La poesia di Ahmad Shāmlu esplora i solchi più profondi della continua e spesso amara metamorfosi politico-culturale che traccia e contraddistingue il cammino della storia contemporanea dell’Iran. La sua costante e decisiva presenza nel panorama artistico del paese fa della sua eredità letteraria una testimonianza ricca e appassionata dai molteplici strati interpretativi. Una voce distinta che fissa in un inno- vativo e multicolore linguaggio poetico le grandi trasformazioni della sua terra e del suo tempo.
Ahmad Shāmlu
Nato nel 1925 a Tehran, da bambino seguì con la famiglia il padre militare nei suoi trasferimenti; stabilitosi nella capitale per completare gli studi, fu travolto dagli eventi della seconda guerra mondiale. Dopo la guerra si diplomò e partecipò alla vita politica, svolgendo nel frattempo attività di traduttore e di compositore di versi, quale allievo del poeta Nima. Morì dopo una lunga malattia e un vano tentativo di curarsi in Inghilterra a Karaj nel 2000.
Scrittore, traduttore e prolifico poeta iraniano,fu uno dei più convinti sostenitori delle innovazioni stilistiche e tematiche di Nima e il continuatore per eccellenza della “poesia nimaiana”. È ritenuto da molti il più grande poeta persiano contemporaneo, ammirato per il suo stile sobrio che in parte rievoca quello dei libri sacri.