L’infanzia nell’Iran prima della Rivoluzione, l’esilio a Parigi, i ritorni in una Tehran diversa ma ancora piena di incanti: la scrittura di Goli Taraghi si alimenta di ricordi e le sue storie nascono dall’avventura della lontananza. Donne, uomini, ragazzi, spesso spaesati ma non sconfitti, si addentrano in avventure mai banali, raccontate con una cifra inconfondibile, fatta di osservazione acuta, impazienza e tenerezza. A Tehran, a Parigi o negli aeroporti che conducono i personaggi da un esilio all’altro, piccole e grandi peripezie si inanellano secondo un ritmo che sottolinea, nell’infinità dei dettagli, quelli che condensano il mistero di vite intere.
Zoreh Taraghi-Moghadam
Zoreh Taraghi-Moghadam (Tehran 1939), meglio conosciuta come Goli Taraghi, è una delle grandi signore della letteratura persiana. Goli Taraghi nasce in una famiglia colta e agiata, studia tra la Persia e gli Stati Uniti e comincia a pubblicare negli anni Sessanta. Nella fase iniziale della Rivoluzione islamica si trasferisce a Parigi, ma continua a scrivere in persiano. Mentre i suoi racconti, sfidando la censura, ottengono in patria una popolarità sempre crescente, riceve riconoscimenti prestigiosi in Francia, dove viene nominata Chevalier des Arts et des Lettres, e negli Stati Uniti (Bita Prize for Literature della Stanford University).