Garam Masala è una miscela di spezie indiane. Ogni spezia ha una fragranza particolare che mescolandosi alle altre dà vita a un intenso aroma. Così come, nel loro insieme, le gustose storie di queste pagine ci introducono tra le mura domestiche di un' India variegata facendoci assaporare un intero universo culturale.
Un gruppo di donne, al ritmo di coltelli e mortai, si confidano episodi di vita.
Letteratura Subcontinente Indiano
Bibliografia a cura di Antonella Capasso e Valeria Bersacchi
La bibliografia che proponiamo prende spunto dagli incontri realizzati nell’ambito del progetto “Storie del Mondo” a cura dell’ufficio Intercultura delle Biblioteche di Roma.
Già si è sottolineata la complessità di una letteratura come quella del subcontinente indiano così caratterizzata dalla compresenza di lingue e dialetti diversi che si intrecciano e sovrappongono.. Difficile tracciare un percorso all’interno di una produzione letteraria così variegata e composita, quando nel nostro immaginario l’India esotica e favolosa raccontata dai narratori europei si affianca a quella rappresentata nelle storie delle scrittrici e degli scrittori indiani, un Paese in cui tradizione e modernità possono convivere.
Il nostro intento, come si può ben comprendere, non è quello di delineare una panoramica esaustiva della letteratura indiana, ma quello di offrire uno strumento utile a chi si avvicina per la prima volta alla lettura di narratori indiani o a chi voglia approfondire la propria conoscenza anche attraverso l’incontro con autori meno noti. Abbiamo quindi deciso di inserire solo opere di narratori indiani, pakistani e cingalesi in lingua inglese pubblicate negli ultimi cinquanta anni, avvalendoci delle indicazioni del professor Giorgio Milanetti che, nell’ambito del progetto, ha curato l’aggiornamento per gli insegnanti , e dei preziosi consigli dalla professoressa Maria Antonietta Saracino.
Nel corso della nostra ricerca siamo rimaste piacevolmente sorprese nel constatare che la letteratura del subcontinente indiano è popolata da un numero vastissimo di scrittrici donne, da Anita Desai a Ruth Prawer Jhabvala, da Shashi Deshpande ad Arundhati Roy: tante voci, tante testimonianze diverse a ridefinire una condizione che cambia attraverso racconti e romanzi che attestano la presenza di una letteratura al femminile sempre più significativa e interessante in un panorama narrativo che ha ormai conquistato una propria identità e autonomia.
Tutti i racconti
"Polvere di Diamante" è composto da nove storie, dislocate in luoghi diversi, India, Cornovaglia, Messico. Briciole di vita che segnano l'impalpabile confine tra vita esterna e vita inferiore, dettagli che acquistano un imprevisto rilievo, ora bizzarro ora tragico, ora di quieta accettazione del mistero dell'esistenza.
Un percorso a zigzag
Il nuvolo messaggero
Mehran Malik racconta la sua storia. Aamer Hussein ripercorre la sua vita. E le loro strade si sovrappongono in questo romanzo autobiografico e postcoloniale. Visione esotica dell’Occidente, nostalgia perenne della propria terra o forse desiderio di sentire il senso di appartenenza per un luogo. Amori impossibili e difficili, affetti che spariscono, linguaggi che si annodano in una danza delicata e l’incrocio di storie e culture che delineano la multiculturalità dell’opera.
I sei sospetti
Le dodici domande
Colpevole di aver risposto correttamente a tutte e dodici le domande di un quiz televisivo, e di aver vinto un miliardo di rupie, il cameriere diciottenne Ram Mohammad Thomas viene arrestato. Un goffo paria di Mumbai come lui, che non è mai andato a scuola e non legge i giornali, non poteva conoscere le risposte. Per questo i produttori della trasmissione sono convinti che abbia imbrogliato. Certo è che se l'è andata a cercare: come ripetono gli anziani della baraccopoli in cui vive Ram, non è saggio cercare di oltrepassare la linea che separa l'esistenza del ricco da quella del povero. In questo mondo, non c'è speranza di riscatto. Ma c'è una debole speranza di salvezza, che ha il volto di una donna venuta quasi dal nulla e che dichiara di essere il suo avvocato difensore.
