Vincitore in patria del premio Golshiri e del premio Yalda, Come un uccello in volo è un romanzo diverso e sorprendente, lontano dai clichés sull’universo femminile mediorientale a cui siamo abituati. L’Iran di oggi rivelato in una minuta quotidianità sconosciuta al lettore occidentale. Lontano dalla descrizione stereotipata del modello femminile cui la letteratura mainstream sul Medio Oriente ci ha abituato, Come un uccello in volo ci accompagna nel viaggio interiore di una giovane donna alla ricerca della propria identità nell’Iran contemporaneo. Casalinga e madre riluttante, la protagonista – che ha in comune con l’autrice numerosi tratti biografici – si rivela nella sua complessa umanità attraverso la scoperta e la tentata ridefinizione del proprio ruolo di madre, moglie e figlia.
Fariba Vafi
Fariba Vafi, una delle figure più significative del panorama letterario iraniano contemporaneo, nasce a Tabriz nel 1962. Dopo il diploma e un breve periodo di lavoro in fabbrica, frequenta a Tehran la scuola di formazione della polizia femminile islamica. Rientrata a Tabriz, viene impiegata come guardia carceraria ma abbandona il lavoro dopo solo tre mesi. Fin da giovane coltiva il sogno di diventare scrittrice e, dopo il matrimonio, pur vivendo lontana dagli ambienti letterari della capitale, riesce ad imporsi all’attenzione della critica e dei lettori. Pubblica il suo primo racconto, Râhat shodi pedar (Ora sei in pace, papà) nel 1988. Nel 1996 dà alle stampe una prima raccolta e quindi quattro romanzi, di cui Come un uccello in volo è il primo tradotto in italiano. Attualmente vive con la famiglia a Tehran.