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I sessanta nomi dell’amore

Questo libro è un gesto d'amore (anche per la nostra lingua) di un autore algerino che conosce bene il nostro paese.
Molte le declinazioni di questa, forse abusata, parola: amore per gli incontri, per la vita, per il mondo, i linguaggi e le culture che lo interpretano.
Amore per la condivisione, lo scambio, il nuovo, il punto di vista spiazzante...

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Sogni infranti

Francis è un giovane nigeriano di bell’aspetto, una cultura elevata, una dolce e inseparabile fidanzata, servizio militare assolto, tanti sogni nel cassetto e nessuna concreta prospettiva di lavoro in patria.
Come molti suoi coetanei, poco più che ventenni, decide di aprire il cassetto, tirare fuori i suoi sogni, infilarli in una valigia e partire per l’Europa, destinazione Italia.
Arrivato nel Bel Paese è accolto da un vecchio amico di studi che si fa mantenere da un’ex prostituta. È solo la prima di una serie interminabile e crudele di cocenti delusioni. Le prospettive sono desolanti, il confine tra le ambizioni alte e i sogni infranti è presto varcato.

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Torture

Yu Hua apre la sua lente di scrittore-entomologo sulle lacerazioni del tessuto sociale della Cina d'oggi. E vi scopre una materia infetta, corrotta, che racconta con l'imperturbabile e raggelata umiltà di un antico cronachista.
Una lotta fratricida che disintegra una famiglia tra orribili patimenti; la lucida mania omicida di un insegnante che per le strade di Pechino mette in pratica i suoi anni di studio sulle tecniche della pena di morte nella Cina dei mandarini; l'esperto in punizioni che descrive alla sua vittima la "sublime meraviglia" del morire tagliati in due: sono alcune delle storie di questo libro violentissimo fino all'orrore, ma anche pacato e sognante.
Attraverso una galleria di figure esemplari e al tempo stesso ferocemente corporee, emerge in questo libro la singolarità di un paese sospeso tra un passato ormai remoto e un futuro senza più fedi.

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Vivere!

Sono trascorsi ormai dieci anni da quando il narratore si è recato nelle campagne a raccogliere ballate popolari e ha avuto modo di conoscere diverse persone, fra cui un anziano contadino che arava la terra con il suo bufalo. Si chiamava Fugui ed era ben disposto ad aprire il suo cuore, a raccontare la propria storia e a spiegare come mai il bufalo aveva tanti nomi. Figlio di un ricco proprietario terriero, era considerato la pecora nera della famiglia Xu perchè in una notte giocando d'azzardo aveva perduto tutto il patrimonio familiare.

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L’eco della pioggia

Il giovane Sun Guanglin riannoda i fili della propria esistenza, lasciando che i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza riportino alla luce le storie tragiche e spassose dei suoi familiari, amici e compaesani.
In un ritmo lento e cadenzato, assistiamo alle sue prime esperienze: la scoperta della sessualità, l’amicizia, la solitudine e l’abbandono da parte degli adulti.
La tenace malinconia della memoria si anima inoltre continuamente di briose e ironiche fiammate, nello stile a volte grottesco a volte infantilmente scherzoso che caratterizza l’epica contadina di Yu Hua.

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Editore:Donzelli

Anno:1998

Autore:Yu Hua

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Cronache di un venditore di sangue

Xu Sanguan trasporta i bachi tutto il giorno in un grande setificio. Ha una moglie molto bella e molto capricciosa e tre figli di cui va orgoglioso: Felice Uno, Felice Due, Felice tre.
La schietta umanità di Xu, la sua arte di arrangiarsi, il suo saggio non voler capire le cose che succedono gli permettono di attraversare giorno dopo giorno la miseria e la fame, le epurazioni e i fanatismi ideologici senza mai perdersi e senza mai perdere la propria autenticità.
L’estrema risorsa di vendere il proprio sangue nei momenti difficili e più importanti (una pratica ancora oggi realmente diffusa in Cina) è una specie di talismano: il sangue è un dono degli avi, e per questo non va sprecato. Ma ciò non gli impedisce di far convivere con fantasia e buon senso le ragioni della morale con quelle della necessità.

