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Nel segno del Dragone

Prendendo spunto dal viaggio di Marco Polo, Nel segno del Dragone racconta l’Asia, la Cina ed in particolare la città di Hangzhou, grazie ad una reale esperienza di vita vissuta. Una storia che nasce dalla visione del mondo artistico, pittorico, di cento pittori italiani che hanno partecipato al progetto “Seguendo il cammino di Marco Polo” e che hanno conosciuto da vicino, vissuto e dipinto la città asiatica.  Nei suoi quattordici capitoli alternati da schizzi realizzati dai pittori del progetto “Seguendo il cammino di Marco Polo”, organizzato da Hangzhou Cultural Brand Promotion Organization e Assoartisti/Confesercenti, Paolo Lunghi narra momenti di vita vissuta in prima persona in una Cina antica, ma allo stesso tempo moderna.


Edito da Ibiskos Ulivieri, con la prefazione del Vice Presidente del Senato della Repubblica Italiana Sen. Vannino Chiti, l’importante intervento del Grande Maestro Zhu Renmin Direttore della Facoltà di Arte Zhejiang University, le note di Marco Liorni, del Sindaco Luciana Cappelli e del Presidente Nazionale Assoartisti/Confesercenti Gabriele Altobelli, oltre all’introduzione del Cav. Filippo Torrigiani.

Il racconto di un viaggio nella storia e nella memoria, teso al futuro, che mette in luce temi legati alla cultura e all’arte, passando dalla storia di vita personale di molti artisti moderni, compresi alcuni dei cento pittori. Un’attenta analisi di come l’arte può essere uno strumento non solo fine a se stesso, ma motivo di sviluppo sociale, commerciale e d’integrazione tra i popoli. Analizza anche la repentina crescita della nazione asiatica attraverso l’arte e la cultura e attraverso la creazione di simboli architettonici e sociali. Affronta e spiega in termini semplici i simboli e le eccellenze della città, in un linguaggio comprensibile, dal lago dell’ovest alle piantagioni di tè, dalle infrastrutture alla città nuova, dal tempio di Buddha ai nuovi simboli del consumismo: la città vecchia con il West Lake, con le sue isole cariche di energia e di storia, i ponti, le pagode, la moltitudine di barche che solcano le acque, i significati simbolici che esprimono. “Anche vi dico che verso mezzodì hae uno lago che gira bene trenta miglia, e tutto dintorno ha belli palagi e case fatte maravigliosamente, che sono di buoni uomeni gentili, e havevi monisteri e badie d’idoli in grande quantità, nel mezzo di questo lago hae isole: su ‘n ciascuna hae un molto bel palagio e ricco, si ben fatto che bene pare palagio d’imperatore. E chi vuole fare nozze o conviti, si ‘l fa in questi palagi, e quivi è sempre fornito di vassellamenti e di scodelle e di taglieri e d’altri forni menti. Oltre di questo, si trovano in detto lago legni ovvero barche in gran numero, grandi e piccole, per andar a sollazzo” - come scrisse o fece scrivere Marco Polo.

La storia si sviluppa partendo proprio dalla realtà italiana e toscana, in particolare Empoli, città dell’autore e dal rapporto con le comunità di immigrati cinesi, passando dalle attività commerciali e soprattutto dai ristoranti, cinesi ovviamente, attraverso le reali esperienze dell’autore stesso.
L’attesa e il viaggio che inizia dai cieli di Roma fino a raggiungere quelli di Hong Kong, sorvolando Sarajevo, la Serbia, Belgrado, l’Iran, Kabul, l’Afganistan, il Pakistan, l’India, il Bangladesh, etc … nomi altisonanti e pieni di storia, per poi arrivare alla moderna Hangzhou, l’antica Quisai dove troneggia la statua del mercante veneziano.

Il vecchio Longijing che produce il tè, tesoro delle due montagne, nelle sue qualità: il Lion, il Dragon, il Cloud, il Tiger e il Plum, i prodotti di una lunga tradizione tramandata di generazione in generazione e che fin dalla prima infanzia entra direttamente nel DNA, da padre a figlio e avanti nei secoli dei secoli.
Il cibo per quello che è e per quello che rappresenta: Il DongPo Rou (pancetta cotta in salsa di soia), il Longjing Xiareng (gamberetti con tè verde), il Songsao Yugeng (zuppa di pesce e formaggio di soia), ma anche il Jiao Hua Ji.
La Pagoda di Leifeng, il laghetto delle tartarughe e il Tempio Jingci, ma soprattutto il futuro di una città, che pur rimanendo con i piedi ben ancorati a terra, ha avuto un’espansione impressionante, in termini economici e di mercato, investendo in infrastrutture cifre per noi europei nemmeno pensabili, creando strade, palazzi, impianti sportivi e imponenti luoghi di cultura ad una velocità neppure descrivibile.
Una modernità sapientemente coniugata con la storia millenaria che lascia a dir poco sconcertati e che esprime la forza della macchina da guerra del Made in China, da un punto di vista sociale, culturale e commerciale.

 

Informazioni aggiuntive

Editore:Ibiskos Ulivieri

Anno:2013

Autore:Paolo Lunghi

Pubblicato il