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Altri colori. Vita, arte, libri e città

Istanbul è una fonte inesauribile d'ispirazione per Orhan Pamuk, cosmopolita dalle forti radici, come l'ha definito il New York Times.
Attraversando la città, davanti ai suoi occhi scorrono immagini di eventi tragici come il terremoto del 1999, ma anche quadri della vita di ogni giorno, come un angolo di strada che riassume la bellezza del mondo o un gabbiano immobile sotto la pioggia.
Nell'isolamento del suo studio, poi, l'autore riflette sui libri amati, sulla religione, la politica e il ruolo del romanziere, sulla felicità, il risentimento, il ricordo. Questi sono gli altri colori con cui Pamuk dipinge lo stesso soggetto dei suoi romanzi: la vita.

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Il libro nero

In una Istanbul labirintica e malinconica descritta con straordinaria vivezza e precisione, un giovane avvocato, Galip, parte alla ricerca della moglie scomparsa. Prima di lasciarlo, Rüya ha scritto una lettera d'addio, e al di là delle diciannove, vaghe parole contenute nel messaggio, Galip è colpito dal fatto che la moglie abbia usato una biro verde. Una biro come quella che Galip aveva perso in mare quand'era bambino durante una gita in barca con Rüya, e che Celâl, fratellastro di Rüya, aveva inserito in una magistrale puntata della sua rubrica sul "Milliyet" dove immaginava tutti gli oggetti che sarebbero venuti alla luce "il giorno che il Bosforo andrà in secca".

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La casa del silenzio

Fatma, insieme al nano Recep, figlio illegittimo del suo defunto marito, vive ancora nella casa in cui si trasferì con il suo sposo - un medico fallito, attivista politico e alcolista - quando decisero di abbandonare Istanbul agli inizi della rivoluzione del 1908. Nella cadente villa in legno Fatma, altezzosa e bisbetica, trascorre i giorni e le notti assorta nei ricordi, a rodersi in un cupo sentimento.

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La valigia di mio padre

Qual è il senso della letteratura? Come nasce un romanzo? In tre appassionate conferenze tenute nell'arco di un anno, fino al discorso di accettazione del Premio Nobel 2006, Orhan Pamuk disegna un ritratto dello scrittore nel mondo contemporaneo. La letteratura inizia dal gesto di chi si chiude in una stanza, si ripiega in se stesso e tra le proprie ombre costruisce un mondo nuovo con le parole. Proprio quell'isolamento nasconde in realtà un'apertura, la certezza che tutti gli uomini si somiglino e che il mondo sia privo di un centro.

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Il castello bianco

Il ventenne gentiluomo veneziano, appassionato di astronomia e matematica, e l'astrologo turco si assomigliano come fossero fratelli gemelli. Si guardano con sospetto ma per anni vivono a stretto contatto impegnati nelle più svariate ricerche scientifiche: studiano i fuochi d'artificio, progettano orologi e discutono d'astronomia, biologia e ingegneria. Insieme riescono a debellare un'epidemia di peste.

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In una stanza sconosciuta

In questo romanzo un giovane viaggiatore solitario attraversa l'Africa occidentale, la Svizzera, la Grecia e l'India. Senza cognizione precisa di cosa stia cercando e riluttante all'idea di tornare a casa, segue i sentieri dei viaggiatori che incontra sul suo cammino. Trattato da amante, accompagnatore, guardiano, ogni nuovo incontro – con uno straniero enigmatico, un gruppo di indolenti vagabondi, una donna sul baratro – lo porta a confrontarsi sempre più a fondo con la sua identità. Attraversando lande pacifiche e frenetici incroci di confini, ogni nuova direzione è permeata di profondi lutti mentre il protagonista viene sospinto verso una tragica conclusione.

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Estate artica

Estate artica è la storia romanzata di uno dei maggiori scrittori britannici, E.M. Forster, l’autore di capolavori quali Passaggio in India, Maurice, Camera con vista. Forster, omosessuale in un’Inghilterra puritana, tentò per tutta la vita di sfuggire all’opprimente ambiente della provincia inglese e fu un grandissimo viaggiatore.

