Il volume è una raccolta di saggi sui grandi temi sui quali Arundhati Roy è impegnata in prima persona: dalla battaglia per la democrazia in India, con una analisi della classe politica indiana che ha corroso il midollo della democrazia parlamentare laica per il proprio tornaconto elettorale; agli spaventosi "giochi nucleari" in cui sono coinvolti India e Pakistan; al come contrastare l'Impero, che non è soltanto il governo statunitense e i suoi satelliti europei, la Banca mondiale o il fondo monetario internazionale, ma è qualcosa di più. In molti paesi l'Impero ha generato sottoprodotti pericolosi: nazionalismo, fanatismo religioso, fascismo e terrorismo.
Letteratura Subcontinente Indiano
Bibliografia a cura di Antonella Capasso e Valeria Bersacchi
La bibliografia che proponiamo prende spunto dagli incontri realizzati nell’ambito del progetto “Storie del Mondo” a cura dell’ufficio Intercultura delle Biblioteche di Roma.
Già si è sottolineata la complessità di una letteratura come quella del subcontinente indiano così caratterizzata dalla compresenza di lingue e dialetti diversi che si intrecciano e sovrappongono.. Difficile tracciare un percorso all’interno di una produzione letteraria così variegata e composita, quando nel nostro immaginario l’India esotica e favolosa raccontata dai narratori europei si affianca a quella rappresentata nelle storie delle scrittrici e degli scrittori indiani, un Paese in cui tradizione e modernità possono convivere.
Il nostro intento, come si può ben comprendere, non è quello di delineare una panoramica esaustiva della letteratura indiana, ma quello di offrire uno strumento utile a chi si avvicina per la prima volta alla lettura di narratori indiani o a chi voglia approfondire la propria conoscenza anche attraverso l’incontro con autori meno noti. Abbiamo quindi deciso di inserire solo opere di narratori indiani, pakistani e cingalesi in lingua inglese pubblicate negli ultimi cinquanta anni, avvalendoci delle indicazioni del professor Giorgio Milanetti che, nell’ambito del progetto, ha curato l’aggiornamento per gli insegnanti , e dei preziosi consigli dalla professoressa Maria Antonietta Saracino.
Nel corso della nostra ricerca siamo rimaste piacevolmente sorprese nel constatare che la letteratura del subcontinente indiano è popolata da un numero vastissimo di scrittrici donne, da Anita Desai a Ruth Prawer Jhabvala, da Shashi Deshpande ad Arundhati Roy: tante voci, tante testimonianze diverse a ridefinire una condizione che cambia attraverso racconti e romanzi che attestano la presenza di una letteratura al femminile sempre più significativa e interessante in un panorama narrativo che ha ormai conquistato una propria identità e autonomia.
Guerra è pace
Le pagine di Guerra è pace sono dedicate agli ultimi eventi che hanno sconvolto il mondo intero: l'attacco dell'11 settembre alle Twin Towers di New York e la risposta americana del 7 ottobre. La sua voce forte, polemica, piena di rabbia ma anche di compassione per le vittime, di qualunque bandiera e religione, si leva anche per condannare in modo lucido e documentato i rischi della globalizzazione dell'economia mondiale; della privatizzazione delle risorse energetiche; del divario tra Oriente e Occidente; della guerra nucleare, in cui il nostro nemico sarà la Terra stessa i cui elementi si volgeranno tutti contro di noi. Arundhati Roy sottolinea con forza la necessità a riprendere in mano il proprio futuro.
