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La letteratura nazista in America

Di tutti i libri di Bolaño, La letteratura nazista in America è certo il più intensamente, smodatamente, spudoratamente borgesiano – e anche wilcockiano, se si pensa alla Sinagoga degli iconoclasti. E insieme rappresenta, se così si può dire, la quintessenza della «bolañità». In apparenza, l'oggetto è sobrio e rassicurante: un panorama degli scrittori filonazisti, di ognuno dei quali si traccia il percorso biografico e si dà conto della produzione; si descrivono perfino alcune opere, nonché i rapporti intercorsi fra di loro, le riviste che li hanno ospitati, le case editrici che li hanno pubblicati, e alla fine del volume figurano un indice dei nomi e una bibliografia.

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I lanciafiamme

Pubblicato per la prima volta nel 1931, I lanciafiamme fu concepito come seguito dei Sette pazzi, l’opera che ha consacrato la figura di Roberto Arlt, ma può essere letto come una storia compiuta e a sé stante. Ritroviamo il leggendario protagonista Erdosain, i suoi compagni e il loro assurdo progetto di finanziare la rivoluzione grazie alla gestione di una catena di bordelli.

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Pirati, fantasmi e dinosauri

In questa raccolta di racconti lo scrittore ha ordinato per grandi temi le storie che lo hanno accompagnato per tutta la vita. Anzitutto l'infanzia e le prime esperienze della giovinezza, nell'Argentina degli anni '50 e '60, segnata dalla presenza ingombrante di Peròn.

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La strega nera di Teheran

Il romanzo è la saga famigliare dei Suleyman, una famiglia di ricchi commercianti ebrei di Teheran costretta a emigrare in America dopo la rivoluzione khomeinista. È soprattutto la storia di una incredibile persecuzione della famiglia da parte di una donna, la Strega nera, decisa a far riconoscere il proprio figlio bastardo come erede del ricco patrimonio dei Suleyman. La Strega nera appare improvvisamente un giorno nella villa dei Suleyman proveniente dai sobborghi più miseri di Teheran e sostiene che il suo bambino è frutto della sua relazione con il primogenito dei Suleyman, Raphael, un uomo con problemi di salute mentale.

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All’improvviso bussano alla porta

All'improvviso bussano alla porta e uno scrittore si ritrova ostaggio di un gruppo di persone che, con la minaccia delle armi, gli intima di raccontare una storia. In difficoltà, lo scrittore cerca di cavarsela in una situazione che "ad Amos Oz e David Grossman non capiterebbe mai". In "Cheesus Christ" un uomo viene pugnalato a morte in un fast food dopo aver ordinato un hamburger senza formaggio. La vicenda ha conseguenze imprevedibili e apocalittiche che riflettono ironicamente il caos e la casualità dell'esistenza. Una delle trentotto storie brevi contenute in questo volume si dichiara esplicitamente e senza pudore come "il racconto migliore del libro".

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Sette anni di felicità

Negli ultimi sette anni, Etgar Keret ha avuto molte ragioni per stare in pensiero. Suo figlio Lev è nato nel bel mezzo di un attentato terroristico a Tel Aviv. Suo padre si è ammalato. Tremende visioni del presidente iraniano Ahmadinejad che lancia invettive antisemite lo perseguitano. E Devora, l’implacabile venditrice di un call center, sembra determinata a seguirlo anche all’altro mondo.

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Aquarium

La foto di due bambini tra le mani. Ulises è in aereo e sta attraversando il mondo per ritrovarli. Sono Tadeo e Alicia, i suoi figli portati via dalla moglie. In Israele, un paese devastato dalla violenza, in cui Ulises, straniero, deve lottare per farsi comprendere. L’incontro con Irit, un’artista, cambia tutto. Il limite linguistico che li divide è solo apparente: i due sapranno creare un linguaggio tutto loro, fatto di sguardi, di corpo, di sensazioni.

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Kamchatka

Kamchatka è una parola stramba. Per alcuni non ha nessun significato, per altri suona come un incrociarsi di spade, per altri ancora è il paese in alto a destra nel tabellone del Risiko. Per Harry, è l’ultima parola pronunciata dal padre prima di diventare uno dei tanti desaparecidos. 1976: Harry è un bambino a cui piace inventare storie, giocare con il suo amico Bertuccio, sfidare suo padre a Risiko. Ha un fratello più piccolo, il Nano, e ama i suoi genitori.

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Felicità

Meryem ha quindici anni; in un villaggio della Turchia musulmana più retrograda, è violentata dallo zio, leader religioso del paese. Per il costume locale, è lei la colpevole: trattata come una reietta, è tenuta prigioniera in una baracca per giorni, nell’attesa che utilizzi quella corda che le è stata lasciata sul pavimento, per espiare il suo crimine e salvare l’onore della famiglia. Ma lei non cede… Cemal è un soldato appena ritornato dalle montagne dove ha combattuto i ribelli curdi: cugino di Meryem, viene scelto come suo carnefice.

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La straordinaria tristezza del leopardo delle nevi

Un quarantenne senza nome soffre di insonnia e lavora di giorno all’emporio di famiglia, insieme al padre affetto da demenza senile, e di notte come dattilografo in un commissariato. È qui che viene a conoscenza del “caso del Nocturama”, nel quale sono coinvolti: la Sig.ra X, infermiera specializzata, e l’inquietante bambina che le è stata affidata, che indossa sempre guanti e una mantella rossa; un tassista fuori di testa che alleva tre rottweiler sanguinari per comporre la sua personale “melodia della violenza”; il mesto leopardo delle nevi, i cui trascorsi vengono raccontati attraverso le pagine di una strana enciclopedia.

