In Cina si mangia di tutto e a qualsiasi ora del giorno e della notte.
I cinesi dichiarano candidamente che il cibo è una delle poche gioie della vita, perciò lo prendono con serietà e la prima condizione per imparare come si mangia è di parlarne.
Dopo la lettura di questo libro, accompagnato da storielle e raccontini molto gustosi, l’anatra laccata della cucina imperiale per un’occasione importante, la ricetta dei gamberi ubriachi per una cenetta intima, la zuppa di germogli di bambù per un piatto sano e leggero, non avranno più segreti.
Hirst Bamboo
Hirst Bamboo, di madre cinese e padre italiano, nasce a Shanghai e vive in Cina fino all’età di 14 anni.
Costretta dagli eventi, lascia la sua terra natale e raggiunge l’Italia, da sola, dopo 70 giorni di avventurosa navigazione a bordo di una nave greca.
Dopo aver vissuto molti anni in Italia, si trasferisce a Londra, dove si trova attualmente e dove si occupa di pubbliche relazioni nel campo della moda.
Blu Cina
Shanghai, fine anni Trenta. Due giovani si conoscono e si innamorano. Dal loro amore nasce una bambina, ma la guerra mette fine all'idillio. Lui verrà internato in un campo di concentramento e nel 1945 tornerà in Italia, lei finirà per risposarsi. E la bambina?
Cresciuta da una tata adorata, educata in un collegio di suore, viene mandata in Italia per cercare il padre, che rivedrà un'unica volta, anni dopo.
È sola, e porta con sé i ricordi di una terra lontana, della sua grande famiglia cinese, i nonni e le zie dai nomi improbabili, i rituali diversi, i sapori e gli odori, così dissimili da quelli che ora la circondano. Una storia vera, più appassionante di un romanzo.
Cresciuta da una tata adorata, educata in un collegio di suore, viene mandata in Italia per cercare il padre, che rivedrà un'unica volta, anni dopo.
È sola, e porta con sé i ricordi di una terra lontana, della sua grande famiglia cinese, i nonni e le zie dai nomi improbabili, i rituali diversi, i sapori e gli odori, così dissimili da quelli che ora la circondano. Una storia vera, più appassionante di un romanzo.
Figlie della Cina
Vendute come schiave, prostitute, concubine e nella migliore delle ipotesi come mogli, costrette alla pratica della fasciatura dei piedi per essere più seducenti e acquistare di valore sul mercato, le donne cinesi per secoli sono state considerate esseri inferiori, passivi strumenti del piacere, semplici fattrici di una discendenza possibilmente maschile.
La loro sorte cambiò radicalmente quando il presidente Mao chiese alle donne di sostenere con la loro forza, pari a quella degli uomini, "l’altra metà del cielo".
Fu un’emancipazione forzata, spesso pagata a caro prezzo. Ma, nonostante tutto, ancora oggi nascere donna in Cina può essere una maledizione..
La loro sorte cambiò radicalmente quando il presidente Mao chiese alle donne di sostenere con la loro forza, pari a quella degli uomini, "l’altra metà del cielo".
Fu un’emancipazione forzata, spesso pagata a caro prezzo. Ma, nonostante tutto, ancora oggi nascere donna in Cina può essere una maledizione..