Neonato. Nobogiatok
Neonato è un testo ricco di virile vitalità che riguarda tutto quanto accade intorno a Tagore nel suo mondo contemporaneo. Scritto intorno al 1940, tocca temi che sono per noi oggi straordinariamente attuali: le poesie nascono infatti dall'incontro del poeta con "l'età nuova", l'avvento cioè di quel "nuovo mondo" che negli ultimi anni della sua vita gli stava nascendo davanti agli occhi, ed esprimono tutto il suo curioso interesse e la sua diffidenza per la moderna evoluzione. - See more at: http://www.romamultietnica.it/it/bibliografie/letteratura-subcontinente-indiano/india/rabindranath-tagore/item/10445-neonato.html#sthash.0S2ZaSSo.dpuf Neonato è un testo ricco di virile vitalità che riguarda tutto quanto accade intorno a Tagore nel suo mondo contemporaneo. Scritto intorno al 1940, tocca temi che sono per noi oggi straordinariamente attuali: le poesie nascono infatti dall'incontro del poeta con "l'età nuova", l'avvento cioè di quel "nuovo mondo" che negli ultimi anni della sua vita gli stava nascendo davanti agli occhi, ed esprimono tutto il suo curioso interesse e la sua diffidenza per la moderna evoluzione.
Viaggio a Itaca
La natura ambigua dell'amore divino e dell'amore umano sono al centro di questo romanzo, che Anita Desai ha cominciato a scrivere nel 1992, durante un lungo soggiorno in Italia. I protagonisti sono due giovani europei: Matteo che, come molti altri della sua generazione, negli anni Settanta va in cerca di illuminazione spirituale negli ashram dell'India, e Sophie, una giovane donna tedesca che pur non condividendo il suo bisogno di ascetismo e preghiera decide di seguirlo per amore. Desai osserva con occhio insieme compassionevole e ironico le loro peregrinazioni esistenziali fino all'incontro con la Madre personaggio centrale del romanzo, esplicitamente ispirato a Mirra Alfassa, che nel 1926 fondò lo Sri Aurobindo Ashram di Auroville.
Un villaggio sul mare
L’artista della sparizione
Tre novelle, un trittico, o meglio un retablo a tre ante sulle quali Anita Desai dipinge tre personaggi silenziosi, tre figure marginali alle prese con valori e disvalori dell'India contemporanea. Ambientate in luoghi dove si stende l'ombra lunga della storia, le tre novelle descrivono spazi fisici e mentali sui quali tuttora incombe il passato. Ne sono protagoniste figure indolenzite, un anziano custode, una traduttrice frustrata e un artista segreto, ognuno a suo modo maestro della cancellazione di sé. E che tuttavia proprio cancellandosi impongono la propria presenza, una sorta di corporeità dell'ombra.
Circostanze incendiarie
Fare una cronaca del mondo che viene, descrivendo e analizzando le sue situazioni violente "senza che il proprio lavoro ne diventi complice", è il tema proprio di questo libro. Guidato nelle zone calde del mondo da un reporter e uno scrittore indiano che ha vissuto da sempre, sin dall'infanzia, in circostanze incendiarie, il lettore scopre in queste pagine che c'è qualcosa di istruttivo nell'attuale disordine del mondo: che poche idee sono pericolose quanto la convinzione che ogni mezzo sia consentito in funzione di un fine auspicabile.
Estremi orienti
Il palazzo degli specchi
Nel novembre del 1885, quando giunge a Mandalay, Rajkumar ha undici anni e lavora come aiutante e garzone su un "sampan". Dopo aver risalito l'Irrawaddy dal golfo del Bengala, la sua barca si è dovuta fermare per riparazioni e il ragazzino indiano si è spinto per un paio di miglia nell'entroterra ed è arrivato nella capitale del regno di Birmania. Vi è arrivato nei giorni della fine del regno. La casa reale ha chiamato i sudditi a combattere contro gli eretici e i barbari kulan inglesi, per difendere l'onore nazionale e "avviarsi sul cammino che conduce alle regioni celesti e al Nirvana".
Il fiume dell’oppio
Mare di papaveri
Luka e il fuoco della vita
In una splendida notte stellata nella città di Kahani, nella terra di Alifbay, succede una cosa terribile: il grande narratore Rashid, padre del piccolo Luka, appena dodicenne, cade inesplicabilmente in un sonno così profondo che niente e nessuno sembrano in grado di risvegliarlo. Per salvarlo dalla funesta eventualità di perdersi per sempre, Luka deve intraprendere un lungo viaggio
L’incantatrice di Firenze
Un misterioso viaggiatore dai capelli biondi arriva a Sikri, sede della corte Mogol, e chiede udienza al sovrano Jalalluddin Muhammed Akbar, detto Akbar il Grande. Lo straniero afferma di venire da una sconosciuta, remotissima città di nome Firenze e di avere una storia tanto meravigliosa quanto veritiera da raccontare: una storia che lega i destini della misteriosa capitale d'Occidente da cui proviene a quelli della discendenza del monarca indiano.