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Aspettando la paura

Sono otto storie di varia lunghezza dal più lungo, che dà anche il titolo alla raccolta, al più breve, “Scordato”, passando per “L’uomo dal cappotto bianco”, “Una lettera mai spedita”, “Né sì né no”, “Lettera a mio padre” e “I narratori sui binari – Un sogno”: sono splendidi, appassionanti, surreali racconti che hanno al centro varie forme di solitudine e abbandono; sono assolutamente straordinari, emozionanti, dolorosi, commoventi, una vera scoperta per la sottoscritta che invita chi legge questa sua recensione a intraprendere il suo stesso viaggio “dentro” questo libro leggendo solo alla fine la prefazione di Bellingeri e la postfazione di Pamuk.

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Il paese dell’alcol

L'ispettore Ding Gou'er è sulle tracce di un orrendo traffico che consente ad alcuni selezionati ristoranti di offrire ai propri clienti un cibo prelibatissimo: la carne di neonato. Inviato a Jiuguo per verificare la fondatezza delle anonime accuse ricevute in Procura, Ding è costretto a continue libagioni nei banchetti ufficiali a cui è invitato dalle autorità locali, e, obnubilato dai fumi dell'alcol, non riesce mai a capire se quanto gli viene imbandito è veramente carne umana o una presentazione ad effetto frutto della manipolazione di altri ingredienti: le braccine che gli vengono offerte come leccornia si rivelano gambi di fiori di loto abilmente modellati dal coltello del cuoco.

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Le canzoni dell’aglio

Costretti a coltivare aglio da una stolta pianificazione agricola, ridotti alla fame dalla corruzione dei funzionari di Partito, i contadini di Tiantang (Paradiso, in cinese) si ribellano, prendono d'assalto la sede del distretto, irrompono negli uffici, lanciano dalla finestra i vasi di fiori e l'acquario che abbelliscono l'arredamento del capo, danno fuoco ai documenti, alle tende, ai mobili.

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La stranezza che ho nella testa

Un ragazzo ama una ragazza. Tutte le storie, anche quelle piú complicate, nascono da questa semplice, universale premessa. Mevlut l’ha incontrata una sola volta: i loro sguardi si sono incrociati di sfuggita al matrimonio di un parente a Istanbul. Eppure è bastato quell’attimo di perfezione e felicità a farlo innamorare. Süleyman, il cugino, gli ha detto che delle tre figlie di Abdurrahman, quella che ha visto Mevlut, quella di cui si è innamorato, è senz’altro Rayiha.

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Ancóra

Daha, ancóra: è l’unica parola turca che conoscono i migranti clandestini. Ancóra acqua, ancóra pane, ancóra speranza.
Viaggiano nel cassone di un camion per monti e deserti, verso la costa turca dell’Egeo. Lì entra in gioco Ahad.
Carica i migranti sul furgone, attraversa il bosco e li nasconde sottoterra, nella cisterna del suo giardino.
Attendono lì, per settimane, sognando la Grecia.

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Due anni, otto mesi & ventotto notti

Esiste un tempo mitico che comprende il passato antichissimo e il futuro quasi prossimo, che investe tutti gli spazi, mette in comunicazione il cielo e la terra, il regno dei vivi e quello dei morti, gli umani e le divinità. È il tempo della tradizione millenaria dei raccontatori di storie. Due anni, otto mesi e ventotto notti.

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Padiglioni lontani

Siamo nell’India britannica, nel pieno della rivolta dei Sepoy del 1857. Ash è solo un bambino quando perde entrambi i genitori, lei indiana e lui inglese. Sarà la sua balia hindu a salvarlo. Per un caso fortunoso il piccolo Ash salva la vita al giovanissimo Marajà ed entra al suo servizio, fra intrighi di palazzo e peripezie di ogni genere. Fino a quando, ad appena dodici anni, sarà costretto a fuggire per sottrarsi a una fine orrenda.

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Una sera qualsiasi a Beirut

Una volta l’Oriente aveva un’accezione diversa da quella odierna. Era uno spazio dai confini vaghi e sfumati, che racchiudeva mondi lontanissimi tra di loro. Parlando di “Oriente” si alludeva soprattutto a un universo esotico, sensuale, misterioso, dove una raffinata arte del vivere conviveva con una saggezza millenaria ma anche con l’intrigo e la violenza. Tutti luoghi comuni di cui oggi l’atroce attualità politica ha fatto giustizia? Oppure qualcosa di vero c’è stato e sopravvive di questa antica immagine dell’Oriente che avevamo noi occidentali?

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Nuove storie dal Vicolo della Polvere Rossa

Bentornati in Vicolo della Polvere Rossa. Nel cuore pulsante e antico di Shanghai, l'ormai veneranda tradizione della conversazione serale prosegue ininterrotta: quale occasione migliore, dopo una giornata di duro lavoro, per ritrovarsi e tenersi aggiornati sulle nuove vicende politiche, ma soprattutto sulle storie personali degli abitanti del quartiere? Perché tutto può accadere, in Vicolo della Polvere Rossa.

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