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Le cose del mondo sono fumo

Una raccolta di racconti avvolti in un’atmosfera trasognata e magica, che riprende e rovescia la narrazione dell’antica tradizione cinese.
Nel microcosmo di un cortile, personaggi indicati con dei numeri intrecciano le loro vite in quella che si presenta come una paradigmatica normalità, ma genera invece una catena di morti bizzarre, quasi rituali, alle quali non sopravviverà nessuno.
Per far questo, Yu Hua scompone e reinterpreta il racconto della tradizione cinese - le storie d'amore fra aspiranti funzionari e nobildonne, i romanzi di cappa e spada, gli affreschi sociali - trasportando il lettore verso un nuovo tipo di percezione e di esperienza estetica.

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Zuppa d’erba

Zhang Xianliang era un poeta di ventiquattro anni. Da due anni si trovava in un campo di rieducazione attraverso il lavoro nella Cina nord-occidentale solo per il fatto di essere un letterato, un intellettuale.
La carestia stava mietendo milioni di vittime in tutto il Paese, ma Zhang trovò la forza di scrivere un diario: “Usai la penna per sopravvivere”. Quelle scarne annotazioni, accuratamente autocensurate, hanno aiutato il loro autore a sopravvivere.
Il giovane Zhang viene gettato fra delinquenti comuni in un inferno senza sbarre, dove gli strumenti di tortura si chiamano fame, autocritica e delazione.
Nessuno pensava più ai propri familiari, nessuno cercava più amicizia e solidarietà nella disgrazia: l’unica cosa che importava era che le spartizioni della zuppa fossero eque, che nessuno, che nessuno ottenesse un filo d’erba più degli altri.

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Metà dell’uomo è donna

Il protagonista, Zhang Yonglin, passa circa venti anni in un campo di lavoro. Mentre sta lavorando in una comune rurale, vede una bellissima donna, Huang Xiangjiu, che si sta bagnando nuda nel fiume.
Egli la ritrova otto anni dopo e i due si sposano. Ma il loro matrimonio si rivela un disastro: Zhang soffre di impotenza e la moglie, spazientita, si trova un amante…

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Shanghai Baby

Da Shanghai, città multiculturale simbolo della Cina che cambia, arriva questo libro che si è affermato come un caso letterario clamoroso. Ha entusiasmato migliaia di giovani cinesi che vi si sono riconosciuti e lo hanno letto in massa, scaricandolo da Internet quando le autorità di Pechino lo hanno messo al bando per il suo contenuto scabroso.
Shanghai Baby racconta di Coco, venticinquenne ambiziosa e inquieta, ex giornalista e scrittrice, cameriera in un bar di Shanghai. Coco ama Tiantian, un ragazzo alto e bello, ma impotente e dedito all’eroina. Al tempo stesso ha un sogno: scrivere il romanzo che dovrebbe renderla celebre.
Un giorno conosce Mark, un uomo d’affari tedesco, sposato. E non esita a intrecciare con lui una rovente storia di sesso e a tradire Tiantian pur continuando ad amarlo perdutamente, con intensità disperata.

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Editore:BUR

Anno:2002

Autore:Zhou Weihui

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Sposerò Buddha

Coco, affascinante e irrequieta scrittrice cinese, arriva a New York alla vigilia dell'attentato alle Torri Gemelle.
Incontra Muju, film-maker giapponese cui un quarto di sangue italiano ha regalato occhi bellissimi. Tra i due scatta all'istante un'intensa reazione chimica, finché, complici un piumino caldissimo e un umidificatore, non scoprono di essersi innamorati. Insieme sperimentano le gioie del sesso tantrico e della fusione spirituale, cullati dalla avvolgente energia di lui.
Eppure questo non basta a placare l'ansia di vita di Coco: una sera, in un locale alla moda, conosce Nick, bello, brillante e spregiudicato, deciso a sedurla e a trascinarla in esperienze sempre più folli ed estreme.

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Il ritorno

Questo romanzo è il seguito de Il Segreto di Barhume (Fara, 1997) e racconta in modo simbolico e visionario il confronto-scontro fra culture, la perdita di identità, le ingiustizie che condannano alla morte, alla schiavitù, allo sfruttamento la gran parte dell’umanità, il pericolo di uno scientismo e di una tecnologia che sfuggono ad ogni ragionevole controllo etico.

