Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

Le rose di Atacama

Il viaggio, il vagabondaggio per il mondo, è qui che si collocano le storie raccolte in questo libro. Lo scrittore narra le vicende di personaggi anonimi e marginali incontrati per il mondo, uomini e donne che hanno in comune l'aver fatto della propria vita una forma di resistenza. Un amico cileno che ha diretto la rivista Analisis, prima barricata della lotta contro Pinochet. Un cantante che ha partecipato alla Primavera di Praga. Un cameraman olandese ucciso dall'esercito del Salvador. Uomini che non hanno mai sperato di uscire dai margini, ma che per una volta sono affiorati, con le loro storie, dal buio dell'oblio. Come le rose che, in un solo giorno dell'anno, ricoprono il deserto di Atacama.

Leggi di più...

Patagonia express

Il diario di viaggio di Sepúlveda in Patagonia e nella Terra del Fuoco: riflessioni, racconti, leggende e incontri che s'intrecciano nel maestoso scenario del Sud del mondo, dove l'avventura non solo è ancora possibile, ma è la più elementare forma di vita. Il vecchio Eznaola, che naviga senza sosta per i canali cercando un vascello fantasma; i gauchos che ogni anno organizzano il "campionato di bugie" della Patagonia; l'aviatore Palacios e lo scienziato Kucimavic; Bruce Chatwin, Butch Cassidy e Sundance Kid... una serie di personaggi eccezionali sullo sfondo di un eccezionale paesaggio.

Leggi di più...

La frontiera scomparsa

In America Latina è scomparsa una frontiera che portava nei territori della felicità. Benché non comparisse su alcuna cartina, una volta chiunque sapeva come trovarla. Poi sono giunti tempi terribili, e la strada si è fatta un labirinto senza uscita. Ma c'è un giovane che non è ancora stanco di cercare quella frontiera scomparsa, e con essa le proprie radici, che affondano lontano, nel villaggio andaluso da cui il nonno anarchico è fuggito agli inizi del secolo per difendere il suo amore per la libertà. Il giovane ha uno zaino in spalla e tutto il tempo del mondo a disposizione. Ha pagato cari i suoi sogni, ha conosciuto il carcere, la tortura e l'esilio, ma non poteva tradire la promessa fatta da bambino al nonno, in Cile, di visitare il paese di utopia.

Leggi di più...

Il mondo alla fine del mondo

Il 16 giugno 1988 un inquietante messaggio proveniente dal Cile approda in un’agenzia giornalistica di Amburgo legata a Greenpeace: la nave officina giapponese Nishin Maru, comandata dal capitano Tanifuji ,ha subito gravi danni in acque magellaniche;si registra la perdita di diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti. È l’inizio dell’avventura. Il protagonista,un giornalista cileno esule dal suo paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e ingegnose congetture giunge alla conclusione che il Nishin Maru stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi. Una giovane attivista di Greenpeace, inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che di tutta la faccenda sa senz’altro qualcosa in più...

Leggi di più...

Un uomo felice

A trent’anni dalla sua morte arriva anche in Italia la prima raccolta del lavoro del grande poeta cinese Hai Zi. La sua lirica senza tempo affonda le radici nella tradizione poetica cinese e si rivela al contempo incredibilmente attuale. Forse a causa della sua intrinseca dicotomia ha faticato, e fatica ancora, a trovare una collocazione univoca nonostante il grande successo di pubblico che lo ha portato a essere in Cina tra gli autori best seller di tutti i tempi. Prima della sua morte i lavori di Hai Zi erano pressoché sconosciuti, è solo in seguito al suo suicidio, avvenuto quando il poeta aveva solo 25 anni, che il culto attorno alle poesie e alla vita/morte del loro autore inizia a svilupparsi. Parallelamente cresce anche l’interesse accademico per il lavoro svolto da questo giovanissimo poeta che sviluppa la sua consistente produzione nell’arco di soli 6 anni. 

Leggi di più...

Ogni volta che ti picchio

India dei giorni nostri. Lei è una scrittrice, una poetessa, una giovane attivista dal passato tormentoso e il cuore spezzato. Lui è un docente universitario, un ex guerrigliero maoista, un uomo che, parlando della rivoluzione, sembra più intenso di qualsiasi poesia, più commovente di qualsiasi bellezza. Si conoscono, si innamorano, decidono in fretta di sposarsi. La coppia si trasferisce in una lontana città costiera dell’India, senza vincoli né programmi, pronta a un salto nel vuoto che li vedrà protagonisti insieme.

