Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

La incantatrice

A metà del Settecento i gemelli Colin e Bea lasciano la Svizzera per intraprendere un lungo viaggio che li condurrà in Cina: lui è dotato di un eccezionale talento di orologiaio e l'imperatore ha bisogno della sua abilità; lei ha avuto in dono una bellezza ammaliante.
Ma è solo quando raggiungono la favolosa città di Ayuthia, con le sue mille cupole dorate, che i due fratelli incontrano il loro destino: Colin s'innamora di una donna che il sovrano vuole invece tutta per sé, mentre Bea si lascia trascinare da una passione che la condurrà al tradimento...

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Chengyu. Gocce di saggezza. Antichi detti cinesi e le loro origini

Preziosa raccolta di aforismi, i Chengyu rappresentano l'espressione più profonda dell'Antica Cina. Taoismo e Confucianesimo si fondono insieme, producendo gocce di saggezza di inestimabile valore.
Il fascino di questo libro deriva dal linguaggio semplice e chiaro dall'eterna attualità e universalità dei proverbi presentati e dallo sforzo di renderci meno distanti ed astratti gli insegnamenti degli antichi saggi dell'Impero Celeste.

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Una torre per il calore estivo

Questi racconti classici dell’erotismo cinese sono un piccolo capolavoro di ironia e raffinata miscela di colpi di scena e trovate.
Li Yu, come ogni uomo di teatro, aveva il gusto per le coincidenze provvidenziali e le sorprese, ed era a suo modo un "rivoluzionario dei costumi".
In questi racconti capitano le situazioni più incredibili: servi che si fanno beffe dei padroni, intrighi di corte, ménage à trois omosessuali, divinità in competizione amorosa con gli umani. Il tutto raccontato con una leggerezza, un sorriso disilluso e una malizia di grande modernità.

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Fuga sulla luna

In questi celebri racconti, Lu Xun rielabora in chiave satirica i miti e le tradizioni della Cina, senza risparmiare neppure i grandi filosofi e intellettuali dell’antichità come Confucio, Mozi e Laozi, dei quali mette alla berlina le debolezze e il distacco dalla realtà.
La sua satira si propone di portare alla luce i “difetti nazionali” della società cinese che antecede l’avvento di Mao (la corruzione, la grettezza di alcune usanze popolari, il contrasto fra l’interesse pubblico e quello privato).

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Diario di un pazzo

Nella novella che dà il titolo al volume, la prima della letteratura cinese moderna scritta in lingua parlata e che nella struttura rivela la derivazione dal modello russo, viene criticata tutta la cultura tradizionale cinese come ipocrita e crudele.
Seguono altre novelle che contribuiscono a fornire al lettore una visione completa ma inusuale della variegata società cinese.

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Mai più pene né oblio-Quartieri d’inverno

Si aggirano per le strade di questo libro figure in bilica tra farsa e tragedia, sotto una pioggia incessante e torrenziale, in giorni che si dilatano nel tempo, in notti di scontri e di segreti, di amicizie repentine e piccoli eroismi.
Incontriamo in Quartieri d'inverno Andrés Galvan, la "Voce d'oro di Buenos Aires" e Tony Rocha pugile suonato, la faccia triste e il braccio lungo come una pompa da incendio; poi le opposte fazioni di Mai più pene né oblio, don Ignacio, eroe per sbaglio, Cervino e il suo inseparabile aereo Torito, il matto Pelaez.
La scrittura "cinematografica" di Soriano, esatta, tagliente e ricca di humour, racconta la tragedia sudamericana evidenziandone ill carattere ironico e assurdo, oltre che crudele e disumano: il dispostismo umanizzandosi perde credibilità e misurandosi con il più marginale dei contesti sociali si staglia come uno spettro cell'insensatezza e dell'illegittimità.

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Erbe selvatiche

E' una raccolta di brevi testi riconducibili ai "sanwen" (scritture sparse, o scritture libere), uno dei numerosi generi minori della vastissima tradizione saggistica cinese.
Al confine fra la prosa e la lirica, essi sono un condensato di sperimentazione stilistica e linguistica, da parte di un autore che aveva talmente assimilato la tradizione da potersene fare gioco senza falsarla.

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Editore:Quodlibet

Anno:2002

Autore:Lu Xun

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Naufragi

Nel 1528 un pugno di spagnoli, scampati a una spedizione nata sotto una cattiva stella, approda sul litorale del Golfo del Messico. Uno di questi è Nuñez Cabeza de Vaca.
Nel corso di otto anni egli guiderà attraverso l'intero continente altri due spagnoli e un moro in un viaggio di inauditi patimenti che si rivelerà, alla fine, un itinerario salvifico. Piegati da una natura inclemente, ridotti dagli indiani a bestie da soma, perverranno alla più totale nudità interiore e scopriranno in sé un nuovo potere, che ci porta a dare pur non avendo più nulla da dare.
Di tutto questo Cabeza de Vaca scrisse una relazione al suo re. Di non facile reperimento.

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Il teatro delle ninfee

E’ il 1972 e la Rivoluzione Culturale cinese è in pieno svolgimento: la dodicenne Lian, figlia di una coppia di agiati intellettuali, viene mandata in un collegio dopo che la madre è stata internata in un campo di rieducazione.
Ma l’isolamento non dura a lungo: Lian ha una malattia della pelle e viene autorizzata a raggiungere la madre nel campo. Gli altri reclusi diventano i suoi maestri insegnandole la storia in opposizione ai dettami del regime, mentre la durezza del lavoro le fa conoscere un nuovo aspetto della vita.
Senza coetanei con cui svagarsi, Lian passa inoltre lunghe ore al "teatro delle ninfee", uno stagno sulle cui rive tiene a sua volta lezione a un pubblico di rane e piante.