Il cacciatore di aquiloni
Gente di Mumbai
Gente di Mumbai è un romanzo corale ambientato nella megalopoli indiana.
La narrazione avviene attraverso le voci degli stessi personaggi che si alternano ad ogni capitolo, costruendo così un intreccio originale e coinvolgente.
I protagonisti sono immigrati e pendolari di Mumbai.
Le loro voci accompagnano il lettore direttamente nelle loro vite quotidiane, dentro le loro case, nei loro luoghi di lavoro e soprattutto sui treni locali per pendolari, sui quali ogni giorno devono lottare per il loro spazio vitale, in una città sovraffollata, e continuamente in crescita.
Una notte al call center
Un misero 18
Tra nonnismo, genitori, professori cattivissimi, esami spaventevoli, compiti infiniti, nottate in bianco, alcol, spinelli, Pink Floyd, lettere, fantasmi del passato, corse in motorino, corsie d'ospedale, comitati disciplinari, amore e soprattutto tanta amicizia, sono loro i primi a chiedersi se ce la faranno.
Mille splendidi soli
Mariam è una harami, una bastarda, nata dalla relazione tra uno degli uomini più ricchi di Herat, Jalil Khan, e la sua serva. Le prime pagine scorrono la vita di Mariam e di sua madre, confinate in una kolba, il rifiuto sociale, l’impossibilità di un’educazione e di una vita “normale”.
In uno stato libero
In questo libro dalla forma singolare (racconti che racchiudono un romanzo breve) Naipaul abbandona i paesaggi di Trinidad che fanno da sfondo a quasi tutta la sua opera e percorre le vie del mondo.
Fedeli a oltranza
Dopo circa venti anni Naipaul torna in quattro paesi cambiati, in vario modo, a seguito del trionfo dell’Islam.
In Indonesia , un’antica società pastorale è stata sostituita da una teocrazia governata dai grattacieli di Giakarta.
In Iran, l’Ayatollah è agli arresti domiciliari.
Il Pakistan è sconvolto da faide tribali.
L’enigma dell’arrivo
Quasi un diario della permanenza dell’autore in Inghilterra dove il confronto tra due culture, tema cruciale di tanta letteratura coloniale, viene trattato dal punto di vista di un orientale che assume il ruolo dell’osservatore distaccato e scettico.
Una casa per il Signor Biswas
Considerato il capolavoro di Naipaul, racconta la lotta di un immigrato per raggiungere l’integrazione sociale e il successo, simboleggiati, appunto, dal possesso di una casa.
India, un milione di rivolte
Di origine indiana ma cresciuto nei Caraibi, Vidiadhar Naipaul ha scelto di tornare nella terra dei suoi antenati alla ricerca delle proprie radici culturali.
Il risultato del suo viaggio è un diario che vuole avere il respiro di un romanzo.
Il Budda delle periferie
Racconto di formazione che narra le esperienze sentimentali e le avventure di vita di Karim, adolescente metà inglese e metà indiano nella periferia di Londra degli anni Settanta.
La vergogna
I figli della mezzanotte
Questo romanzo fonde in maniera avvincente antiche e recenti forme letterarie, il mondo delle "Mille e una notte" e il postmodernismo.
Narra di Saleem Sinai il quale, nato a mezzanotte del 15 agosto 1947
Shalimar il clown
Max Ophuls viene assassinato dal suo autista, un musulmano che si fa chiamare Shalimar il clown.
Un delitto politico, apparentemente, visto che Ophuls era a capo dell'antiterrorismo americano. Ma forse c'è dell'altro.
Ophuls è una figura di spicco, uno degli "architetti" del mondo contemporaneo, eroe della resistenza contro i nazisti in Francia, economista di fama, scrittore di successo, membro dei servizi segreti. E per un certo periodo anche ambasciatore americano in India, dove origina la sua rovina, dovuta a un'altra delle sue qualità: quella di amante irresistibile e vorace.