Can Xue rappresenta il limite estremo cui è giunta la letteratura cinese contemporanea. Nei suoi racconti raccolti in Dialoghi in cielo l’immenso corpo del realismo socialista viene polverizzato, svuotato di senso e ridotto a un mucchio di ceneri. Can Xue parte sempre da un’esperienza quotidiana - l’infanzia, l’amore, i rapporti familiari, la solitudine - e la dilata fino a mostrarcene il tessuto primordiale, inconscio, uno spettacolo indicibile che è forse l’estremo tentativo di ricomporre - attraverso la letteratura - l’immagine disgregata e mutilata del corpo materno.
Dialoghi in cielo
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