Bibliografia
Antabus
Lessico proibito d’amore
La lettera e il pianoforte
Signora Vita
L’isola degli alberi scomparsi
Nord
In questo romanzo di Burhan Sönmez, scritto nel 2009, un giorno in fondo a un burrone viene ritrovato il corpo di un uomo con un orecchino di vetro custodito in bocca. Si tratta di Aslem, partito vent’anni prima per il nord senza lasciare tracce né spiegazioni. Il figlio Rinda è cresciuto tra le foreste e i precipizi che circondano il villaggio con la madre e il cavallo Belek, pieno di nostalgia mescolata a rancore per quel padre sconosciuto e andato lontano, chissà dove e spinto da cosa. Ed è proprio Rinda a scoprire lo scintillio dell’orecchino tra le labbra del cadavere di Aslem, mentre la luna piena all’improvviso si eclissa nella notte. Cosí quel monile nascosto diventa un segno per il ragazzo, il segreto di un lascito da rintracciare, e con Belek parte anche lui per il nord, a ricostruire la storia del padre e il vuoto che avverte in se stesso.
Labirinto
Un giorno Boratin, un musicista blues che vive a Istanbul, si risveglia in ospedale avendo completamente perso la memoria: non sa piú chi è, da dove viene, qual è il suo passato e quale la direzione del suo presente, non ricorda gli affetti piú cari né le amicizie più prossime, e soprattutto si arrovella attorno a un interrogativo ossessivo e senza risposta: perché ha tentato il suicidio gettandosi già dal Ponte sul Bosforo? Attorno a questa costellazione di domande cerca di riprendere a vivere, riconquistando dimestichezza con volti, voci, spazi, storie, specchi, e in primo luogo con se stesso… Flâneur dei labirinti della mente e della città, percorre pensieri e strade alla disperata ricerca di una consistenza, a tu per tu con la tabula rasa della memoria, dalla quale emergono scomposti dettagli che non sa collocare nel tempo: davanti a una statuina della Pietà, si chiede se Gesú e Maria siano vissuti anni prima o millenni addietro, e scambia l’immagine del capo dello Stato con quella di un sultano vissuto un secolo prima.
La casa di Leyla
Leyla, un’anziana signora molto raffinata ed ultima discendente di un’antica famiglia ottomana, è costretta a lasciare la casa di famiglia quando questa viene venduta dalla banca a un ricco magnate e alla sua ambiziosa moglie. Il figlio dell’ex giardiniere della villa, Yusuf, accoglie Leyla nella sua casa di Cihangir, vivace quartiere nel lato Europeo di Istanbul, e cerca di aiutarla a recuperare la proprietà della casa da cui è stata ingiustamente sfrattata. Lì Leyla vede per la prima volta la vita degli artisti e degli emarginati e conosce la fidanzata di Yusuf, Roxy, cantante hip hop figlia di immigrati turchi in Germania, che non accoglie con entusiasmo l’arrivo dell’anziana signora.
Senza toccare
Adalet ha solo 29 anni, è una donna ferita e difficile che cerca di vivere senza toccare nessuno, sospettosa del mondo esterno. Quando si rende conto che non sarà in grado di sbarazzarsi della malattia implacabile che l’ha colpita inizia a fare il resoconto della sua vita. Adalet, che si incolpa per quello che le è successo, cerca di trovare il suo primo peccato, frugando nella sua vita e nei suoi ricordi. Nel tentativo di rimediare alla sua colpa, conoscerà di nuovo se stessa e il paese in cui vive.
Perché Istanbul ricordi
Istanbul. Un misterioso delitto mette alla prova il commissario Nevzat Akman e i suoi giovani collaboratori. La vittima viene rinvenuta nella parte vecchia della città, davanti alla statua di Ataturk, tiene in mano una moneta antica e sembra indicare una direzione precisa. È solo il primo di una serie di omicidi rituali in luoghi storici, ogni monumento è legato a una figura importante del passato: sette monarchi, sette magnifici luoghi antichi e una sola sconvolgente verità.
Inizia così una corsa contro il tempo, alla caccia di abilissimi e sfuggenti criminali.
A est dei sogni
Madonna col cappotto di pelliccia
Ci sono incontri casuali in grado di segnare un’intera esistenza. E ci sono storie che restano segrete per una vita intera ma poi, una volta raccontate, fanno il giro del mondo. Quando ad Ankara, negli anni Trenta, un giovane conosce sul posto di lavoro Raif Effendi, viso onesto e sguardo assente, è subito colpito dalla sua mediocrità. Man mano che i due entrano in confidenza, questa prima impressione non fa altro che ricevere conferme: schernito ed evitato da tutti sul lavoro, Raif viene maltrattato persino dai suoi familiari.
