Là dove il vento cambia






L'immigrazione ha innescato uno sfaccettato dibattito sulla portata delle trasformazioni sociali e delle loro conseguenze sugli assetti del territorio. Ciò ha reso necessaria una riflessione più attenta rispetto ad alcuni termini che spesso ricorrono nel dibattito pubblico sulla presenza degli immigrati. Un dibattito che vede un ampio utilizzo di concetti come identità, cultura, intercultura, pluralismo culturale.


La difesa della scuola, della Costituzione, la diffusione della cultura della pace che dia voce agli ultimi, una scuola integrante e accogliente, che promuova il pensiero critico e la capacità dei singoli, dove si insegni la solidarietà e la cittadinanza attiva, che sia aperta ai territori e favorisca l’emancipazione delle classi più deboli, sono stati i valori su cui si è imperniata tutta la vita lavorativa di Simonetta Salacone, insegnante e dirigente scolastica della quale in questo libro sono raccolti gli scritti.


Quali sono le caratteristiche che useremmo e quante ci sentiremmo di condividere liberamente con gli altri? Quali elementi della nostra identità invece riterremmo di dover nascondere per non essere bersaglio di atteggiamenti di diffidenza, rifiuto o addirittura di odio? Queste domande, già complicate per gli adulti, possono diventare estremamente complesse per chi, nel difficile percorso di crescere, sentirà la necessità di collocarsi in schemi facilmente riconoscibili e, in qualche modo, socialmente “accettabili”. Vorrà essere, in parole povere, “normale”.


Trenta storie, trenta ritratti di donne “forti” che in Italia sono state capaci di inventarsi – fuori dagli stereotipi e dalle banalizzazioni – una nuova vita, ripartendo dalle abilità e dalle competenze che avrebbero voluto mettere a frutto nei propri paesi d’origine.
Danijela, Tatia, Ursula e le altre lavoratrici di cui scrive Giusi Sammartino hanno creato per se stesse e per i propri cari un nuovo percorso di vita lontano dalle trappole e dai passi falsi in cui spesso cadono i migranti costretti a lasciare la propria casa in cerca di un “nuovo inizio” nel nostro Paese. Così, dopo una prima fase che le ha viste domestiche, badanti o semplicemente mogli e madri (giunte in Italia per ricongiungimento), queste donne si sono ricreate sarte, danzatrici, poetesse, pasticcere, cuoche, scrittrici, imprenditrici di se stesse e del proprio popolo.


Un racconto prezioso delle tante realtà che nella scuola italiana da anni praticano l’integrazione a firma del maestro Vinicio Ongini, uno dei massimi esperti di questo tema nel nostro paese.
L’integrazione tra italiani e stranieri è a scuola una realtà. Il libro chiama a raccolta i protagonisti delle tante esperienze positive in atto da anni nelle aule del nostro paese: insegnanti, presidi, alunni, sindaci, genitori, artisti mostrano i tanti modi in cui l’integrazione si declina. Si incontreranno in queste pagine i ‘costruttori di ponti’ delle scuole dell’infanzia e gli esercizi di ‘buon senso’ degli studenti; si racconteranno i tentativi di convivenza e di resistenza quotidiana nei comuni e nelle periferie delle città.


Molti sono i modi in cui possiamo declinare la parola “esilio”. Esilio è essere costretti ad abbandonare la propria terra, la propria casa, i luoghi cari e gli affetti, le tradizioni, la lingua; esilio è il confino, la perdita delle libertà personali; esilio è la lontananza da un luogo amato e rimpianto, la perdita di una persona cara, la sua assenza, la separazione; la rinuncia a qualcosa a cui si teneva, a uno stato di grazia, che si è dovuto abbandonare, a una parte di noi che non ci appartiene più; esilio è il distacco, l’allontanamento da una società, da un mondo nel quale non ci si riconosce più. Esilio è tagliare con la propria storia, con il proprio passato. Esilio è guardarsi dentro, scoprire la propria fragilità e, a volte, trasformarla in forza.


Volto a collegare passato e presente, La Via della Seta - dalle carovane all’alta velocità illustra l’evoluzione storica della rete di itinerari commerciali e culturali tra Est ed Ovest, seguita dal percorso concreto nel XXI secolo delle varie tappe all’interno della Cina. Il testo, ricco ed entusiasmante, fa rivivere al lettore le esperienze di Marco Polo e dei mercanti, inviati e monaci cinesi e occidentali che nei secoli hanno percorso le piste delle praterie, degli altipiani e dei deserti dell’Asia, affiancandole a quella del viaggiatore contemporaneo.


"Siamo tutti razzisti?" Ebbene sì. Possiamo negarlo, dominare i nostri impulsi, razionalizzare le nostre convinzioni, superare i nostri pregiudizi, ma nel più recondito recesso della nostra mente, possiamo scoprirci razzisti. Ritorna, e spesso neppure ce ne accorgiamo, il nostro ancestrale timore verso l’altro, il diverso, il nuovo. È un meccanismo di autodifesa, di pura conservazione, presente anche in chi si definisce non razzista. "Ma allora dal razzismo si può guarire?" Sì, ma prima bisogna ammettere di esserne affetti.


Gli albori della storia delle civiltà del Mediterraneo si ritrovano nelle antiche città della Siria. La maestosità degli scavi archeologici e delle splendide realtà antiche portate allo scoperto dal certosino lavoro degli archeologi di tutto il mondo ha da sempre dato alla Siria lo scettro di culla della civiltà.
Il punto di vista scelto è quello delle persone che questi territori li hanno vissuti e attraversati con lo spirito della scoperta. Oltre ai viaggiatori di Avventure nel Mondo una grande testimonianza è quella del padre gesuita Paolo Dall'Oglio che ha firmato la prefazione dell'ebook. Questi, da sempre impegnato nel dialogo interreligioso, ha fatto rinascere il monastero siriaco di Deir Mar Musa situato a nord della capitale Damasco salvo poi essere espulso dal paese per volontà del regime il 12 giugno 2012.


Nato dall’esperienza sul campo dei volontari e medici Caritas con la comunità cinese, “questo libro ha il coraggio di mettere al centro del processo di cura la parola accoglienza” (R. Polverini, Presidente della Regione Lazio). L’immagine della “porta aperta” esprime un principio cardine della salute e della sanità pubblica: nessuno può restare escluso. “L’originalità di questo volume sta nell’aver mescolato racconti personali e di fantasia, storia e percorsi culturali e politici [...].


In questa raccolta di racconti e poesie, curata da Ingrid Stratti e Lorenzo Dugulin, autori migranti ed autoctoni si confrontano sul tema dell’amore nel tentativo di rimuovere i tabù e i pregiudizi che circondano le coppie miste.
Negli ultimi anni la società italiana ha subito numerosi cambiamenti non solo sul piano economico ma anche e soprattutto sul piano sociale. Se del riconoscimento delle coppie di fatto si dibatte, l’esistenza delle "coppie miste" passa sotto silenzio a causa di un razzismo latente che impedisce a tutti noi di sentirci noi stessi nell’esprimere sentimenti affettivi nei confronti di qualcuno che viene considerato "altro"/"estraneo" o "straniero".