Roma Culture Biblioteche di Roma Roman Multietnica

Ti vendo un cane

Il sessantottenne Teo, venditore di tacos in pensione e pittore frustrato «con pedigree», ha un attaccamento morboso per la Teoria Estetica di Adorno, con cui tenta di risolvere ogni tipo di problema, compreso quello degli scarafaggi che infestano l’edifiicio per pensionati in cui vive, a Città del Messico. Passa le sue giornate tra liti condominiali e tertulie letterarie mentre prova a tenere il conto dei bicchieri di alcolici che beve, per far durare il più a lungo possibile i suoi esigui risparmi.

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L’età del male

Sono amati da alcuni, odiati da molti, temuti da tutti. I Wadia controllano trasporti, miniere, zuccherifici. Ma è con la speculazione edilizia che stanno consolidando il loro impero. Ora però le proteste di chi viene sfrattato montano e il «Delhi Post» sta indagando per fare esplodere lo scandalo. Grazie al carisma e alla determinazione, Neda è riuscita a insinuarsi nella cerchia di Sunny Wadia, il rampollo destinato a prendere in mano le redini della famiglia.

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Otto lezioni sull’Africa

Il libro contiene le lezioni tenute da Alain Mabanckou al Collège de France nel 2016, la lettera aperta scritta nel gennaio 2018 a Emmanuel Macron per rifiutare la proposta di partecipare a un progetto sulla Francofonia, e l’intervento per il Monumento agli eroi dell’Armata nera, pronunciato a Reims il 6 novembre 2018.

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Di tutte le lotte

Di tutte le lotte è una raccolta poetica in cui viene proclamata l’importanza della poesia come mezzo per analizzare la realtà e come strumento di lotta. Abdellatif Laâbi, una delle figure più importanti del paesaggio letterario arabo e francofono, unisce aneddoti e frammenti di pensieri personali attraverso una scrittura impregnata di umanità, che riafferma la necessità di combattere per ottenere giustizia, uguaglianza e libertà.

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L’archivio dei danni collaterali

Namir, un giovane studioso iracheno che ha conseguito il dottorato ad Harvard, viene assunto da alcuni registi per documentare la devastazione dell'invasione dell'Iraq nel 2003. Durante un'escursione a Baghdad, Namir si avventura in via al-Mutanabbi, famosa per le sue librerie, dove incontra Wadud, un eccentrico librario che sta cercando di catalogare tutto ciò che è stato distrutto dalla guerra: da oggetti, edifici, libri e manoscritti, flora e fauna a esseri umani.

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L’amore degli uomini soli

Nel calore stordente di un’estate di Rio de Janeiro degli anni Settanta, tra le mura di una villa borghese in un quartiere povero della città, Camilo vive protetto dai racconti ancestrali della domestica Maria Aína e dalle cure distratte di una famiglia in procinto di cambiare per sempre la propria storia. Quando il padre, medico negli anni della dittatura, porta a casa Cosme, un ragazzo mulatto dalle origini sconosciute, l’odio iniziale di Camilo presto si tramuta nel primo, accecante amore

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La donna nuda

Il giorno del suo trentesimo compleanno Rebeca Linke scende da un treno che si è fermato in mezzo a un bosco dove lei ha comprato una casa. Apre la porta, entra e lascia scivolare a terra il cappotto sotto il quale è nuda. Fra le pagine di un libro trova uno spadino tagliacarte e piano piano, muscoli dopo pelle, legamenti dopo vene, arterie, cartilagine, si taglia la testa. La posa su un piedistallo e decide di uscire nella notte. Ma ci ripensa, se la rimette sul collo «de un golpe duro como un casco de combate», con un colpo deciso come un casco da combattimento, e inizia a vagare per il bosco, i lunghi capelli sciolti sul corpo candido e perfetto.