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La Conquista del Messico

Si tratta della ricostruzione della Conquista del Messico (1517-1521) vista dagli occhi del soldato semplice Bernal Díaz.
Tutto quello che il Conquistatore Hernán Cortés non ha raccontato della lunga marcia verso la capitale, dell’assedio della città e della prigionia dell’Imperatore azteco.

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Scherzando col fuoco

E’ il racconto, in parte mistery e in parte romanzo di disagio metropolitano, di un’indagine dai contorni sfuggenti.
Forse c’è stato un delitto dieci anni fa, e principale sospettato è lo stesso narratore, che per primo non può dire di averlo commesso. La polizia lo incalza, ma nella mente di Fang Yan sopravvive solo l’immagine di una donna, di un gruppo di amici attorno a un tavolo e di una figura sfocata, che non riesce a identificare.
Costretto a una faticosa indagine nel proprio passato, Fang Yan ci conduce al suo fianco negli angoli più oscuri di una Pechino inedita per interrogare ex amici e conoscenti, mezzi sbandati che vivono ai margini della criminalità e che sembrano sempre scambiarlo per qualcun altro.
E se fosse lui quel qualcun altro? Se l’individuo assassinato fosse ancora vivo?

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I colloqui dei dodici

Traduzione dei colloqui che i primi frati francescani inviati in Messico dopo la Conquista tennero con i grandi sacerdoti aztechi.
Il tentativo dei cattolici di far ripudiare agli aztechi l’ antica religione e la loro tagliente risposta: "Tutti noi proviamo uno stesso dolore: essere stati sconfitti, privati del potere e della reale giurisdizione del regno è più che sufficiente. Ma i nostri dei e quanto spetta loro, no, non dovete toglierceli. Preferiamo morire piuttosto che abbandonare il loro culto e la loro adorazione".

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Il tè dell’oblio

Yang Jiang è una studiosa di letteratura che sta traducendo il "Don Chisciotte" quando scoppia in Cina la Rivoluzione culturale.
La sua professione diviene all'improvviso una colpa: il racconto si snoda attraverso le stazioni di un processo di rieducazione che prevede la rasatura dei capelli, la pulitura delle latrine, le autodenunce in pubblico. Non vi è nulla di tragico, né nella figura della protagonista, né negli eventi narrati.
Ma è proprio questa banalità del male che rende il racconto agghiacciante e, al di là dei contesti particolari, figura memorabile di ogni società totalitaria.

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Editore:Einaudi

Anno:1994

Autore:Yang Jiang

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La Conquista del Messico

Cinque lettere che il Conquistatore del Mesico Hernán Cortés scrive all’Imperatore Carlo V, al fine di farsi riconoscere la validità della sua impresa, la quale andava ben oltre il mandato col quale era partito.
Queste pagine offrono l’immagine di un coraggioso, e abilissimo capitano, che seppe sconfiggere con pochi uomini un potente impero, grazie alle armi, ma soprattutto alla sua astuzia politica.

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Editore:BUR

Anno:2002

Autore:Hernán Cortés

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Pecore nere. Racconti

La prima generazione di figlie di immigrati, nata o cresciuta in Italia, racconta con leggerezza e ironia la propria identità divisa, a cavallo tra il nuovo e la tradizione, una identità obliqua, preziosa, su misura. Quattro voci (G.Kuruvilla,I.Mubiayi,I.Scego;L.Wadia), otto storie. Molte culture. L'incrocio dei mondi e delle esperienze, tra integrazione e diversità, accoglienza e rifiuto. Tra noi e loro.

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Editore:Laterza

Anno:2006

Autore:AA.VV.

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Il labirinto della solitudine

Un ritratto esauriente della società messicana, dai principali avvenimenti storici, alla politica, ai rapporti con i nordamericani, fino a descrivere le tradizioni popolari e il loro rapporto con la morte.
Scritto nel 1950, il libro continua ad essere di fondamentale importanza, non solo per i messicani stessi, ma anche per chi voglia comprendere più a fondo quest’affascinante cultura.

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Slow man

Paul Rayment, un fotografo professionista, mentre fa un giro in bicicletta è investito da un'automobile, e a causa delle disastrose conseguenze dell'incidente perde la gamba destra.
Paul non vuole che i medici gli inseriscano una protesi, e lascia l'ospedale per tornare nel suo appartamento da scapolo ad Adelaide. Da questo momento la sua vita solitaria è destinata a cambiare.

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Io, poeta di Buenos Aires

La vita, le opere, i personaggi di Borges attraverso le sue parole in una raccolta di interviste e colloqui con il grande autore e risalenti a vari periodi della sua creazione artistica. Tratti di particolare intensità riguardano la famiglia, la madre, il suo rapporto con la cecità e quello con la morte. Ma non mancano riflessioni su letteratura e politica e risposte franche sul rapporto, molto discusso e criticato, fra l'autore e la letteratura cilena in occasione della consegna di un premio a Santiago.
Un libro per capire a fondo il poeta e l'uomo Borges.

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La solitudine dell’America Latina. Scritti e interventi

questo volume raccoglie scritti e interviste di García Márquez su temi politici e letterari che hanno sullo sfondo le ferite dell'ingiustizia e dell'oppressione verso i poveri e i senza voce del mondo. Fra questi un posto particolare hanno i popoli dell'America Latina abbandonati alla solitudine.
Il libro contiene un articolo su Hemingway e sul suo incontro con l'autore pubblicato dal "New York Times" e la "Lectio magistralis" pronunciata all'atto di ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1982, dal cui titolo prende il nome questo testo.

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