Iran 1979. La famiglia di Bahar, un’eccentrica dinastia di mistici, poeti e filosofi, fugge da Teheran allo scoppio della Rivoluzione. Segnata da un terribile lutto – a raccontare la storia è il fantasma di Bahar stessa, arsa viva in un rogo in una sommossa –, si rifugia tra i boschi del Mazandaran, lontano da uomini e strade. Lo sperduto villaggio di Razan, immacolato e selvaggio, li accoglie all’ombra delle sue foreste millenarie, popolate da spettri e prodigi, vecchie leggende, le rovine di un antico tempio zoroastriano.
Shokoofeh Azar
Shokoofeh Azar (1972) è una scrittrice e pittrice iraniana. Dal 2011 vive in Australia con lo status di rifugiata politica. Laureata in letteratura, ha lavorato a lungo come giornalista. Ha pubblicato articoli, reportage, raccolte di racconti e un libro per bambini. È stata la prima donna iraniana a percorrere in autostop la Via della Seta. L’illuminazione del susino selvatico, scritto originariamente in persiano e pubblicato in Australia nel 2017, è stato candidato allo Stella Prize 2018 e all’International Booker Prize 2020.