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Il comandante del fiume

C’è una leggenda in Somalia che si tramanda di generazione in generazione. Poiché il loro paese era privo di corsi d’acqua e non c’era da bere, gli abitanti affidarono a due saggi l’incarico di creare un fiume. I saggi esaudirono la richiesta, ma nel fiume nuotavano anche i coccodrilli, creature crudeli. Qualcuno doveva governarli per consentire l’accesso all’acqua, e il popolo elesse un comandante, che aveva il potere di annientare le bestie se non avessero ubbidito ai suoi ordini.

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Serpenti

Nella provincia argentina di Misiones, ai confini con il Paraguay e il Brasile, tre tardo-adolescenti si ritirano in una estancia a ridosso della foresta per una vacanza che si trasformerà in un grottesco rito di passaggio all’età adulta. Storditi dal caldo asfissiante della selva e da una zuppa psichedelica fatta in casa, i ragazzi affrontano un paesaggio minaccioso, che nasconde serpenti annidati ovunque (uno dei tre è affetto da ofidiofobia e si documenta ossessivamente sulle varie specie).

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L’arte di dimenticare

Jak è uno studioso di cicloni che porta i capelli a spazzola, vestiti comodi e un orecchino di diamante; Mira una perfetta padrona di casa che scrive galatei per mogli di manager e vive in una vecchia casa lilla piena di ricordi. Da un giorno all’altro Mira si ritrova senza punti di riferimento: il marito se n’è andato, i conti non tornano, e tutto, improvvisamente, dipende da lei: i figli, la madre e la nonna arroccate nelle loro abitudini, la casa amatissima e ingombrante. È l’inizio traumatico di una nuova vita, che la obbliga a riconsiderare il proprio ruolo e il proprio passato, a riscoprire in sé risorse e ambizioni sepolte.

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Un uomo migliore

Non si è mai soli a Kaikurussi, piccolo villaggio del Kerala. C’è sempre un vicino che dispensa consigli, che vuole sapere, che ficca il naso nella vita degli altri, pronto a giudicare e a commentare quello che ha scoperto. Una rete di chiacchiere che potrebbero portare anche il migliore degli uomini a comportarsi male. Ma esiste un uomo migliore di altri a Kaikurussi? È forse Mukundan che, pensionato, torna al paese dei genitori e si trova a combattere con i fantasmi del passato e con gli incubi del presente? O magari è Bhasi il pittore, laureato con il massimo dei voti, ma rassegnato a passare il resto della vita appollaiato su una scala di bambù a dipingere pareti, ascoltare le lamentele dei clienti e curare a modo suo chi ne ha bisogno?

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Cuccette per signore

Stazione ferroviaria di Bangalore, India. Akhila, single quarantacinquenne da sempre confinata nel ruolo di figlia, sorella, zia, è a un passo dal realizzare il suo grande sogno: salire su un treno gloriosamente sola, sistemarsi in una delle cuccette riservate alle signore e partire alla volta di una meta lontana, il paesino in riva al mare di Kanyakumary. Con le cinque donne con cui condivide lo scompartimento – Janaki, moglie viziata e madre confusa; Margaret Shanti, insegnante di chimica sposata con un insensibile tiranno; Prabha Devi, la perfetta donna di casa; Sheela, quattordici anni e la capacità di capire ciò che le altre non possono; Marikolanthu, la cui innocenza è stata distrutta da una notte di lussuria, si crea subito una profonda intimità.

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La ferocia del cuore

È il primo di agosto, a Bangalore, quando viene rinvenuto il cadavere di un farmacista. Sembra un caso destinato a essere archiviato in fretta, ma la settimana successiva il ritrovamento di un’altra vittima segna l’inizio di una serie di misteriosi omicidi, all’apparenza non legati tra loro. Solo l’ispettore Borei Gowda, uomo dall’indole ribelle e dal fiuto eccezionale, riesce a cogliere uno schema dietro i delitti, dove nessuno vede niente.   

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Il satiro della sotterranea

All'incrocio tra la cultura del Kerala, scandita da regole millenarie, e la filosofia americana in cui si rincorre il successo a ogni costo, Anita Nair colloca la straordinaria galleria di personaggi che animano questo libro. Ecco allora Basil, un artista di mezza età che, ossessionato dall'ombelico, vaga nella metropolitana di New York alla ricerca di quello ideale; oppure Norah, che vive in una casa di riposo e palpita per il giovane fotografo che di tanto in tanto va a farle compagnia; o ancora Sarah che, invitata a una cena per il Giorno del Ringraziamento, si rende così ridicola da non poter sopportare la vergogna.