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Un mondo orfano

In un quartiere fatiscente di una sconosciuta città di mare, un padre e un figlio fanno fatica a sbarcare il lunario. Ma invece di farsi scoraggiare dalle difficoltà e dalla durezza della loro vita, ogni giorno si inventano modi fantasiosi e bizzarri per cercare di sopravvivere. Anche quando un evento terribile e macabro scuote la vita notturna del quartiere e gli abitanti cominciano ad andarsene, padre e figlio decidono di restare. Quello che conta è rimanere insieme.

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Yomurí

Sbattuto fuori casa dalla quinta moglie, Kovacs, ex diplomatico in pensione e gran seduttore, chiede alla figlia Eliza di aiutarlo a realizzare il suo ultimo desiderio: vuole riportare la pace in famiglia ricongiungendosi con l’ultima figlia, Sonya. Eliza acconsente e i due partono per un periglioso viaggio verso il sud del Cile. Nella stessa direzione si muovono Carri, una giovane in cerca delle proprie radici, e un gruppo di nativi decisi a rioccupare un territorio appartenuto in passato alle loro famiglie.

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Sotto gli alberi di Udala

Figlia unica e rimasta orfana di padre durante la guerra civile nigeriana, negli anni Sessanta, la giovane Ijeoma viene affidata dalla madre a una coppia di amici di famiglia disposta a pagarle gli studi in cambio di una mano nei lavori domestici. Lontana dalla religiosissima madre, Ijeoma diventa adulta esplorando la propria identità sessuale e innamorandosi di una ragazza della sua età. In una Nigeria omofoba e bigotta, verrà separata dall’amata e indottrinata dalla madre, convinta che l’omosessualità sia di per sé sbagliata e un male da combattere.

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Territorio di fuga

Lili ha dodici anni, poche amicizie e due fratelli più piccoli. Corre in bici per le strade del quartiere e dentro felpe di tre taglie più grandi cerca di nascondere un corpo che inizia a sfuggire al suo controllo. Con sguardo incredulo e impotente osserva la madre, una donna inquieta e ostinata, che nel tentativo estremo di ritrovarsi sceglie di abbandonare i figli e di unirsi alla setta religiosa di Osho.

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La vita a piedi nudi

In questo piccolo artefatto letterario, agile nella lettura ed eterno nella memoria, Alan Pauls mescola ricordi, foto e riflessioni per scrivere una vera e propria ode alla spiaggia, luogo mitico e insostituibile per molti di noi. La vita a piedi nudi – in parte saggio culturale, in parte autobiografia e in parte documento immaginario – è un omaggio a quel luogo dove continuiamo a essere felici, senza paura. Mare, sabbia, sole e l’euforia di ritrovarsi seminudi: la spiaggia preserva ancora oggi le virtù del paradiso naturale ma, in quanto selvaggia utopia, è anche un oggetto assolutamente culturale, carico di significati e valori sociali, che modellano la letteratura, il cinema e la comunicazione di massa.

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Occhi d’acqua

Un viaggio per racconti nel cuore della comunità afrobrasiliana, con storie che partono dal tessuto urbano della favela e si intersecano tra povertà e violenza urbana, sulla corda tesa tra la vita e la morte. Un’opera che dà corpo alla peculiare escrevivência, concetto coniato dall’autrice per descrivere il fitto intreccio tra scrittura e vissuto, non solo individuale ma comunitario, e ancorato alla storia del popolo a cui appartiene. Racconti fatti di infanzia, vita adulta, mascolinità Nera anche se il vero protagonista dell’opera è l’universo variegato della donna Nera.