Leggi di più...

Perle alla luce del giorno

Una giovane donna soldato viene assegnata come insegnante in una classe difficile ed è costretta a scappare in lacrime. Una pediatra canadese ritorna nel suo povero villaggio natale in Israele per organizzare un centro per bambini autistici. A Gerusalemme una donna ultra-ortodossa visita il figlio omosessuale nell’ospedale dov’è in fin di vita, dopo anni di lontananza. Un bambino russo che ha perso i genitori riesce a sopravvivere nelle strade di Tel Aviv. Una turista israeliana va alla ricerca in Italia della donna Rom che l’aveva salvata ad Auschwitz.

Leggi di più...

La banalità dell’amore

La pièce è incentrata sull’amore tra Hannah Arendt e Martin Heidegger, l’azione si svolge in due luoghi diversi, con salti di tempo e di spazio. Il primo luogo è l’interno della baita di Raphael Mendelsohn, un caro amico (fittizio) di Hannah ai tempi dell’università, innamorato di lei ma non ricambiato. Il secondo luogo è il soggiorno dell’appartamento di New York dell’ormai anziana professoressa Hannah Arendt.

Leggi di più...

Tre

Una donna, insegnante di liceo sulla quarantina, cerca un po’ di conforto, dopo che il marito ha abbandonato lei e suo figlio. Tramite un sito internet per divorziati conosce Ghil, piacente avvocato, e intreccia con lui una relazione. Un’altra donna, una badante lettone immigrata in Israele, cerca una casa e anche un segno da parte di Dio, che le dica se è sulla buona strada. Anche lei, come la prima donna, fa conoscenza di Ghil, a cui si rivolge per una consulenza sul permesso di soggiorno. Una terza donna cerca qualcosa di completamente diverso.

Leggi di più...

Il mostro della memoria

Il protagonista del Il Mostro della memoria racconta la sua inquietante esperienza come accompagnatore di gruppi di studenti, di politici e di ufficiali dell’esercito israeliani in visita ai campi di concentramento nazisti in Polonia.
Un romanzo implacabile che è anche una riflessione straordinaria sulla Shoah e sulla sua percezione nella società contemporanea israeliana.

Leggi di più...

La fila indiana

Santa Rita è un’immaginaria città di frontiera nel sud del Messico, un passaggio obbligato per chi cerca fortuna negli Stati Uniti. È qui che Irma, una giovane assistente sociale con una figlia di sette anni e un divorzio alle spalle, viene inviata per gestire un’emergenza presso la Commissione Nazionale Migrazione: la morte di centinaia di migranti a seguito di un incendio in un centro di accoglienza. Quello che però Irma ancora non sa è che portare sua figlia con sé non è stata una buona idea, come non lo è entrare in contatto con una sopravvissuta, tentando di proteggerla.

Leggi di più...

Cadere

Questa è la storia di una famiglia: c’è un figlio che non crede nella rivoluzione; c’è un padre che si aggrappa a un sogno ormai sfumato, e cita Che Guevara ogni volta che può; c’è una madre che cade, si ritrova a terra in preda alle convulsioni, e vede la vita sfuggirle dalle mani; c’è una figlia che fa di tutto per tirare avanti, anche se questo può voler dire cedere all’inganno. Ci sono crepe dappertutto, dentro casa e dentro ognuno di loro. C’è una Cuba polverosa, splendida e dolente.

Leggi di più...

Io, Anatolia

Siamo in Anatolia, l'odierna Turchia, una terra fertile che ha ospitato popolazioni come ittiti, frigi, bizantini, ottomani, turchi, ecc. In lingua antica Anatolia significa Il paese dove sorge il sole. L'opera testimonia seimila anni di storia sorprendente per la diversità di culture, religioni ed eventi che hanno condizionato la storia del mondo pur essendosi sviluppati in un unico ambito geografico. Tale diversità rappresenta l'Anatolia ed il concetto stesso dell'essere anatolico.

Leggi di più...

