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Racconti fantastici

Pubblicati tra il 1989 e il 1999, un periodo particolarmente vivace per la letteratura cinese appena affrancatasi dai limiti imposti dal realismo socialista, questi racconti sono uniti da un filo comune: la presenza, a volte appena accennata, a volte dominante, di elementi fantastici o soprannaturali all'interno del quotidiano. Fantasmi, spiriti, angeli, mostri, bambini giganti appaiono in modo imprevisto e inspiegabile, interrompendo la linearità logica della narrazione e aprendo una crepa verso un mondo che supera la percezione e si proietta verso il sogno, la fantasia e l'allucinazione.

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L’epoca dei tatuaggi

Cina del sud, metà degli anni ‘70, i ragazzini di via Xiangchunshu cercano disperatamente di emergere dalle difficoltà della vita quotidiana che affrontano nella quasi completa assenza degli adulti. Attraverso le loro storie, intrise di violenza e brutalità, Su Tong trasporta il lettore negli anni terribili della Rivoluzione culturale che, sebbene mai menzionata, rimane la ragione implicita del crollo dei codici morali di un’intera generazione. Cinque splendidi racconti inediti di uno dei più importanti scrittori cinesi contemporanei presentati per la prima volta in una raccolta: L'epoca dei tatuaggi, I fratelli Shu, Banda autonoma, La scena del crimine, Diario di agosto.

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Un’altra vita per le donne & Tre lanterne

In Un'altra vita per le donne le sorelle Jian, entrambe "signorine" sebbene abbastanza in là con gli anni, conducono una vita reclusa e senza sussulti in un appartamento al di sopra del negozio di salse di soia e sottaceti che una volta apparteneva al padre. All'interno del negozio, si alternano le vicende e gli scandali fra tre commesse, "nemiche per la pelle" ma costrette a lavorare insieme. Nel racconto Tre lanterne, chi ha detto che solo i più intelligenti si salvano dalla guerra? Bian Jin, lo scemo del villaggio di Quezhuang, ha in testa solo le sue anatre, e per questo viene dimenticato dai suoi compaesani in fuga dalla guerra. Vagando per il villaggio ormai deserto, Bian Jin incontra Scodellina, una bambina alla perenne ricerca dell'olio necessario ad accendere le tre lanterne sulla barca della sua famiglia.

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Cipria

Ambientato nella Cina degli anni Cinquanta, in una grande metropoli del Sud - dove non è difficile riconoscere la Shanghai del dopo-rivoluzione, divisa tra peccato e castigo - Cipria racconta le diverse reazioni di Qiu Yi e Xiao E, due giovani prostitute arrestate dalle guardie rosse e spedite nei campi di lavoro per la “rieducazione”, al pesante tentativo moralizzatore del Partito.
Qiu Yi, la più forte e determinata delle due donne, riuscirà a fuggire dal campo di rieducazione e dal lavoro in fabbrica, e s’innamorerà di Lao Pu, ma delusa da questi troverà rifugio in un convento e si farà monaca.
Xiao E, la più debole, condurrà alla rovina sé stessa e i suoi amanti.

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Editore:Theoria

Anno:1993

Autore:Su Tong

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La casa dell’oppio

E’ l’affresco della lenta, inesorabile autodistruzione di una famiglia di un villaggio del Sud, del suo crollo fisico e morale, dietro al quale si intravede il crollo di una parte della civiltà cinese nei primi anni del secolo.
Su Tong affonda la lama nel sangue marcio di un ambiente chiuso come una serra attorno a un padre-padrone coltivatore di oppio e alla sua famiglia: una moglie ex prostituta che mette al mondo un figlio nato da una relazione con un servo, un figlio idiota ossessionato dalla fame e dall’omicidio, un fratello malato di sifilide.
Su tutto l’odore forte e inebriante dei papaveri da oppio che danno alla famiglia quella ricchezza contaminata che è all’origine del senso del peccato e di espiazione che pervade l’intero libro.

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Editore:Theoria

Anno:1995

Autore:Su Tong

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I due volti del mondo. Storie di Fengyangshu

Ambientate a Fengyangshu, un luogo immaginario dietro il quale si cela Suzhou, la città del Jiangsu in cui Su Tong è nato, le storie narrate in queste pagine ridestano un "volto del mondo" perduto: quello della Cina rurale, dove la crudele innocenza degli animi era un tempo in perfetta armonia con la durezza e l'incanto del paesaggio.
Fengyangshu è la casa dei "fantasmi familiari rimasti sconosciuti", il "luogo dell'origine" che non esiste più, se non nel desiderio che alimenta la scrittura: la bella Liu'E dal braccio mozzato e il vecchio Dong sono solo due delle straordinarie figure che compaiono in questi racconti intrisi di poesia e di mito.

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Quando ero imperatore

Duanbai è proclamato imperatore della Cina a soli quattordici anni. Eletto, come scoprirà verso la fine del suo regno, grazie a una macchinazione della nonna ai danni del fratello, avverte un profondo senso di inadeguatezza.
La sua debolezza e frustrazione lo portano a indulgere in atteggiamenti ora infantili, ora crudeli, in una politica miope e aspra.
Duanbai descrive la sua vita: dal distacco dall'amato monaco precettore al suo amore per una concubina; i fantasmi che lo perseguitano e, infine, la sua fuga con una compagnia di acrobati che lo porterà, da imperatore che era, a diventare il "Re dei funanboli".

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Mogli e concubine

Siamo nella Cina del Nord, una Cina pre-rivoluzionaria e vagamente feudale. La diciannovenne Songlian, la cui famiglia è caduta in rovina, è costretta ad abbandonare gli studi e ad accettare di diventare la quarta moglie e concubina del ricco Chen Zuoqian.
L’azione si svolge per intero nel castello di Chen, retto da leggi che assomigliano a quelle di un carcere: in una funerea clausura, si consumano le rivalità e gli odi tra le quattro mogli per la conquista del privilegio di ospitare lo sposo durante la notte e guadagnarne i favori e la considerazione.
Solamente la giovane Songlian intuisce il carattere effimero di tale privilegio: e sarà questa intuizione, priva di una vera autoconsapevolezza, a renderla prima estranea e poi folle.

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