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Padrona e amante

In una stazione climatica, un incantevole resort lungo le Sponde del fiume Nila, l'anziano e famoso danzatore Koman racconta a Christopher Stewart, che sta scrivendo un saggio su lui, la sua storia, come abbia dedicato l'intera vita alla danza, sua vera signora e padrona. In quella atmosfera incantata il destino ha però approntato un evento imprevisto e tra Chris e Radha, la giovane nipote di Koman, nasce improvvisa e inesorabile la passione.

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Il silenzio e il tumulto

Il silenzio e il tumulto è un romanzo sulla vita sotto e durante la dittatura: è l’affresco vivido di un popolo dominato dalla paura. Una storia urgente da raccontare, sensuale, capace di far sorridere anche in un periodo dominato dalla violenza.Pubblicato per la prima volta in Libano nel 2004, censurato in Siria, tradotto in tedesco, francese e inglese, ha ricevuto il Premio Pen Writing in translation nel 2013. Un atto di coraggio di un brillante scrittore siriano.

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Parole di frontiera. Autori latinoamericani in Italia

Parole di frontiera è una raccolta di racconti e poesie di autori latinoamericani che vivono in Italia e scrivono in italiano. I loro testi rappresentano l’affermazione di uno spazio letterario che nasce dall’incrocio di più ambiti culturali. Sono scrittori che associano elementi nuovi alla tradizione latinoamericana: una lingua, l’italiano e un contesto, quello dell’Italia che cambia.

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La zingarata della verginella di Via Ormea

Divertentissimo romanzo che ha per protagonista ancora una volta il giornalista di cronaca nera Enzo Laganà. Questa volta si prepara a partire per una vacanza con Tania, la fidanzata finlandese. Ma c’è un’emergenza: una quindicenne di San Salvario dice di essere stata violentata da due rom. La rappresaglia non si fa attendere. Un campo  rom vicino al parco Valentino viene dato alle fiamme. Un bambino e una donna soprannominata Drabarimos rimangono feriti.

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Sotto il cielo di Lampedusa – Annegati da respingimento

L’antologia raccoglie 85 poesie scritte da ben 69 poeti, italiani e stranieri, donne e uomini, tutti accomunati dalla necessità di esprimere attraverso la poesia una ribellione contro lo stato di cose, gli squilibri nazionali e internazionali, il deficit del senso di umanità, il razzismo e l’ipocrisia che caratterizza le istituzioni e i media, come pure ampie fasce della popolazione, tutti fattori che hanno contribuito alla tragedia del 3 ottobre a un chilometro dalla costa di Lampedusa.

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A volte velo e a volte specchio. Liriche persiane (secc. IX-XIX)

Il volume raccoglie una serie di liriche dei più rappresentativi poeti persiani lungo un arco di tempo millenario (dal IX al XIX sec.). Curato da Carla De Bellis, italianista de La Sapienza, e da Iman Mansub Basiri, docente dell’Università di Teheran, il testo si avvale della felice collaborazione di due culture, la persiana e l'italiana, vicine soprattutto nella ricchezza dell'arte poetica e nella speculazione filosofica sulla bellezza e sul linguaggio. La complessa traduzione letterale di Iman Mansub Basiri, attenta ai contenuti filosofici dell'antica poesia e alla sua espressione polisensa, è stata adeguata a una maggiore fruibilità per il lettore italiano attraverso la riscrittura di Carla De Bellis, che ha ritrovato il tessuto di suoni ritmi figure proprio della poesia italiana, curando tuttavia l'aderenza semantica ai testi originari. Alcune delle poesie sono state tradotte per la prima volta in una lingua occidentale e l'Antologia presenta i testi poetici in lingua persiana accanto alla traduzione, così da essere seguita anche da un lettore iraniano. Il titolo dell'opera, A volte velo e a volte specchio, richiama un verso del poeta persiano Bidel Delhavī (secc. XVII-XVIII).

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