Leyla, un’anziana signora molto raffinata ed ultima discendente di un’antica famiglia ottomana, è costretta a lasciare la casa di famiglia quando questa viene venduta dalla banca a un ricco magnate e alla sua ambiziosa moglie. Il figlio dell’ex giardiniere della villa, Yusuf, accoglie Leyla nella sua casa di Cihangir, vivace quartiere nel lato Europeo di Istanbul, e cerca di aiutarla a recuperare la proprietà della casa da cui è stata ingiustamente sfrattata. Lì Leyla vede per la prima volta la vita degli artisti e degli emarginati e conosce la fidanzata di Yusuf, Roxy, cantante hip hop figlia di immigrati turchi in Germania, che non accoglie con entusiasmo l’arrivo dell’anziana signora.
Zülfü Livaneli
Zülfü Livaneli, nato ad Ankara nel 1946, rappresenta una delle figure più eminenti della vita culturale e politica del suo paese. Musicista, regista (tre film vincitori di premi internazionali) e soprattutto scrittore di talento con al suo attivo, oltre ai romanzi, saggi e raccolte di racconti, ha conosciuto la prigione per le sue battaglie civili. Dopo un periodo di esilio speso tra Svezia, Francia e Grecia, ha fatto ritorno in Turchia, continuando il proprio impegno a favore della pace e della coesistenza dei popoli. Ambasciatore dell’Unesco, è deputato quale membro indipendente al Parlamento turco.
Felicità
Meryem ha quindici anni; in un villaggio della Turchia musulmana più retrograda, è violentata dallo zio, leader religioso del paese. Per il costume locale, è lei la colpevole: trattata come una reietta, è tenuta prigioniera in una baracca per giorni, nell’attesa che utilizzi quella corda che le è stata lasciata sul pavimento, per espiare il suo crimine e salvare l’onore della famiglia. Ma lei non cede… Cemal è un soldato appena ritornato dalle montagne dove ha combattuto i ribelli curdi: cugino di Meryem, viene scelto come suo carnefice.