Rosarita


Nata nel 1937 a Mussoorie (Delhi) da madre tedesca e padre bengalese, Anita Desai è cresciuta e ha studiato a Delhi.
Ha cominciato a scrivere in inglese all’età di sette anni e pubblicato il suo primo racconto a nove.
Vive tra l’India e gli Stati Uniti dove insegna al Mit.
La natura ambigua dell'amore divino e dell'amore umano sono al centro di questo romanzo, che Anita Desai ha cominciato a scrivere nel 1992, durante un lungo soggiorno in Italia. I protagonisti sono due giovani europei: Matteo che, come molti altri della sua generazione, negli anni Settanta va in cerca di illuminazione spirituale negli ashram dell'India, e Sophie, una giovane donna tedesca che pur non condividendo il suo bisogno di ascetismo e preghiera decide di seguirlo per amore. Desai osserva con occhio insieme compassionevole e ironico le loro peregrinazioni esistenziali fino all'incontro con la Madre personaggio centrale del romanzo, esplicitamente ispirato a Mirra Alfassa, che nel 1926 fondò lo Sri Aurobindo Ashram di Auroville.
Tre novelle, un trittico, o meglio un retablo a tre ante sulle quali Anita Desai dipinge tre personaggi silenziosi, tre figure marginali alle prese con valori e disvalori dell'India contemporanea. Ambientate in luoghi dove si stende l'ombra lunga della storia, le tre novelle descrivono spazi fisici e mentali sui quali tuttora incombe il passato. Ne sono protagoniste figure indolenzite, un anziano custode, una traduttrice frustrata e un artista segreto, ognuno a suo modo maestro della cancellazione di sé. E che tuttavia proprio cancellandosi impongono la propria presenza, una sorta di corporeità dell'ombra.
"Polvere di Diamante" è composto da nove storie, dislocate in luoghi diversi, India, Cornovaglia, Messico. Briciole di vita che segnano l'impalpabile confine tra vita esterna e vita inferiore, dettagli che acquistano un imprevisto rilievo, ora bizzarro ora tragico, ora di quieta accettazione del mistero dell'esistenza.