Teheran, 1978. Nahid conosce Masood la sera in cui viene ammessa all’università di Medicina. Entrambi diciottenni, hanno nelle vene il fuoco della passione e della giovinezza, di chi si sente invincibile perché è certo di essere nel giusto. La rivoluzione li infiamma e li scuote come una pioggia di stelle. Di giorno studiano, di notte sgattaiolano per strada a distribuire volantini, discutono di libertà e democrazia, e si battono per rovesciare il regime dello Shah. Sanno di rischiare la vita, ma si sentono immortali: gli iraniani sono una stirpe di roccia costretta a vivere nel sottosuolo, ma è arrivato il momento di liberarsi dal giogo. Finché, una sera, Nahid permette alla sorella minore di accompagnarla a una manifestazione.
Golnaz Hashemzadeh Bonde
Golnaz Hashemzadeh Bonde, nata in Iran nel 1983, è fuggita in Svezia con i genitori quando era ancora bambina e vive a Stoccolma con il marito e i figli. Si è laureata alla Stockholm School of Economics, dove è stata la prima donna di seconda generazione a dirigere il prestigioso comitato studentesco dell’università, oltre a essere scelta come una dei 50 Goldman Sachs Global Leaders. Ha fondato ed è presidente di Inkludera Invest, un’organizzazione non profit che si batte per sconfiggere l’emarginazione sostenendo giovani imprenditori in campo sociale. Feltrinelli ha pubblicato Un popolo di roccia e vento (2018), il suo secondo romanzo, un caso editoriale in corso di traduzione in venticinque paesi.