di Ashai Lombardo Arop
Sono alla mia quarta rinascita, e non è male in una stessa vita.
Qualche tempo fa, dopo un'audizione andata a buon fine, mi sono sentita dire che ero grandiosa, decisamente quello che cercavano, tranne che per un dettaglio: il mio italiano era troppo perfetto.
Ecco un altro punto di svolta.
Quindici anni fa arrancavo a fatica contro il vento di una società, che mi accettava con un ghigno maldestro, solo dopo aver sentito il mio italiano perfetto. “Come sei brava”, mi dicevano “e come hai fatto ad imparare così bene la nostra lingua?” All'epoca ero adolescente, con la schiettezza cruda e nuda tipica di un'adolescente, dunque, non mi veniva da rispondere: “La vostra lingua è anche la mia signora... signore”, no, io semplicemente gli davo fuoco con lo sguardo e per me, rimanevano cenere appiccicata come colla ai miei vestiti.
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