Sterminata e pietrosa terra dei Tartari. Anno del Cane 1682, mese di aprile o forse maggio. Ferdinand Verbiest, nativo di Pittem nelle Fiandre Spagnole, missionario della Compagnia di Gesù, direttore dell'Ufficio Imperiale di Astronomia in Pechino, inizia a scrivere.... Sono queste le prime righe di un diario che Verbiest appunta su un quadernuccio sbrindellato, pagine in cui si rincorrono presente e passato in una nube di avvenimenti tragici e di interrogativi dilanianti. Costretto dall'imperatore Kangxi a rientrare a Pechino da solo e lungo un itinerario sconosciuto e pericoloso, il missionario gesuita troverà rifugio in un accampamento - o villaggio che dir si voglia - dove sarà suo malgrado testimone di efferati omicidi.
Isaia Iannaccone
Isaia Iannaccone, nato a Napoli, chimico e sinologo, vive e lavora tra Bruxelles e Parigi, è specialista di storia della scienza e delle tecnica in Cina, e dei rapporti scientifici Europa-Cina tra i secoli XVI e XIX. È autore di trattati accademici, di due guide della Cina per il Touring Club Italiano e di lavori per il teatro e l’opera.
Il sipario di giada
Tra fantasia ed eventi storici effettivamente accaduti, personaggi reali e d'invenzione, Il sipario di giada - secondo romanzo della trilogia di Isaia Iannaccone dedicata ai missionari gesuiti nel Celeste Impero - ricostruisce il caso de La Cecchina in Cina, simbolo estremo del desiderio di dialogo fra civiltà, raffinato, onirico e poetico emblema di umanità, arte e diplomazia, dolente testimone di un tragico evento che si stava allora preparando contro i protagonisti di tale avventura: la soppressione della Compagnia di Gesù.