La felicita è come l’acqua

L'acqua non disseta e non bagna, piuttosto si disperde in rivoli fra le mani; è la felicità, passeggera e per questo preziosa, raccontata nelle moderne fiabe africane di Chinelo Okparanta. Leggendo le sue storie cí immergiamo, accompagnati da una lingua lirica e una cadenza folclorica, in un nuovo mondo sorretto da parole antiche, ascoltate di sottecchi mentre si cucina un riso jollof, tuonate da pulpiti, o peggio ancora mai pronunciate e sepolte in un quotidiano limaccioso e misterico, riaffiorando in superficie, annaspando per trovare l'aria.

Leggi di più...

Tehran Girl

Elham è l’avvenente segretaria di un uomo d’affari della Repubblica Islamica. È abituata a essere compiacente e carina, a venire considerata solo per il suo aspetto e a ricevere ordini, anche da se stessa. Ma quando il capo le rivela che suo padre, di cui si sono perse le tracce da venticinque anni, è vivo e abita in Svezia, la maschera da bambola crolla e riaffiora la bambina cresciuta in un covo di comunisti durante gli anni della rivoluzione. È stata lei a denunciare la famiglia con le foto che i pasdaran avevano trovato nel suo quaderno? O qualcuno si è servito di lei per far saltare la copertura dei genitori e porre fine alla lotta politica che li stava portando alla rovina?

Leggi di più...

Un punto di approdo

Il primo folgorante incontro di Hisham Matar con la pittura della Scuola senese risale ai suoi giorni da studente a Londra, poco dopo che il padre era sparito nelle prigioni di Gheddafi senza piú fare ritorno. Venticinque anni piú tardi, in cerca di rigenerazione e quiete, Matar parte infine per la città che di quella tradizione artistica fu la culla. Il suo viaggio a Siena dura trenta giorni, durante i quali le visite quotidiane alle opere di Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Ambrogio Lorenzetti e gli altri si alternano a lunghe passeggiate senza meta.

Leggi di più...

La civetta cieca

Pietra miliare della letteratura persiana moderna, La civetta cieca è una storia di discesa agli inferi senza ritorno, un viaggio allucinato eppur consapevole negli abissi della coscienza. Quasi fosse un sonnambulo, la mente ottenebrata da oppio e alcol, Hedayat, nella voce di un miniaturista di portapenne, ripercorre le vicende di un’intera vita, in un fluire di immagini che attraversano il giorno e la notte, l’amore e la morte. Il resoconto lirico e terribile di questo viaggio è un libro senza tempo che appartiene a buon diritto ai capolavori del Novecento.

Leggi di più...

Le cicogne sono immortali

Continuazione ideale di Domani avrò vent’anni, questo romanzo ci riporta nella Pointe-Noire di fine anni Settanta, in tre giorni cruciali nella storia del Congo-Brazzaville. Ritroviamo Michel, il piccolo sognatore, oggi un ragazzino con la testa sempre tra le nuvole; Papà Roger, attaccato ventiquattro ore su ventiquattro alla radio per ascoltare le ultime notizie dal mondo; Mamma Pauline, la venditrice di caschi di banane, forte, impavida; insieme a una spassosa carrellata di personaggi. Non mancano i cinema Rex e Duo, che trasmettono sempre i soliti fi lm, il quartiere Trois-Cents, quello delle prostitute, e tutti i luoghi cari alla memoria di Mabanckou e dei suoi lettori.

Leggi di più...

I giorni che non ho vissuto

Omid sta per tornare a Tehran dopo lunghi anni passati in Europa e un matrimonio fallito. La notizia del suo rientro porta turbamento nella vita della madre e di Bita, l’amica d’infanzia. Le due donne si rivedono per la prima volta dopo tanto tempo e si confrontano sul terreno di antiche incomprensioni e menzogne. Tra i ricordi riemergono le ferite lasciate dalla guerra, l’amarezza per gli errori compiuti e il rimpianto per le occasioni perdute.

Leggi di più...

La scelta di Sudabeh

Sudabeh è una tipica ragazza benestante dell’Iran post Rivoluzione. Vive in una famiglia altolocata che sogna per lei un matrimonio all’altezza del suo status sociale. La ragazza però si batte per un amore impossibile, quello che la lega a un uomo culturalmente e socialmente inferiore. Mentre Sudabeh insiste nella sua passione, la madre interpella la zia, Mahbubeh, che racconta di aver vissuto una storia d’amore simile a quella della nipote. Inizia dunque una seconda narrativa, parallela, che ci riporta nell’atmosfera dell’Iran prima della Rivoluzione, all’epoca dello Shah.

Leggi di più...