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I suoi occhi

Pubblicato nel 1952 ̶ a un anno dal colpo di stato che rovesciò il primo ministro Mossadeq, che aveva nazionalizzato il petrolio iraniano ̶ Cheshmhayash (I suoi occhi), generalmente considerato una pietra miliare nello sviluppo della narrativa persiana moderna, è il romanzo con cui Bozorg ‘Alavi conclude, e consacra, la sua troppo breve carriera letteraria. La storia ruota attorno al dipinto di una donna sconosciuta intitolato I suoi occhi e il narratore assume il ruolo di detective alla ricerca di una verità da scoprire: gli occhi sono di Farangis, donna affascinante e complessa di famiglia aristocratica, che nel corso del romanzo svela il suo particolare rapporto con Makan, il famoso artista che l’ha dipinta e figura chiave dell’opposizione clandestina a Reza Shah.

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El Palomar

La Plata, città argentina non distante da Buenos Aires, si divide calcisticamente tra il più titolato Estudiantes, la cui tifoseria pesca in prevalenza nella borghesia e nel ceto medio, e il Gimnasia y Esgrima, tradizionalmente sostenuto da fasce sociali più popolari. Ed è proprio tra le file degli ultras del Gimnasia che si svolge El Palomar di Francisco Magallanes, breve romanzo corale che ci trascina in una vorticosa epica di stadio e di quartiere tra ingerenze della malavita, lavori rimediati e sogni di emancipazione.

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Voci dall’Hazaristan Storia del popolo Hazara fra discriminazione, marginalizzazione sociale e massacri etnici

Incastonato tra montagne altissime e impervie, nel cuore dell’Afghanistan, l’Hazaristan è una terra magica, crocevia millenario di invasioni, conquiste e migrazioni di popoli. È, però, una terra che sanguina per la sofferenza della propria gente, gli Hazara, costretti a vivere in un regime di marginalizzazione sociale e discriminazione fin dall’istituzione della monarchia afghana, nel 1747.

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Uccelli vivi

Una nuvola di farfalle – così bella da far paura, un cameriere che continua a servire i clienti nonostante la moglie sia morta sul pavimento della cucina, un gruppetto di spose abbandonate dai mariti su una strada di campagna, un bambino che non ricorda il sapore dello zucchero, un uomo che si trasferisce in un negozio di giocattoli, un cane che agonizza nel baule di una macchina senza sapere che il suo sacrificio sarà inutile.

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Stupore indigeno

Un diario di viaggio nelle viscere del Brasile: Stupore indigeno si articola intorno ai margini smarginati e a un intermezzo che affronta le difficoltà del viaggiare tra localismi rivendicati o subiti e cosmopolitismi vissuti o desiderati. Massimo Canevacci presenta le culture xavante, bororo e krahô attraverso una narrazione che spazia dal vissuto personale al racconto di usi e rituali che ha avuto il privilegio di conoscere da dentro. Una costellazione concettuale ed emozionale fondata sullo stupore che dilata e attraversa il corpo poroso in una mescolanza resa possibile dalla profondità dell’amicizia.

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Il mio posto è ovunque

Esiste il femminismo in Iraq? Dall’indipendenza del 1932 alle proteste dell’ottobre 2019, attraverso gli anni di Da‘ish, le storie delle donne irachene parlano del coraggio di far sentire la propria voce, della loro determinazione a essere ciò che desiderano. Al di fuori degli interessi dei regimi e degli attori internazionali, le donne irachene dimostrano quale sia il loro posto: ovunque esse vogliano.

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Mastico y Trago. Donne, famiglia e amore in un batey dominicano

Mastico y trago – mastico e ingoio – definisce il codice di una possibile rivendicazione femminista, dove la rassegnazione cela il seme della resistenza. A misurarsi con questa sfida sono le donne dei bateyes: comunità afrodiscendenti di eredità coloniale sorte dalla storia del sistema di piantagioni, dalla tratta atlantica e dal regime di schiavitù che hanno segnato l’insediamento europeo nei Caraibi. Questo volume illustra il modo e le forme in cui concretamente si esprimono, conservano, rafforzano – e talvolta contrastano – particolari dispositivi di oppressione riconducibili a una violenza strutturale di lunga data che fa leva su assi di razza, classe e genere socialmente e politicamente costruiti nel corso del tempo.

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