La macchina della pace
Che cosa accadrebbe se una macchina potesse porre fine alla violenza nel mondo una volta per tutte? È l'alba del ventesimo secolo e l'umanità si trova sull'orlo della guerra, il conflitto sembra inevitabile, ma le moderne scoperte sull'elettromagnetismo suggeriscono prospettive insperate. Celal, giovane scrittore di romanzi erotici, scopre l'esistenza della macchina della pace grazie a una commedia scritta da Sahir Bey, un vecchio amico del padre. Attirato da Sahir e dalla talentuosa Céline, l'illustratrice dei suoi controversi romanzi, in un piano complesso e quanto mai assurdo per rovesciare i governi in carica ed eliminare la violenza dalla terra, Celal viaggerà tra Instanbul, Parigi e Belgrado nei panni di un ufficiale serbo e poi di un circense, per ritrovarsi coinvolto nell'insurrezione serba de 1903.
Io, Anatolia
Siamo in Anatolia, l'odierna Turchia, una terra fertile che ha ospitato popolazioni come ittiti, frigi, bizantini, ottomani, turchi, ecc. In lingua antica Anatolia significa Il paese dove sorge il sole. L'opera testimonia seimila anni di storia sorprendente per la diversità di culture, religioni ed eventi che hanno condizionato la storia del mondo pur essendosi sviluppati in un unico ambito geografico. Tale diversità rappresenta l'Anatolia ed il concetto stesso dell'essere anatolico.
I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo
La chiamavano Leila Tequila a casa e al lavoro, nell'edificio color palissandro sulla viuzza cieca che acciottolava giù verso il porto, annidata fra una chiesa e una sinagoga, negozi di lampadari e kebabberie: il vicolo che ospitava i più antichi bordelli autorizzati di Istanbul.Dieci minuti e trentotto secondi dopo che il cuore di Leila smette di battere la sua mente è in piena coscienza e quello che accade è sorprendente: scene cruciali della sua esistenza rivivono attraverso il ricordo dei sapori più intensi che abbia mai provato.
Amore nei giorni della rivolta
Il secondo volume del Quartetto ottomano, l’affresco-capolavoro dello scrittore turco Ahmet Altan, segue le vicissitudini dei personaggi che avevamo conosciuto nel primo volume, Come la ferita di una spada. Ne emerge un affresco impressionante per potenza e vivacità della crisi dell’Impero ottomano all’inizio del ‘900, attraverso le storie intrecciate di personaggi vivissimi alle prese con amori tormentati, intrighi, giochi di potere e rivolte. Questo secondo romanzo si apre subito dopo il tentativo di suicidio di Hikmet Bey, figlio del medico personale del sultano, mentre cerca di dimenticare la donna all’origine della sua tristezza, la sua sposa, la bellissima e superba Mehpare Hanım. Mentre in un ospedale di Salonicco Hikmet ritrova lentamente le forze e la voglia di vivere, le cose cambiano nella capitale ottomana. Il potere del sultano è minacciato, si prepara la rivolta, le strade di Istanbul diventano teatro di ogni violenza.
Vecchio giardino, vecchio amore
Nell'andirivieni interiore da un vecchio giardino a un vecchio amore, si dispiegano questi ventitré racconti di Tezer Özlü, la "principessa nostalgica della letteratura turca", qui tradotti per la prima volta in italiano. È una prosa brusca, quella di Tezer Özlü, intrisa di lirica, fatta di accostamenti ardui e brucianti, quadri di parole in cui si legge la Turchia tra i primi anni Quaranta e i tardi Ottanta, percorrendo amori e ospedali psichiatrici, immaginazione e realtà, esaltazioni e dolori, memoria e presente.
Le fredde notti dell’infanzia
Tezer Ozlu (1942 - 1986) è voce acuta delle letteratura turca contemporanea, impegnata all'assegnazione di un posto narrativo al proprio corpo. Tezer, stretta tra abbracci casuali e camicie di forza, riscatta la riscrittura del proprio destino nella ricerca di un amore che raggiunga l'infinito e traghetti la vita verso il futuro, nel calore ritrovato che riscalda le freddi notte dell'infanzia.
Coricarsi e morire
Chiusa in una stanza al sedicesimo piano di un albergo di Ankara, una donna, Aysel, decide di abbandonarsi alla morte. Un abbandono volontario, consapevole, che la conduce a ripercorrere la propria vita.
Educata secondo gli ideali di civiltà e progresso sui quali le élites repubblicane avevano eretto la neonata nazione turca, Aysel dovrà combattere strenuamente contro i pregiudizi della generazione di padri, che mal comprende la modernità imposta dall’alto, per adeguare sé stessa al modello di ‘donna emancipata’ promosso da Kemal Atatürk.