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Il paese dove non si muore mai

La ragazzina che dice "io" in questo libro ha sette anni, poi tredici, poi ventidue. Attraversa l'infanzia e l'adolescenza in un paese duro come l'Albania di Enver Hoxha, misurandosi con le questioni piccole e immense che attraversano la testa dei bambini e con il silenzio di una società che non ammette domande.
Dall'infinità dell'universo al frastuono spaventoso delle esercitazioni militari, dal piacere proibito dei libri letti di nascosto al terrore della "puttaneria" che sembra essere la natura stessa delle donne in una società chiusa e maschilista, non c'è pagina di questo libro che non tocchi con levità e ironia un nodo profondo, un dolore segreto, un divieto inaccettabile.

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I grandi occhi del mare

Mezzo secolo di storia dell’Occidente visto attraverso la televisione con gli occhi di un gruppo di ragazzi di Valona. Costretti dalla dittatura a un lungo isolamento fisico e morale, Mao, Stalin, Lenin Gramshi, Partizan (i loro nomi) si attaccano ogni giorno al piccolo schermo.
È così che conoscono Adriano, Gianni, Corrado, La Tigre di Cremona, Pippo, Lucio, Eros e altri miti, i nomi dei quali danno il titolo a ogni capitolo, ma anche le Brigate Rosse, il commissario Calabresi, i Beatles, la Juventus, il Vietnam, Kissinger, Coppi, la Thatcher, Aldo Moro, Ustica, la P2, Paolo Rossi, Chernobyl, il muro di Berlino e tanti altri personaggi ed eventi che hanno fatto la storia del secolo scorso.

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Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano


Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano raccoglie in maniera sistematica e aggiornata, con tutti gli approfondimenti critici, la produzione poetica italofona di molti tra gli autori migliori: venti voci da diversi paesi del mondo per suggerirci nella nostra lingua l'avanguardia della nostra poesia.

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Allunaggio di un immigrato innamorato

Al giovane rumeno Mihai, emigrato dal paese del conte Dracula e del regime di Ceausescu, non poteva capitare niente di più arduo che vivere a Milano e innamorarsi della bella Daisy, una giovane leghista militante, figlia devota di una ricca famiglia brianzola.
La love story finisce male. Deluso dalla comica e disperata esperienza sentimentale, nella quale ha investito gran parte dei propri sogni, Mihai, le risponde con un racconto in forma di diario.

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Porta Palazzo mon amour

Mohammed Lamsuni sa sfidare ed è capace di trasferire il suo coraggio ai suoi personaggi per far loro testimoniare l’indifferenza e l’ingiustizia.
Lui urla la sua ribellione contro il sistema, contro la società, contro gli ipocriti e contro gli sfruttatori con il coraggio del testimone e per dare voce a chi non ce l’ha.
Porta Palazzo per lui diventa l’ombelico del mondo. Non si tratta del mercato, quanto della Babele che racchiude in sé sguardi e voci che si mischiano tra di loro per formare un quadro dipinto con i colori del tempo e della memoria.

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Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

In questo romanzo si fondono la satira di costume e il romanzo giallo imperniato su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (Il Pasticciaccio sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare).
La piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell’analisi antropologica, il brio e l’apparente leggerezza del racconto.
A partire dall’omicidio di un losco personaggio soprannominato “il Gladiatore”, si snoda un’indagine che ci consente di penetrare nell’universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio.

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La luna che mi seguiva

Una bambina, il nonno sciamano, un villaggio africano fuori dal tempo. Un fiabesco libro-rivelazione su un mondo forse perduto per sempre, che porta per la prima volta al nostro cuore di occidentali l'eco delle leggende degli antichi cantastorie erranti da una tribú all'altra.
Un romanzo di incanti e terrori dove la magia funziona sul serio, e piante e animali e uomini sono sacri.
L'autrice adulta fa rivivere in forma di romanzo le esperienze e il punto di vista di una bambina immersa totalmente nel mondo africano mandingo, animista e magico. Una bambina che si trova suo malgrado a sovvertire le tradizioni.

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