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Il paese dell’alcol

L'ispettore Ding Gou'er è sulle tracce di un orrendo traffico che consente ad alcuni selezionati ristoranti di offrire ai propri clienti un cibo prelibatissimo: la carne di neonato. Inviato a Jiuguo per verificare la fondatezza delle anonime accuse ricevute in Procura, Ding è costretto a continue libagioni nei banchetti ufficiali a cui è invitato dalle autorità locali, e, obnubilato dai fumi dell'alcol, non riesce mai a capire se quanto gli viene imbandito è veramente carne umana o una presentazione ad effetto frutto della manipolazione di altri ingredienti: le braccine che gli vengono offerte come leccornia si rivelano gambi di fiori di loto abilmente modellati dal coltello del cuoco.

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Le canzoni dell’aglio

Costretti a coltivare aglio da una stolta pianificazione agricola, ridotti alla fame dalla corruzione dei funzionari di Partito, i contadini di Tiantang (Paradiso, in cinese) si ribellano, prendono d'assalto la sede del distretto, irrompono negli uffici, lanciano dalla finestra i vasi di fiori e l'acquario che abbelliscono l'arredamento del capo, danno fuoco ai documenti, alle tende, ai mobili.

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La stranezza che ho nella testa

Un ragazzo ama una ragazza. Tutte le storie, anche quelle piú complicate, nascono da questa semplice, universale premessa. Mevlut l’ha incontrata una sola volta: i loro sguardi si sono incrociati di sfuggita al matrimonio di un parente a Istanbul. Eppure è bastato quell’attimo di perfezione e felicità a farlo innamorare. Süleyman, il cugino, gli ha detto che delle tre figlie di Abdurrahman, quella che ha visto Mevlut, quella di cui si è innamorato, è senz’altro Rayiha.

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Ancóra

Daha, ancóra: è l’unica parola turca che conoscono i migranti clandestini. Ancóra acqua, ancóra pane, ancóra speranza.
Viaggiano nel cassone di un camion per monti e deserti, verso la costa turca dell’Egeo. Lì entra in gioco Ahad.
Carica i migranti sul furgone, attraversa il bosco e li nasconde sottoterra, nella cisterna del suo giardino.
Attendono lì, per settimane, sognando la Grecia.

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Due anni, otto mesi & ventotto notti

Esiste un tempo mitico che comprende il passato antichissimo e il futuro quasi prossimo, che investe tutti gli spazi, mette in comunicazione il cielo e la terra, il regno dei vivi e quello dei morti, gli umani e le divinità. È il tempo della tradizione millenaria dei raccontatori di storie. Due anni, otto mesi e ventotto notti.

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Padiglioni lontani

Siamo nell’India britannica, nel pieno della rivolta dei Sepoy del 1857. Ash è solo un bambino quando perde entrambi i genitori, lei indiana e lui inglese. Sarà la sua balia hindu a salvarlo. Per un caso fortunoso il piccolo Ash salva la vita al giovanissimo Marajà ed entra al suo servizio, fra intrighi di palazzo e peripezie di ogni genere. Fino a quando, ad appena dodici anni, sarà costretto a fuggire per sottrarsi a una fine orrenda.

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Una sera qualsiasi a Beirut

Una volta l’Oriente aveva un’accezione diversa da quella odierna. Era uno spazio dai confini vaghi e sfumati, che racchiudeva mondi lontanissimi tra di loro. Parlando di “Oriente” si alludeva soprattutto a un universo esotico, sensuale, misterioso, dove una raffinata arte del vivere conviveva con una saggezza millenaria ma anche con l’intrigo e la violenza. Tutti luoghi comuni di cui oggi l’atroce attualità politica ha fatto giustizia? Oppure qualcosa di vero c’è stato e sopravvive di questa antica immagine dell’Oriente che avevamo noi occidentali?

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Nuove storie dal Vicolo della Polvere Rossa

Bentornati in Vicolo della Polvere Rossa. Nel cuore pulsante e antico di Shanghai, l'ormai veneranda tradizione della conversazione serale prosegue ininterrotta: quale occasione migliore, dopo una giornata di duro lavoro, per ritrovarsi e tenersi aggiornati sulle nuove vicende politiche, ma soprattutto sulle storie personali degli abitanti del quartiere? Perché tutto può accadere, in Vicolo della Polvere Rossa.

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La lingua di Ana. Chi sei, quando perdi radici e parole?

Ana, la protagonista di questa vicenda, è un'adolescente moldova catapultata in Italia che improvvisamente si rende conto di non sapersi esprimere totalmente né in italiano né in moldavo. "C'è un detto secondo cui un uomo che parla due lingue vale due uomini. E quello che parla metà di una e metà di un'altra, vale un uomo? O ne vale mezzo?", si chiede Ana, un'adolescente moldova catapultata in Italia, nel momento in cui si rende conto di non sapersi esprimere totalmente né in italiano né in moldavo.

