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Lo specchio del mio segreto

C'è stato un tempo, nella vita di Leila e di Said, in cui l'amore era più importante dell'odio, e la passione, vibrante, sembrava tanto forte da poter sconfiggere un rancore vecchio di secoli. Perché di questa materia sono fatte le famiglie Leila e di Said: inimicizia, avversione e disprezzo. Sentimenti che affondano le radici nella religione e nella politica. Ragioni ultime di una persecuzione che Leila ha pagato con il carcere e Said con la più assoluta freddezza. Questo è successo quando la ragion di Stato ha bussato alla porta dei due amanti, dividendoli. Leila, fedele alle sue origini, viene imprigionata, ma non smette di credere alla religione dei suoi padri e all'idea della reincarnazione.

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Passaggi in Siria

Un reportage autobiografico sulla crisi siriana, tra coloro che ogni giorno lottano per la semplice sopravvivenza. Un racconto di lutti e speranze emotivamente intenso e commovente. All’inizio delle rivolte, nel marzo 2011, Yazbek, giornalista e scrittrice affermata, regista e sceneggiatrice per il cinema e la tv, sceglie di scendere in piazza per difendere la libertà di espressione, regolarmente negata dai regimi autoritari che si sono succeduti nel suo paese. Denuncia i crimini perpetrati da Bashar al-Assad, rivendica maggiori diritti per le donne e l’abolizione della censura.

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Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città

Aleppo ha una storia antichissima, oltre cinque millenni di umanità hanno percorso le sue strade e le hanno anche distrutte. E' l'8 marzo 1963 e un nuovo colpo di Stato militare porta al potere il partito Baath, anticamera del regime di Hafez al-Asad. Quello stesso giorno nasce la voce narrante di questo romanzo che percorre la storia della città e del paese fino agli anni Duemila, una storia che, come quella della sua famiglia, si trasforma in tragedia.

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Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città

Domenica 18 marzo 2018 alle ore 18, al Festival dell’Auditorium Libri Come, presso l'Auditorium Parco della Musica in Viale Pietro de Coubertin 30 lo scrittore siriano Khaled Khalifa presenterà il suo romanzo Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città (Bompiani, traduzione dall’arabo di Maria Avino). Dialogheranno con lui la giornalista di Repubblica Francesca Caferri e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International.

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Undici pianeti

Undici pianeti, scritto nel 1992, è forse uno dei lavori più completi del poeta palestinese, ed è legato a un data chiave per la storia araba e mondiale, il 1492, anno della scoperta dell’America e della definitiva espulsione di musulmani ed ebrei dall’Andalusia. Questi due eventi sono i temi su cui ruotano le prime due sezioni dell’opera: Undici pianeti sull’ultima scena andalusa e Penultimo discorso del pellerossa all’uomo bianco.

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Le mie poesie più belle

La poesia è la patria delle cose che si ribellano a loro stesse, e delle forme che rifuggono la propria forma. Così Nizar Qabbani, poeta siriano, considerato tra i più importanti poeti del mondo arabo moderno, apre questa raccolta di poesie, per la prima volta tradotte in italiano. Una raccolta speciale perché frutto di una selezione compiuta dallo stesso Qabbani. Le mie poesie più belle raccoglie, infatti, i componimenti che il poeta definì le sue poesie-chiave, quelle che lasciano dietro di loro domande... fiamme... fuoco... e fumo.

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Ogni luogo è Taksim

Riflessioni geopolitiche di Alberto Negri, che si allargano dalla figura del nuovo sultano della Turchia attuale alla situazione dell'intero scacchiere mediorientale, introducono il racconto di Deniz Yücel in cui si narrano le differenti anime del Movimento Gezi, le sue diverse componenti politiche, i volti e le storie delle persone che hanno in qualche modo partecipato alla rivolta e che ora assistono alla trasformazione della Turchia di Erdogan in un regime sempre più autoritario e repressivo. Chiude il volume una sezione a cura di Murat Cinar: un'analisi che ripercorre i fatti principali dalla rivolta popolare più grande della storia della Repubblica di Turchia, esaminando i risvolti politico-economici in un paese piagato dalla manipolazione dell'informazione, dalla censura e dalla propaganda.

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Il grande Iran

Questo libro è il frutto di dieci anni di vita, di viaggi e ritorni in questo paese di Giuseppe Acconcia, uno dei più accreditati corrispondenti italiani dal Medio Oriente.
Il titolo del libro è un riferimento agli intrighi russi, statunitensi e britannici – paesi che hanno manipolato la Persia sin dall’Ottocento – riportati nel classico di Peter Hopkirk Il Grande gioco, ma è soprattutto una riflessione critica sul progetto dell’ex presidente Usa, George W. Bush, di Grande Medio Oriente.

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Ulduz e i corvi

I protagonisti sono due bambini che vivono nelle regioni rurali dell'Iran settentrionale: due amici che osservano ad occhi aperti il duro e superstizioso mondo dei grandi e cercano di ritagliarsi spazi di libertà.
L'amicizia è una delle cifre di questo testo, in equilibrio fra la letteratura per l'infanzia e quella per gli adulti. La nota favolistica è data dalla presenza di corvi parlanti. Alla fine, i due bambini fuggono con i corvi alla ricerca della libertà e di una società più giusta. Un testo singolare, di cui sono possibili molteplici livelli di lettura, che fa decisamente uscire dal "buonismo" convenzionale di un certo tipo di letteratura per l’infanzia.

