Nei racconti di Gu Hua cogliamo quell'impasto unico di magia e ironia, moderno e antico, politico e favoloso, che costituisce il maggiore interesse di questo libro, il primo forse in cui si racconta senza peli sulla lingua la Cina d'oggi.
Sorprenderà il lettore, il tono sarcastico, burlesco, arguto, con cui Gu Hua affronta le tempestose vicende della Rivoluzione culturale in una selvaggia regione montuosa infestata da serpenti velenosi, abitata da donne fiere e indipendenti, guaritori che curano con erbe e rimedi tradizionali, moderni dirigenti politici che si fanno prescrivere pozioni rivitalizzanti.
Il tutto narrato in uno stile inedito, un impasto di antichi proverbi, slogan rivoluzionari, lingua parlata e descrizioni poetiche dei meravigliosi paesaggi delle montagne Wujie.
Gu Hua
Gu Hua nasce nel 1942 in un piccolo villaggio di montagna dello Hunan, una provincia interna, ricca di cultura e di tradizioni autoctone, che ha dato i natali a molti scrittori e uomini politici tra cui Mao Zedong.
Il suo romanzo di maggior successo, “Piccola città chiamata Ibisco”, ha superato in Cina le cento edizioni.
Una piccola città di nome Ibisco
Il personaggio centrale, al quale spetta il compito di mostrare gli errori compiuti durante la rivoluzione culturale, è un soldato dell' Elp (Esercito di Liberazione del Popolo): sceso dal Nord con la lunga marcia di Mao, si ferma in un piccolo villaggio fra i monti dell'Hunan.
Durante la rivoluzione culturale, quando il partito sembra aver perduto il senso della dignità umana, il soldato Gu Yanshan è l'unico a non perderla, così come il piccolo ospedale locale dell' Elp rimane un'oasi felice ed efficiente in una società che sta andando a rotoli.
Durante la rivoluzione culturale, quando il partito sembra aver perduto il senso della dignità umana, il soldato Gu Yanshan è l'unico a non perderla, così come il piccolo ospedale locale dell' Elp rimane un'oasi felice ed efficiente in una società che sta andando a rotoli.