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Capo di Buona speranza

Il motore che funziona a pipì, brevettato da quattro adolescenti nigeriane; la città di Ifrane (Marocco), secondo centro urbano più pulito al mondo; Vuya, il tablet made in Sudafrica che si ricarica con la luce del sole; il pepe bianco di Penja, la spezia camerunese più pregiata della terra; il primo corso per donne imam lanciato in Mauritania, antidoto all’estremismo religioso; Natnael Berhane, ciclista eritreo in fuga dalla dittatura e nuova stella del ciclismo afro…

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Diluvio di fuoco

È il 1840 a Canton e l’opera del commissario Lin, inviato dall’Imperatore a porre fine al contrabbando dell’oppio per salvare le terre del Celeste Impero, ha già mutato il volto della città. Dell’antica Fanqui-town, l’enclave straniera, è rimasto poco o nulla. La factory britannica, un tempo l’edificio più affaccendato e grandioso dell’enclave, è chiusa e sbarrata, le verande deserte, le lancette dell’orologio del campanile ferme. I mercanti inglesi sono stati espulsi; non prima, però, d’aver consegnato l’intero carico celato nelle stive delle loro navi. Le confische imperiali cinesi, tuttavia, non passano affatto sotto silenzio a Londra.

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Multiculturalismo. Una piccola introduzione

Il sogno di una convivenza pacifica di culture ed etnie diverse ha animato per lungo tempo il dibattito politico occidentale, spingendo in molti casi i governi a perseguire iniziative e programmi politici concreti in tal senso. A metà degli anni '90, il progetto di una società multiculturale sembrava aver trovato consenso unanime in Occidente. Oggi, tuttavia, tale progetto sembra essersi duramente scontrato con una realtà di crescenti tensioni a sfondo etnico e culturale - tensioni che, secondo alcuni critici, sarebbero causate proprio dal multiculturalismo.

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Il cartello del pacifico

A Edgard "Zurdo" Mendieta questa volta tocca un caso che sembra di facile soluzione: l'omicidio di una ballerina di lap dance. Appena giunto sul luogo del delitto scopre però che il corpo che giace tra le erbacce è quello della bellissima ragazza brasiliana Mayra Cabral de Melo, che Mendieta aveva conosciuto tempo addietro a Mazatlán. Poco dopo anche Yolanda Estrada, coinquilina di Mayra, viene ritrovata senza vita.

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Proiettili d’argento

Abbandonato dall'unica donna che ha mai amato e in cura da uno psicanalista per superare un trauma della sua infanzia, al detective Edgar "Zurdo" Mendieta viene affidato un caso che sembra un vero rompicapo.
Bruno Canizales, avvocato di successo e figlio di un importante politico, è ritrovato morto con la testa perforata da una pallottola d'argento.

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In cerca di Transwonderland

Da bambina le vacanze in Nigeria erano l’incubo di Noo: estati fatte di caldo e zanzare, senza elettricità né acqua corrente. Per lei e i suoi fratelli, abituati alla frescura del Surrey – un paradiso traboccante di Twix, cartoni animati e alberi rigogliosi –, il villaggio d’origine era una sorta di «gulag tropicale». Poi nel 1995 suo padre, l’attivista Ken Saro-Wiwa, viene assassinato e tutto finisce. Niente più vacanze, niente più estati torride, un esilio volontario che dura molti anni, finché Noo decide di tornare per scrivere una guida sui generis.

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Congo Inc.

Troppo alto per i pigmei ma troppo basso per tutti gli altri, il giovane Isookanga non si rassegna a vivere nel suo villaggio sperduto nella foresta equatoriale e a piegarsi alle tradizioni come vorrebbe il vecchio zio Lomama. Affascinato da internet e dalle infinite opportunità offerte dalla globalizzazione, decide di tentare la fortuna a Kinshasa, dove si unisce agli shégué – i ragazzi di strada – e diventa socio di un cinese che commercia in sacchetti di acqua potabile.

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Matematica congolese

Célio Matemona, per gli amici Célio Matematik, si serve di derivate, equazioni e teoremi per interpretare il mondo. Tra gli orfani e i diseredati di Kinshasa, però, le sue doti vanno sprecate fino a quando non viene assunto da un oscuro uffcio che lavora per la presidenza e si occupa di manipolare le informazioni.

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Fiori artificiali

Dopo un capodanno desolante e una vita trascorsa in giro per il mondo a cancellare le proprie orme, nel vano tentativo di dimenticare di non avere un luogo al quale fare ritorno, Dório Finetto decide di scrivere la propria autobiografia, ma ben presto si rende conto che la sua vita non è stata altro che un attento esercizio d'ascolto.

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Di me ormai neanche ti ricordi

Sotto il letto, una piccola e dimenticata scatola di legno: all'interno, il ritratto di un figlio, cinquanta lettere e tutto il dolore di una madre. Di me ormai neanche ti ricordi racconta gli amori, le lotte e la fatica di un giovane emigrato a San Paolo mentre, sullo sfondo, affiora il Brasile degli anni Settanta, la dittatura militare, le vittorie della nazionale di calcio, le proteste operaie e soprattutto la miseria e la solitudine di chi è dovuto andare via e presto scopre che i poveri non fanno mai ritorno a casa.

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Sono stato a Lisbona e ho pensato a te

Sérgio ha un figlio e un'ex-moglie, qualche amico, un motorino e il vizio di fumare. Una volta aveva anche un lavoro, ma poi lo ha perso. In realtà, non ha più neanche un motivo per rimanere a Cataguases, la sperduta cittadina brasiliana dove è nato. Tanto vale, allora, partire e andarsene in Portogallo, a fare fortuna.

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