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Anche questa è Teheran, credetemi! di Leila Karami

Giovedì 18 gennaio 2018 alle ore 17,30 presso la Casa delle Traduzioni, via degli Avignonesi 32, si terrà la presentazione del volume a cura di Leila Karami e Bianca Maria Filippini, Anche questa è Teheran, credetemi! Il titolo, Anche questa è Teheran, credetemi!, ha il chiaro intento di sfatare  il preconcetto dell’editoria occidentale che vede le donne musulmane sottomesse, e suggerisce di approcciarsi a questo mondo con uno sguardo diverso.

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Concorso lingua madre

Fino al 31 dicembre 2017 è aperto il banco per partecipare allla XIII edizione del Concorso Lingua Madre. Possono partecipare tutte le donne, le ragazze, le bambine straniere o di origine straniera residenti in Italia, che desiderino esprimere e approfondire il rapporto tra la propria identità, le proprie radici e il paese che le ospita, cioè l’Italia. Sono ammesse altresì tutte le donne, le ragazze, le bambine italiane che vogliano raccontare storie di donne straniere.

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La comparsa

Noga è una musicista, le sue dita sapienti e affusolate sono abituate a sfiorare le corde dell'arpa e a farne melodia. Ma adesso è lontana dal suo amato strumento, è lontana dalla musica, è lontana dalla vita che si è costruita in Olanda: è dovuta tornare a Gerusalemme, dopo molti anni che l'aveva lasciata, per prendersi cura dell'appartamento dove è cresciuta. L'anziana madre, infatti, sta trascorrendo alcuni giorni di prova in una casa di riposo a Tel Aviv: per delle oscure clausole contrattuali l'appartamento non può restare disabitato, nemmeno per un breve periodo.

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Concorso letterario “Io, Roma e il mondo”

L’Assessorato Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi e il Dipartimento Sport e Politiche Giovanili propongono, nell’ambito del Piano Locale Giovani, approvato e cofinanziato dalla Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, la prima edizione del Concorso letterario “Pensieri e Parole” con l’obiettivo di promuovere e far emergere giovani scrittori esordienti attraverso la selezione di 10 racconti sul tema “Io, Roma e il mondo”. La scadenza è fissata per il 30 novembre 2017.

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Fuori da Gaza

Gaza è sotto bombardamento israeliano, sono le 8:00 di sera e Rashid sta fumando uno spinello sul tetto della casa di famiglia, ha appena ricevuto una notizia importante: ha vinto una borsa di studio per Londra, la via di fuga che stava aspettando. Iman, la sua sorella gemella, un’attivista molto rispettata per l’impegno sul campo, viene contattata dall’ala islamica del centro culturale che frequenta: le propongono di farsi esplodere in un attentato suicida…

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In attesa del giorno

L’Iila e l’Ambasciata dell’Ecuador in Italia presentano il libro In attesa del giorno dello scrittore ecuadoriano Juan Valdano, tradotto in italiano da Maria Rossi e pubblicato da Edizioni Arcoiris nel 2016. L’evento si terrà mercoledì 4 ottobre 2017, alle ore 17.30, nella sede dell’IILA in via G. Paisiello 24.

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Inquiete. Festival di scrittrici a Roma

Da venerdì 22 a domenica 24 settembre 2017, sull'isola Pedonale del Pigneto, si terrà Inquiete. Festival di scrittrici a Roma: tre giorni dedicati alla scrittura e al talento delle donne, alla letteratura, alla scrittura e alla lettura. Quaranta autrici, quattro reading, cinque incontri, sei laboratori per adulti e bambini, sedici presentazioni di libri, sette colazioni pranzi e cene, cinque eventi, proiezioni, teatro e musica. All'interno il programma completo. Ingresso gratuito.

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Passaporto all’iraniana

Vuole tornare a Parigi, dove da molti anni ormai vive, l'iraniana protagonista di questo romanzo. Ma deve rinnovare il passaporto, operazione per quale, anche in Iran, come in ogni paese del mondo, sono necessarie delle fotografie. E proprio nell'atelier Ecbatana ha inizio l'epopea di Nahal, costretta dapprima a sottostare alle severe norme islamiche in fatto di ritratti e poi, assistita da un medico legale che baratta organi e che afferma di avere gli agganci giusti, affrontare la folle macchina burocratica dell'Ufficio centrale dei passaporti di Teheran.

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Osso di maiale e mani di lebbroso

Utilizzando la scrittura come una macchina da presa, Mostafa Mastur esplora la quotidianità palpitante di un condominio di Tehran, megalopoli metafisica nella quale si coagulano le contraddizioni irrisolte di un’intera società. Decine di appartamenti di un grattacielo ultramoderno, angusti come celle o risplendenti di uno sfarzo desolante come le vite dei proprietari, costituiscono il fondale di uno spettacolo nel quale il lettore si trasforma in spettatore di un mondo in frantumi, in cui le fondamenta di qualsiasi fede stanno crollando.

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Particelle

Mammone, debole, opportunista. Attento al rispetto delle norme sociali per amore del quieto vivere ma pronto a irridere gli eccessi di ossequio religioso o la mistificazione ingenua della democrazia, giudicata nient’altro che un nuovo conformismo. Ossessionato in egual misura dal sesso e da una nevrosi esistenziale che le sue avventure extraconiugali ampliano fino alla paranoia, il protagonista di questo romanzo di Soheila Beski fluttua tra le norme, i divieti, le consuetudini e gli accomodamenti della società iraniana di oggi cogliendo con cinismo le opportunità che la sua condizione di maschio gli offre.

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