umana con l’intento di farci capire la fragilità dell'individuo di fronte a difficili scelte di vita: in questo caso l’attrazione di un giovane uomo maturo verso una giovanissima donna.

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Il profumo delle notti sul nilo

Un vecchio baule da viaggio, il frammento di un arazzo egiziano, un pacchetto di lettere, un fascio di giornali inglesi e arabi di inizio secolo.
La giovane americana Isabel e l'egiziana Amal, riannodando il magico legame tra passato presente, ricostruiranno la storia della misteriosa Lady Anna e di Sharif Pasha.

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Warda

Warda è una guerrigliera dell’Oman che sacrifica la vita per il riscatto del suo popolo dalla miseria e dall’arretratezza.
Attraverso il suo diario, venuto in possesso di Rushdi, voce narrante, emerge l’intimità della giovane da lui amata 30 anni prima, e, insieme, la storia dei movimenti rivoluzionari del mondo arabo come pure il rilevante peso avuto dalle donne nella sua evoluzione politica e sociale.
Siamo a cavallo tra l’epoca di Nasser e gli anni immediatamente successivi alla guerra del Golfo.

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La commissione

Si indaga su un cittadino “sospetto” in uno stato, l’Egitto, tormentato da trame oscure. L’atmosfera è di tipo kafkiano, non priva però di un sagace sarcasmo. L’argomento è, in sé, comune a varie società arabe.

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Diario di un procuratore di campagna

Il sostituto procuratore di una cittadina del Delta del Nilo viene strappato dal sonno nel cuore della notte per un caso di omicidio.
La sola persona a conoscenza dei fatti è Rim, una bellissima contadina adolescente che ben presto scompare senza lasciare tracce. Per dodici giorni, il magistrato e la sua squadra di poliziotti corrotti e inefficienti, insieme allo strano vagabondo ispirato che li segue nelle loro indagini, si butteranno sul caso con insolito zelo, nella speranza di ritrovare quella immagine di bellezza.

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Rose d’Arabia

Antologia di racconti che offre un’inedita panoramica di uno degli universi femminili più nascosti della nostra epoca. L’higiab, il tradizionale velo nero che nasconde il volto delle donne saudite, è il simbolo della condizione femminile in Arabia Saudita. Ed è una presenza ingombrante in molti di questi racconti.
La società saudita è rigidamente divisa in due, uno sdoppiamento tra popolazione maschile e popolazione femminile unico al mondo: doppie università, doppie redazioni di giornali, doppi ospedali, doppi ministeri, ma anche doppi, e separati, ingressi negli uffici e nei ristoranti.
La novità è costituita dal ruolo sempre più dinamico che le donne saudite rivestono nella vita professionale del loro paese, creando contraddizioni nell’ordine tradizionale che assegna alla donna una posizione subalterna.

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