I mimi
Singh, giovane coloniale di origine indiana, lascia alla fine della seconda guerra mondiale la nativa Isabella, isola incastonata nello smalto turchese dei Caraibi, per andare a studiare a Londra, da cui, al termine dei corsi universitari, ripartirà con una moglie bianca e una valigia piena delle schegge dei suoi sogni. Tornato a casa, e diventato un imprenditore di successo, Singh decide di entrare in politica in un momento cruciale per la sua piccola patria, da poco avviata lungo il cammino del l’indipendenza. Ma durante un secondo viaggio a Londra, intrapreso allo scopo di chiedere sussidi finanziari e aiuto politico alla ex potenza coloniale, i compagni di partito approfitteranno della sua assenza per escluderlo dal potere.
Semi magici
E' una tarda estate berlinese, verso la metà degli anni Settanta. Approdato a un'inerte maturità, Willie Chandran viene scosso da proclami idealistici della sorella e, gettandosi alle spalle un'educazione londinese e un ventennale, indolente soggiorno in Africa, decide di tornare nell'India nativa per abbracciare la causa di un gruppo di guerriglieri separatisti.
Il paese delle maree
Sullo sfondo dell'arcipelago dei Sundarban, a sud di Calcutta, un luogo tanto affascinante quanto pericoloso, si snoda la vicenda di Kanai, un giovane traduttore indiano in viaggio per decifrare uno strano diario lasciato dallo zio. Lungo il tragitto, incontra Piya, una biologa marina attratta dalla potenza magica della natura, e Fokir, un pescatore che attinge alla millenaria sapienza pratica dell'Oriente.
Invisibili
Due vecchissime donne, due paesini del Bengala, due storie. Una, Dulali, sogna e ricorda un vecchio amore impossibile perché proibito; l'altra, Andi, sogna di vivere in una favola. Una è stata derubata della vita, l'altra è stata derubata della vista. Tutte e due riescono a vedere solo a occhi chiusi, una vede il passato mentre l'altra, sotto forma di favola, vede il presente. Dulali e Andi sono accomunate da un pensiero, da una speranza, da un sogno, forse da una visione: riuscire a mangiare tanto da potersi riempire la pancia.
Il declino dell’Occidente
Mariti e mogli chiamati da incontri o avvenimenti inattesi a fare i conti con la propria vita. Persone di mezza età che si vedono protagoniste, con un po’ di nostalgia, di una vita lontana da quella sognata negli anni ’70. Artisti che vengono a patti con i propri bisogni, ma non per questo smettono di sognare.
Eredi della sconfitta
Tutto comincia con un vecchio giudice che vive in una dimora cadente di Kalimpong, alle falde dell'Himalaya orientale, col suo misero cuoco senza neppure un nome, e una cagnetta, Brac, che del giudice sembra l'unico amore. Ma questo terzetto in apparenza dimesso diventa, con l'arrivo della nipote del giudice, Sai, l'epicentro di un terremoto narrativo le cui onde si propagano in ogni direzione e raggiungono ogni latitudine: dalla New York degli anni Ottanta, dove il figlio del cuoco lavora in una sfilza di ristoranti mandando al padre notizie sempre più allarmanti sulla sua avventura americana, alla Cambridge d'anteguerra, dove il giudice ha frequentato l'università, all'Unione Sovietica, in cui si è interrotto il sogno astronautico del padre di Sai.
La donna perfetta
Altro che solide tradizioni, altro che miti intramontabili, valori inossidabili: anche in India le cose stanno andando a catafascio. Bambocci viziati che fanno i bulli con i camerieri e spadroneggiano su genitori decotti. Mogli che truccano impeccabilmente le carte, e dietro corsi e corsi di aggiornamento nascondono...